L’appello di Cisl Fp:
«Nelle Marche vanno stabilizzati
168 lavoratori pubblici del sisma»

CRATERE - Il sindacato sollecita e chiede chiarimenti, proponendo un emendamento alla Legge di stabilità in discussione al Governo e a tutte le istituzioni preposte: «Potrebbero essere assunti dalle Unioni Montane»

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Giovanni Cavezza

Personale sisma, la  Cisl Fp Marche  sollecita e chiede chiarimenti, proponendo un emendamento alla Legge di stabilità in discussione al Governo e a tutte le istituzioni preposte.

«Con la legge finanziaria in discussione – riferiscono il segretario generale regionale Cavezza Giovanni e il segretario regionale con delega alle Funzioni Locali Alessandro Moretti – domandiamo al Governo l’adozione di un emendamento che consenta di trasferire le risorse economiche necessarie alla stabilizzazione di 168 lavoratrici e lavoratori sisma, di cui 91 negli enti maceratesi, 48 in quelli ascolani, 22 nel Fermano, due nel Pesarese e cinque all’Usr,  i quali hanno già maturato nei Comuni e nelle Province i requisiti di almeno 36 mesi (in molti casi sono già superiori anche a 48) di anzianità di servizio a tempo determinato».

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Alessandro Moretti

Secondo il sindacato, «i piccoli Comuni del cratere spesso hanno ancora numerosi dipendenti assunti a tempo determinato ai sensi dell’art. 50 bis, ma procedere alle stabilizzazioni in coerenza con il piano dei fabbisogni è diventato difficile pertanto occorre anche l’adozione di una Legge speciale che ne deroghi il vincolo.  Secondo la Cisl Fp sarebbe poi auspicabile I’ adozione di una norma che consenta l’ assunzione di tutti i dipendenti ora in servizio ai sensi dell’art. 50 bis, anche da parte di enti diversi da quelli dove prestano servizio». Allora lanciano una proposta: «Potrebbero essere assunti ad esempio dalle Unioni montane, con contestuale trasferimento dei fondi – rilanciano Cavezza e Moretti -. Ciò renderebbe più agevole programmare senza timori l’assunzione di molti dipendenti che in futuro diverrebbero invece inoccupati, quanto meno nei Comuni piccolissimi, arginando anche il fenomeno della  fuga dai concorsi pubblici di professionisti che valuterebbero più positivamente la certezza dell’ occupazione presso imprese del settore privato. Nel caso in cui Comuni o Province ritengano invece di non procedere ad alcuna stabilizzazione perché non coerente con il piano del fabbisogno. Come Cisl Fp riteniamo importante prevedere la  possibilità  di continuare ad avvalersi del personale sisma a tempo determinato fino a quando non sarà cessata la ricostruzione con rimborso del costo da parte dell’Usr anche dopo il 2025».



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