Incendio al deposito, Capponi non ci sta:
«Le autorizzazioni ambientali
dipendono dalla Provincia»

TREIA - La replica del sindaco a Giovanna Matteucci di Forza Italia: «L'attuale amministrazione non ha avuto alcun ruolo nella scelta urbanistica dell'area»

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Il sindaco Franco Capponi

«Le autorizzazioni ambientali e di gestione dei rifiuti non rientrano tra le competenze del Comune, ma sono di esclusiva responsabilità della Provincia di Macerata. L’amministrazione attuale non ha avuto alcun ruolo nella scelta urbanistica dell’area. Invito pertanto la signora Giovanna Matteucci a rivolgersi ai suoi colleghi che governano l’ente provinciale». Così il sindaco di Treia Franco Capponi respinge al mittente le critiche arrivate da Giovanna Matteucci, commissario di Forza Italia del circolo cittadino a seguito dell’incendio al deposito della Rimel in contrada Moje.

«Con la determinazione n. 438 del 2021 – prosegue il primo cittadino –, il dirigente del settore Ambiente della Provincia ha rilasciato l’autorizzazione alla gestione dei rifiuti da parte della Rimel. L’area in cui sorge l’azienda è stata classificata zona produttiva per industria nociva e attività insalubri già con una variante urbanistica dei primi anni 2000, poiché in passato vi operava la ditta Bartoloni, anch’essa rientrante tra le attività insalubri. Trattandosi di un’area esterna al centro abitato, tale destinazione non ha richiesto alcun decreto sindacale in deroga, e dunque l’attuale amministrazione non ha avuto alcun ruolo nella scelta urbanistica dell’area».

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L’incendio nel deposito

E poi ancora: «Vale la pena ricordare che molti altri impianti produttivi, anche più grandi della Rimel, sono classificati come attività insalubri e che in numerosi casi è stato necessario un decreto sindacale per consentire deroghe alle distanze minime. Non è questo il caso. La Rimel, inoltre, a differenza di altre attività, non attua processi di combustione per il recupero del circolo produttivo del materiale di scarto. Certamente è un’attività destinata a rifiuti pericolosi e per questo l’amministrazione in sede di conferenza dei servizi ha vincolato il suo parere all’esistenza di specifici impianti di riduzione del rischio».

«Come riportato dai verbali di carabinieri e Arpam, l’incendio è rimasto circoscritto e contenuto entro le cubature ammesse – conclude il primo cittadino. Le analisi dell’Arpam hanno inoltre escluso inquinamenti atmosferici o del suolo, anche per la modestia dell’intervento di spegnimento che non ha richiesto l’utilizzo di grandi quantità di acqua. È opportuno attenersi ai fatti e ai dati ufficiali delle autorità competenti che confermano come l’episodio sia rimasto limitato e senza conseguenze per l’ambiente e la salute pubblica, come abbiamo prontamente comunicato. Invito pertanto a non usare situazioni come questa per generare confusione del tutto ingiustificata dato che la tutela dei cittadini è il mio rimo interesse e la mia prima responsabilità».

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