“Cala Maretto” resta sotto sequestro,
il Riesame respinge il ricorso

CIVITANOVA - Il titolare ha presentato l'istanza al tribunale di Macerata. Il locale è sotto amministratore giudiziario in seguito ad una indagine della guardia di finanza

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Il locale Cala Maretto sul lungomare sud di Civitanova

Resta sotto sequestro lo stabilimento balneare “Cala Maretto” di Civitanova, respinta la richiesta di dissequestro dal tribunale del Riesame di Macerata. La vicenda riguarda una indagine della Guardia di finanza di Macerata, che ha portato alla denuncia di quattro persone per una serie di reati che vanno dalla malversazione all’autoriciclaggio, fino all’evasione fiscale. Per il locale, che si trova sul lungomare sud di Civitanova, era stato nominato un amministratore giudiziario.

Al centro dell’inchiesta, due società e altrettanti soggetti che avrebbero messo in piedi un sistema illecito finalizzato all’ottenimento e all’impiego distorto di fondi pubblici garantiti dallo Stato. Le indagini sono partite dalla verifica dei requisiti per accedere ad agevolazioni finanziarie tramite aiuti di Stato, richieste da una società operante nel settore dell’abbigliamento.

Gli approfondimenti, condotti incrociando dati bancari, documentazione contabile e flussi finanziari, hanno permesso di risalire ai reali beneficiari delle operazioni e di individuare l’utilizzo illecito di circa 500mila euro, impiegati per l’acquisto del locale, somme che dovevano essere usate, secondo gli inquirenti, per l’acquisto di beni e macchinari destinati all’attività produttiva. Uno degli indagati, in qualità di rappresentante legale di due imprese, avrebbe inoltre emesso e utilizzato fatture per operazioni inesistenti legate alla vendita fittizia di tessuti e materie prime, con il duplice scopo di evadere le imposte e giustificare le movimentazioni di denaro tra le società.

Nell’indagine compare anche un commercialista che sarebbe stato parte attiva del sodalizio grazie alle competenze tecniche messe a disposizione per agevolare il riciclaggio dei proventi illeciti. Tra gli indagati il titolare Sabri Mucalla, imprenditore nel settore dei cappelli, difeso dagli avvocati Gabriele e Massimiliano Cofanelli e Francesco Corsi, che ha fatto istanza di dissequestro. Il giudice del Riesame non ha accolto la richiesta. Le indagini sono condotte dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Macerata.

(Redazione Cm)

Sotto sequestro il Cala Maretto, maxi operazione della Guardia di finanza



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