Profili sotto la curva
strappa lo striscione:
il video dello scontro con gli ultras

CALCIO - Sono volati insulti e spintoni tra il presidente rossoblu e i tifosi, necessario l'intervento della Polizia. Intanto la squadra è sprofondata all'ultimo posto ed è attesa dalla sfida in coda col Chiesanuova. Il dg Paolo Pochetti: «Contestare va bene, ma nel rispetto delle persone». Acque agitate anche in casa Recanatese, resta in sella mister Savini nonostante le cinque sconfitte in fila, ma tiene banco la lettera di dimissioni del direttore generale Massimo Giulietti cui replica il vicepresidente Massimiliano Guzzini: «C’è chi cerca di costruire e chi scappa nel momento di difficoltà»

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Il video che pubblichiamo con censure audio

di Andrea Cesca

Polisportivo di Civitanova, alcuni tifosi stanno attaccando uno striscione in curva, all’interno del campo: “I valori della tua società, bugie, ricatti e senza dignità”. 

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Il presidente Mauro Profili prima osserva la scena da lontano, poi si avvicina allo striscione e fa per strapparlo. Segue una colluttazione con un tifoso, volano insulti e spintoni e intervengono le forze di Polizia con a capo il commissario Riccardo Zenobi: Profili viene trattenuto, il tifoso allontanato. Poi il numero uno del sodalizio rossoblù lascia lo stadio furioso. Della scena, già riportata ieri nella cronaca del match perso contro la Sangiustese (leggi l’articolo), oggi circola un video.

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Il corpo a corpo con i tifosi

Il fatto contribuisce ad agitare ulteriormente le acque già parecchio increspate in casa Civitanovese. Nonostante l’avvicendamento in panchina di Mercanti con Marinelli, la squadra rossoblu è sprofondata in ultima posizione di classifica, traballa la panchina di Mirko Savini tecnico della Recanatese dopo la quinta sconfitta consecutiva, sei in totale su otto partite disputate. In casa rossoblù è nota la spaccatura tra la tifoseria e la società, prima della partita persa in casa con la Sangiustese si sono registrati momenti di tensione fra il presidente Mauro Profili e alcuni ultras intenti ad appendere uno striscione nella curva pressoché semivuota.

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«Contestare va bene, ma il tutto fatto nel rispetto delle persone – il commento del direttore generale Paolo Pochetti sull’accaduto – per quanto mi riguarda, sto cercando di fare il meglio possibile in una situazione delicata che viviamo ormai dall’inizio della stagione, da luglio. È chiaro che così, purtroppo, perdiamo tutti, nessuno escluso – afferma Pochetti, esponente del sodalizio rossoblù autorizzato a rilasciare dichiarazioni questa settimana – chiedo a tutte le parti in causa un profondo senso di responsabilità, perché ieri abbiamo toccato il punto più basso, sotto ogni aspetto, anche quello sportivo. Da parte mia, sto facendo e continuerò a fare tutto ciò che è nelle mie possibilità per cercare di cambiare le cose. Questo è il momento in cui chi tiene davvero alla squadra deve dimostrarlo concretamente, ciascuno per la propria parte e secondo le proprie possibilità. Io, per primo, mi metterò in prima linea perché non ho intenzione di mollare. Il presidente lo sento tutti i giorni. Ci sono margini per migliorare la rosa».

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Gli allenatori di Recanatese e Civitanovese Mirko Savini e Daniele Marinelli

La Civitanovese domenica prossima sarà di scena al Don Guido Bibini di Chiesanuova, sul campo dell’altro fanalino di coda del girone: il ritardo dalla  zona salvezza dopo sette giornate è di 7 punti, con il Chiesanuova tornerà disponibile dalla squalifica Visciano, è previsto lo stop da parte del giudice sportivo per Handzic e Cahais.

«Per me attualmente l’allenatore non è a rischio esonero – dice invece il presidente della Recanatese Daniele Maria Angelini – io riconfermo la fiducia a Savini. Poi il cda è sovrano. Il problema è che bisogna mettere la mano al mercato per rinforzare la rosa specialmente dopo gli infortuni recenti. Andranno fatti tagli anche se dolorosi e trovate nuove risorse se vogliamo essere competitivi. Ne parlerò con Camilletti e Cianni poi con tutto il cda quando rientrerà dalla Cina Massimiliano Guzzini».

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Massimo Giulietti

Proprio Massimiliano Guzzini ha replicato a Massimo Giulietti, direttore generale dimissionario della Recanatese, che ha esternato le ragioni della sua uscita di scena  attraverso una lettera. Tre le ragioni Giulietti scrive: «Lo schema proposto da Massimiliano Guzzini, anima e cuore del rilancio del progetto, era il medesimo impostato dal padre. Dal momento che noi “stranieri” eravamo solo un supporto non potevamo che accettare le volontà dettate». «Ho ricevuto notizia delle sue dimissioni immotivate – il commento scritto di Massimiliano Guzzini dopo la dipartita di Giulietti – con contenuti non in linea con i fatti e con gli incontri avuti e soprattutto con una modalità che mi e ci lascia tutti molto sorpresi in quanto nell’ultimo cda di mercoledì scorso avevamo chiesto un incontro al mio rientro a fronte di una lettera di chiarimento (e non di dimissioni) che lo stesso aveva sottoposto al cda recapitata al presidente e letta dallo stesso. A fronte della stessa il cda come giusto in questi casi procedere, ha dato mandato al presidente per fissare un incontro con lo stesso Giulietti per un confronto che per sua scelta non ha voluto affrontare e ha rifiutato. L’uscita di Giulietti in realtà nasconde ben altre motivazioni. In questo momento il consiglio tutto è vicino alla squadra e all’allenatore che stanno attraversando un momento molto delicato e che deve uscire con determinazione da questa lunga serie di risultati negativi ed evitare come invece qualcuno sta facendo polemiche e strappi inutili. C’è chi cerca di costruire anche con grandi difficoltà ma con grande impegno per dare una prospettiva e, per carità, facendo anche qualche errore e c’è chi è in cerca di puro protagonismo personale con promesse inconsistenti e che per tutelare il proprio ego, nel momento di difficoltà se ne scappa non curandosi di nulla e di nessuno. Recanati, i giocatori e il team i suoi tifosi non meritano questo».

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