di Marco Pagliariccio
Per i due grandi competitor delle prossime regionali, il candidato del centrodestra Francesco Acquaroli e quello del centrosinistra Matteo Ricci, si avvicina sempre più quello che sarà a tutti gli effetti un “Mercoledì da leoni”.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Dopodomani, infatti, andrà in scena un vero e proprio scontro a distanza delle rispettive “armate” elettorali. Ad Ancona, in piazza Roma alle 18 sarà schierato il “tridente” del centrodestra, con la premier Giorgia Meloni e i due vice Matteo Salvini e Antonio Tajani, per quello che sarà l’ultima trenata per lanciare la volata verso il bis di Acquaroli. Il tutto mentre a Pesaro, casa di Ricci, alle 18,30 in piazzale della Libertà arriveranno invece i big del Pd, con la terza discesa in regione della segretaria Elly Schlein e l’arrivo dell’europarlamentare Stefano Bonaccini. Il tutto preceduto di qualche ora dall’arrivo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Fabriano: il capo dello Stato sarà allo stabilimento Ariston Group di Albacina per le celebrazioni per il centenario dalla nascita di Francesco Merloni.
Nicola Zingaretti
Diversi gli appuntamenti per la giornata di domani. La Lega alle 18 presenterà il decreto sicurezza a Palazzo Cortesi a Macerata alla presenza di Nicola Molteni, sottosegretario del Ministero dell’interno, e di Gianni Tonelli, responsabile del dipartimento sicurezza e immigrazione del Carroccio. In casa Pd da registrare a Montecassiano (Chiostro degli Agostiniani) allo stesso orario, quello delle 18, l’arrivo di Nicola Zingaretti, europarlamentare ed ex presidente della Regione Lazio. Il comizio vedrà il momento culturale affidato al chitarrista Lucas Smith, mentre ad introdurre sarà il sindaco Leonardo Catena, candidato al consiglio regionale per il Pd. Alle 21 Zingaretti sarà poi a Maiolati Spontini.
Tornando ai temi, il gruppo maceratese di Alleanza Verdi Sinistra rimette sotto i riflettori quello spinoso della mancanza dei medici. «Almeno una delle sua cause è prevista da tempo: la carenza generalizzata di medici in ogni settore della medicina, che coinvolge anche la guardia medica – segnala Avs – la carenza generalizzata di medici non è plausibile che migliori già dal prossimo anno in quanto nel 2026 saranno operativi i pochi giovani che si sono iscritti a medicina 10 anni prima, in piena era del numero chiuso e non quelli che si sono iscritti quest’anno, mentre nei prossimi 7 anni andranno in pensione circa la metà dei medici di famiglia della regione. Che cosa c’entrano i medici di guardia medica con i medici di famiglia? Per chi entra in servizio da quest’anno vige il “ruolo unico”, cioè l’obbligo di espletare entrambe le mansioni; quindi, i pochi tra gli iscritti a medicina 10 anni or sono, dovranno sopperire anche ai molti che si pensioneranno da qui a breve oltre che espletare la continuità assistenziale, alias guardia medica. È chiaro quindi perché molte delle carenze siano andate deserte: un giovane medico che pensasse di intraprendere la carriera di medico di famiglia ora, si troverebbe di fronte alla prospettiva di espletare turni di emergenza territoriale di notte fino all’età della pensione e continuare a lavorare di giorno in quanto comunque deve rispondere ai bisogni dei propri pazienti; aspettiamo di vedere quante saranno le domande di ammissione al corso di medicina generale i cui bandi si stanno chiudendo in questi giorni, le prospettive non sono rosee. Ma a prescindere da tutto questo, la continuità assistenziale h24 è prevista nelle case di comunità, che ad esempio in provincia di Macerata, saranno al massimo otto. Quindi, di fatto i punti di emergenza territoriale notturni si ridurranno, con una indubbia riduzione dell’assistenza sanitaria pubblica per i cittadini. A Civitanova, infine, non vi è traccia di specialisti che debbano affiancare i medici di medicina generale nelle case di comunità, mentre gli infermieri che dovrebbero fornire assistenza sono quelli del poliambulatorio che stanno facendo il corso per infermiere di famiglia, quindi a mezzo servizio, offrendo anche ad essi una prospettiva a tinte fosche come per i medici. Gli attuali amministratori regionali promettono, ma le loro promesse sono pressoché pure fantasie da imbonitori piuttosto che una prospettiva concreta; essi stanno applicando delle direttive nazionali in maniera automatica, senza calarle nella realtà marchigiana fatta di una costa popolosa e di un entroterra spesso in sofferenza anche a seguito del terremoto. La coalizione di Ricci ha istituito un tavolo permanente sulla sanità che sta operando anche in questo settore, con la partecipazione di pressoché tutti i protagonisti del mondo della salute».
Mattia Orioli, vice coordinatore provinciale di Base Popolare
Sul fronte del centrodestra, Mattia Orioli, candidato di Base Popolare Marche nella lista di Forza Italia, prende invece a cuore la situazione dell’ippodromo di Corridonia. «Viene troppo spesso sottovalutato, esso infatti è unico nel suo genere in tutta la dorsale Adriatica, un patrimonio non solo della città di Corridonia, ma di tutta la provincia e della regione, una storia antica nata dalla prima metà dell’Ottocento e rilanciata nel 1974, al suo interno numerose manifestazioni sportive oltre all’ippica ed il calcio e l’atletica ci sono anche quelle culturali, insomma una risorsa importante per il nostro territorio che merita maggiore attenzione – rimarca Orioli – l’ippodromo può rappresentare senza dubbio anche volano di crescita e di sponsorizzazione per tutte quelle realtà imprenditoriali del cratere terremoto della provincia, creando occupazione e lavoro, attirando persone e facendo conoscere il territorio e le sue bellezze a livello nazionale e internazionale. Per questo motivo dobbiamo tornare a ragionare in modo sano con politiche concrete che guardano al sociale ed all’economia in tutte le sue sfaccettature rivalutando con attenzione i nostri gioielli storici e poli attrattivi di inestimabile valore».
Beatrice Marinelli, candidata governatrice di Evoluzione della Rivoluzione
Infine, l’affondo di Evoluzione della Rivoluzione diretto proprio contro Francesco Acquaroli e il centrodestra sull’economia. Con la proposta di rilanciare il Crel. «Il governatore uscente Francesco Acquaroli continua a girare la regione con passerelle e inaugurazioni come se bastassero le foto nei musei per mascherare il disastro dell’economia marchigiana, iniziato con le passate amministrazioni di centro sinistra e proseguito con l’attuale giunta di centrodestra – afferma il gruppo capeggiato dalla candidata presidente Beatrice Marinelli – ma Acquaroli non ha il coraggio di incontrare i lavoratori della Fedrigoni, ultimo fantasma delle storiche cartiere fabrianesi, fatte fuori dall’incapacità della sua coalizione di gestire le vertenze e difendere il lavoro. Così è accaduto con la Moncaro, così con le ex-Merloni: promesse e silenzi, mentre interi settori venivano sacrificati. I numeri parlano chiaro. In tre anni, le Marche hanno perso 43.500 imprese, con un crollo del -15,9% nel commercio (Italia -6,5), -12,2% nella manifattura (Italia -6,1) e -10,9% nelle costruzioni (Italia +0,1). Persino la ricostruzione post-terremoto è stata un’occasione mancata. L’export è in caduta libera in tutte le province: Ancona -12,5%, Ascoli Piceno -19,5%, Fermo -11,1%, Pesaro -8,1%, Macerata -4,9%. L’industria calzaturiera perde il 15,6%, il mobile -10%, gomma e plastica -4,7%. In agricoltura il tracollo: -33,1% di occupati, circa 6.900 in meno in un solo anno. Ed i dazi internazionali minacciano ulteriormente il settore agroalimentare. Ma mentre i numeri raccontano il fallimento, Acquaroli e i suoi alleati parlano il solito politichese e fanno le solite promesse. Per questo, Evoluzione della Rivoluzione propone l’attivazione e la piena valorizzazione del Crel – Comitato regionale per l’economia e il lavoro (derivato dal Cnel nazionale), un organo istituito e reso già attuativo dal 2008, eppure sin qui mai messo concretamente in funzione da nessuna giunta regionale. La verità è che non bastano i musei per rilanciare le Marche. Non bastano le passerelle. Serve una regia seria, partecipata, radicata nel territorio. Serve ascoltare chi ogni giorno manda avanti questa terra: lavoratori, artigiani, partite Iva, agricoltori, imprenditori veri. Ma Acquaroli lo sa almeno cos’è il Crel?».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati