Franco Cantarini dopo la rapina
di Alessandro Luzi
Disattiva una telecamera vicino all’abitazione dove alloggia, prova a spostare l’inquadratura dell’altra ma non ci riesce e le immagini lo incastrano. E’ un dettaglio che emerge dall’udienza di convalida di oggi di Nita Mihai, romeno, 40 anni, senza fissa dimora, fermato per la rapina messa a segno giovedì scorso alla tabaccheria Cantarini a piaggia della Torre a Macerata. Il gip Giovanni Manzoni del tribunale di Macerata ha convalidato il fermo e confermato il carcere per l’indagato. A difenderlo l’avvocato Vanni Vecchioli.
La refurtiva
Alle 5,50 di mercoledì il 40enne, prima della rapina, avrebbe disattivato una telecamera posizionata vicino all’abitazione dove è ospitato e dove poi è stato trovato dai carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Macerata. Vicino alla casa dove alloggiava l’uomo, a poche decine di metri dalla tabaccheria, c’era un’altra telecamera.
Il 40enne, per non essere visto, l’avrebbe spostata ma sarebbe stato comunque inquadrato mentre usciva di casa alle 6,12. Dalle riprese in bianco e nero si nota un uomo con il giubbotto bianco e pantaloni scuri, abiti che secondo gli inquirenti sono compatibili con quelli utilizzati durante la rapina.
L’avvocato Vanni Vecchioli
Dalle indagini, poco dopo il 40enne avrebbe fatto irruzione nella tabaccheria con un coltello da cucina che avrebbe puntato contro il titolare Franco Cantarini, intimandolo di dargli l’incasso. Poi sarebbe scappato con la refurtiva e alle 6,29 sarebbe rientrato in quell’abitazione con abiti diversi.
Lì i militari hanno trovato due pacchetti di sigarette e 25 gratta e vinci, di cui 21 con il seriale corrispondente con i biglietti portati via in tabaccheria.
L’uomo avrebbe riscosso da un’altra tabaccheria di Macerata la vincita di 30 euro in gratta e vinci. I carabinieri lo hanno fermato e portato in carcere a Montacuto, dove ora si trova. Nel corso dell’udienza di convalida il 40enne si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il giudice ha confermato la misura cautelare in carcere.
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se non fosse che ha minacciato con un coltellaccio sarebbe quasi comica la storia.