di Luca Patrassi
Fonte Maggiore entra tra le location della imminente festa patronale con l’artista maceratese Javier Stacchiotti che propone una mostra delle sue sculture in pietra sul tema del legame tra maternità e acqua, «un legame – osserva lo scultore maceratese Javier Stacchiotti – profondo, antico, ricco di significati simbolici, mitologici e spirituali. Il binomio donna e acqua è un potente simbolo di vita, di trasformazione, di amore universale. L’acqua è fonte di vita, come la donna, perché nutre, accoglie, purifica e trasforma. Nei sogni, per gli antichi greci, il mare rappresentava il grembo materno, la profondità dell’anima, il bene, l’amore. “Mater Matuta”, dea dell’aurora e della nascita, rappresentava la luce che nasce dalle tenebre, pari alla nascita umana».
La scelta dell’insolito luogo espositivo – Fonte Maggiore – nasce dall’incontro di due volontà, quella dell’assessore comunale Silvano Iommi di valorizzare la rete dei fontanili periurbani come luoghi della memoria condivisa, reinterpretati come “teatro paesaggistico” identitario, e quella dell’artista Javier Stacchiotti che da anni indaga il tema della maternità traendo la pietra per la creazione delle sue immagini ancestrali direttamente dal letto dei fiumi. Da ciò nasce anche l’evocativo titolo della Mostra “Mater Aquarum”, mostra che sarà inaugurata giovedì prossimo alle 18 (fino alle 23) a Fonte Maggiore e proseguirà nei giorni successivi con il seguente programma: venerdi 29 dalle ore 10 alle 23, sabato 30 dalle 10 alle 23, con alle 21.30 letture a tema a cura dell’artista Morena Oro, domenica 31 (festa di San Giuliano) dalle 10 alle 24. Musiche in sottofondo del maestro Louis Siciliano.
«“Mater Aquarum” – osservano i curatori della mostra – era la personificazione delle acque sorgive, dei fiumi e delle fonti, l’artista Javier ha collocato le sue opere scultoree a Fonte Maggiore, immergendole anche nell’acqua delle vasche, in una insolita e originale simbiosi che evoca l’apertura all’origine, alla vita nascente, all’amore, alla bontà, alla vittoria del bene sul male».
L’assessore comunale Silvano Iommi: «L’idea è quella di valorizzare tutti i fontanili della città. Il 13 settembre ci sarà uno spettacolo teatrale a Santa Maria Maddalena con la compagnia Oreste Calabresi, teatro artificiale dentro un teatro naturale, dentro questi musei del terzo millennio. Un altro palcoscenico sarà quello offerto da Fonte Agliana i cui lavori saranno ultimati tra un paio di mesi».
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Ottimo l’accoppiamento simbolico acqua-madre. Questo abbinamento rende energia e forza vitale all’intera struttura. Come sosteneva Cassirer “l’uomo è un anomale simbolico”. Soprattutto ora, nella società dell’utile e del danaro, la rivisitazione di questi archetipi è fondamentale. E’, persino, un atto politico ( e poetico).
Nulla da eccepire sull’iniziativa che trovo interessante, così come la valorizzazione delle fonti. Ma la particolare attenzione spesa dall’Amministrazione per la riqualificazione delle fonti che è indubbiamente un aspetto molto marginale rispetto al contesto urbano, non ha trovato la stessa attenzione nell’elaborazione e nella messa in pratica di progetto complessivo per riqualificare e armonizzare lo sviluppo urbano di Macerata. Si è invece intervenuti a macchia di leopardo con interventi spot quasi casuali, esattamente come hanno fatto da decenni le precedenti Amministrazioni. Il risultato è stato il mancato rilancio e sviluppo della Città che arranca per sopravvivere come Capoluogo di provincia e soprattutto come centro di interesse economico e culturale.
Condivido pienamente il commento di Placido Munafo’.E’ mancata una visione completa della città e si e’ proceduto con iniziative individuali ed estemporanee.
Per l’inaugurazione vedrei bene la ministra della natalità.