Andrea Putzu
Via libera alla riabilitazione, Andrea Putzu può candidarsi alle elezioni regionali del 28 e 29 settembre. È stato depositato questa mattina il provvedimento del tribunale di sorveglianza di Ancona, firmato dal presidente Enrica Olivieri e dal magistrato Elisa Giaccaglia.
L’udienza si è svolta mercoledì scorso. L’esponente politico di Fratelli d’Italia ha chiesto di essere riabilitato in merito alla condanna ad 8 mesi per falso ideologico, passata in giudicato nel 2018 con sentenza della Corte di cassazione.
Il caso era relativo ad una raccolta di firme per le elezioni politiche 2013 che Putzu, in qualità di consigliere provinciale, aveva autenticato.
Il tribunale ha ritenuto “sussistenti i requisiti per concedere la riabilitazione dalla condanna”. Disco verde quindi alla presenza nelle liste della circoscrizione di Fermo di Fdi del consigliere regionale uscente, in appoggio al centrodestra ed al governatore Francesco Acquaroli.
La riabilitazione è disciplinata dall’art. 178 e seguenti del codice penale, prevede l’estinzione delle pene accessorie e degli effetti penali della condanna. In questo caso, era determinante per il passaggio della legge Severino che prevede incandidabilità per chi abbia subito pene superiori a 6 mesi. Si può concedere la riabilitazione, da normativa vigente, se siano trascorsi almeno 3 anni dal giorno in cui è stata eseguita la pena principale e il condannato abbia dato “prove effettive e costanti di buona condotta”.
Resta in piedi la richiesta, formulata da Saturnino Di Ruscio, primo non eletto di Fratelli d’Italia nella circoscrizione di Fermo alle regionali 2020, di dichiarazione di nullità della carica di Putzu, che in virtù di quella condanna, a suo avviso, non avrebbe dovuto essere considerato candidabile né eleggibile e che quindi avrebbe seduto al suo posto sui banchi di Palazzo Raffaello per tutto il quinquennio. Un contenzioso destinato a prolungarsi a lungo, nel frattempo Putzu può continuare la sua campagna elettorale per rientrare in Regione il 28 e 29 settembre. Al riguardo, nell’ultima seduta del Consiglio regionale, il presidente Dino Latini ha annunciato che «l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale si è riunito per valutare e decidere in merito al ricorso per l’incandidabilità» e che «l’Ufficio di presidenza ha deciso a maggioranza di avviare la procedura richiedendo tutta la documentazione necessaria e nel rispetto delle norme regolamentari vigenti in materia. Poi si procederà all’istruzione della pratica e all’assunzione dell’atto da portare e da proporre eventualmente al consiglio regionale» verosimilmente ad inizio della prossima legislatura.
Benvenuti in Italia!
Un politico che non abbia avuto a che fare con la Giustizia, esiste??
Avrà il record di voti!
La Fibra e poi si vede che è uno che è brav
Oggi è riabilitato, ma cinque anni fa era candidabile?
Vitaliano Raponi mi sembra più di destra si candida con forza Italia
Non erano toghe rosse?
Non avevamo dubbi
Francesco Sportoletti infatti
W Inter!
Una medaglia per questi...
Roberto Cherubini il bello è che discorrono de Ricci...
Se può candidarsi oggi, perché riabilitato, significa che non si poteva candidare nel 2020 o no?!
Massimo Lanzavecchia l'articolo precisa, se ho ben capito, che l'eventuale riabilitazione poteva avvenire 3 anni dopo l'esecuzione della pena, quindi non poteva essere eletto all'epoca, visto che la condanna risale al 3 luglio 2018.
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Che grossa botta di c….! Si può candidare anche sto tipo…
quindi è a piede libero ahahaha
Ave, fratello riabilitato d’Italia.