«Zes? Zero risorse, è una truffa»
Ricci e Manzi contro il Governo:
«Marche scippate per il ponte sullo stretto»

ELEZIONI - Il candidato governatore del centro sinistra e la deputata Pd attaccano Meloni, Acquaroli e Salvini: «Solo promesse elettorali senza copertura». L'europarlamentare: «Tolti 2 miliardi destinati alla regione per finanziare l'opera»

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Matteo Ricci

«La grande finzione elettorale». Dopo l’attacco di ieri nei confronti di Meloni e Acquaroli, e la successiva risposta di quest’ultimo, torna sul tema il candidato governatore del Pd, Matteo Ricci, che rimarca i suoi dubbi sull’effettiva messa in campo della Zes (leggi l’articolo).

«Il presidente Acquaroli ha fatto anche il parlamentare, per cui dovrebbe conoscere l’iter parlamentare e sapere che se una cosa è urgente si fanno i decreti legge, non i disegni di legge che hanno mesi di discussione per essere approvati. Soprattutto se una cosa è urgente ci si mettono i soldi e invece in questo disegno di legge i soldi non ci sono e, nella migliore delle ipotesi, bisognerà aspettare la prossima legge di bilancio, cioè il 2026, perché nella norma che hanno scritto il provvedimento è ‘ad invarianza di bilancio’. Per questo è una grande presa in giro per i marchigiani, una grande finzione elettorale. Le Marche non sono una Zona economica speciale ma una Zona elettorale speciale».

«Se si vogliono fare le cose allora vanno fatte sul serio e non perché si pensa così di prendere in giro i cittadini» continua Ricci. «Inoltre la Zes conferma ciò che diciamo da mesi e che Bankitalia e Svimez, purtroppo, certificano, ovvero che l’economia marchigiana è ferma nonostante la mole di investimenti pubblici straordinaria che è stata messa in campo in questi anni, i 14 miliardi per il terremoto e i tanti miliardi del Pnrr ai quali loro in Europa hanno votato contro. Questi cinque anni di politiche economiche hanno portato zero risultati anzi hanno addirittura portato dei peggioramenti nell’economia marchigiana che ora viene messa ulteriormente alla prova dai dazi dei loro amici sovranisti e protezionisti».

Ricci è intervenuto oggi anche sull’approvazione del progetto del ponte sullo stretto, attaccando il Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. «Qualche giorno fa è venuto il ministro Salvini che non ha portato niente, anzi ci ha portato via 2 miliardi di euro, che eravamo riusciti a far mettere nell’arretramento della ferrovia di Pesaro e Fano. Hanno tolto quei soldi ai marchigiani per metterli nel Ponte sullo Stretto». Così in una nota Matteo Ricci, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Marche. «Governo e Regione stanno portando avanti il più grande scippo nella storia delle Marche. – ha aggiunto – Dal 29 settembre, quando avremo vinto le elezioni regionali, ci batteremo a Roma per ripristinare quei 2 miliardi e per fare davvero l’alta velocità nella nostra regione, partendo dal tratto che avevamo già finanziato, ovvero quello di Marche Nord».

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Irene Manzi

Per quanto riguarda la Zes, sono sulla stessa linea i deputati marchigiani Pd Irene Manzi e Augusto Curti, che non vanno sul sottile e parlano di “truffa elettorale”. «Le parole del ministro Ciriani oggi alla Camera confermano, ancora una volta, la totale inconsistenza della proposta del Governo sull’estensione della Zes unica alle Marche e all’Umbria. Siamo davanti all’ennesimo spot elettorale, privo di qualsiasi contenuto normativo o finanziario concreto». Manzi e Curti hanno commentato la risposta del governo al question time del Pd.

«Ci è stato detto – continuato – che “il governo è pronto ad approvare” e che esisterebbe già un disegno di legge. Ma la realtà, è che non c’è nulla: il testo non è stato ancora depositato o calendarizzato per l’approvazione, né tantomeno una ulteriore copertura economica. E anzi, la bozza fatta circolare informalmente parla chiaramente: nessun nuovo onere per la finanza pubblica. Tradotto: nessuna nuova risorsa, solo chiacchiere». «Dopo tre anni di inazione – proseguono i dem – proprio ora, a ridosso del voto regionale, il governo si ricorda di Marche e Umbria. Lo fa con una cambiale in bianco che sa di truffa elettorale, senza alcuna garanzia per il Mezzogiorno, che rischia persino di veder decurtati i fondi ad esso destinati».

«È l’ennesima truffa elettorale. Se davvero c’è la volontà di estendere le Zes al Centro Italia, si depositi immediatamente un testo di legge, si calendarizzi in aula, e si preveda una copertura economica seria e aggiuntiva. Fino ad allora, ogni dichiarazione del governo rimarrà una presa in giro ai danni dei cittadini e dei territori. Del resto, che sia solo propaganda lo dimostra il fatto che tutte le nostre proposte emendative depositate in questi anni sono state sonoramente bocciate. Il Pd è pronto a fare la sua parte – concludono – ma non sarà mai complice di operazioni di facciata. Servono atti concreti, non spot da campagna elettorale».

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