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Torregiana, recuperato il fontanile.
Parcaroli: «Risposta a esigenze cittadine»
Iommi: «Spazi pubblici di qualità»

MACERATA - La zona della fonte di Santa Maria Maddalena si sta trasformando radicalmente: oltre al museo e ai percorsi pedonali e ciclabili è in corso l'intervento per gli alloggi di edilizia popolare nel sito ex Cus

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di Luca Patrassi

L’apertura di un fontanile è opera comunque degna di nota in tempi bollenti come questi, il taglio del nastro del riemerso e restaurato fontanile di Santa Maria Maddalena è anche un momento di recupero dell’identità di alcune parti della città. Oggi pomeriggio è stata inaugurata l’opera di rigenerazione e valorizzazione del contesto ambientale dello storico fontanile di Santa Maria Maddalena in Torregiana, un progetto che rappresenta un importante passo avanti nella creazione di un “teatro paesaggistico” resiliente e capace di fornire risposte adeguate alle sfide della città post-Covid. Il fontanile, restaurato e reso funzionale, è in grado di recuperare circa diecimila litri di acqua al giorno, utili per usi non alimentari.

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L’assessore Silvano Iommi e il sindaco Sandro Parcaroli

Il progetto, finanziato con le risorse Pnrr, ha permesso di recuperare l’area abbandonata e di creare un nuovo parco-giardino che valorizza la storia e la cultura locale. La cerimonia inaugurale, preceduta da un concerto d’archi a cura della scuola civica di musica Stefano Scodanibbio, ha visto gli interventi del sindaco Sandro Parcaroli e degli assessori Silvano Iommi e Marco Caldarelli.

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«Questo progetto – ha detto il sindaco Sandro Parcaroli – rappresenta un importante passo avanti nella creazione di un “teatro paesaggistico” resiliente e capace di fornire risposte adeguate alle sfide della città post-covid».

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La riflessione iniziale dell’assessore Silvano Iommi: «La rigenerazione del fontanile di Santa Maria Maddalena è un esempio di come si possono recuperare aree abbandonate e creare nuovi spazi pubblici di qualità». Il progetto è parte di un più ampio piano di rigenerazione naturale e fruizione culturale dell’area di Fontescodella, che comprende la creazione di un nuovo museo ipogeo, la riduzione ad edicola votiva dell’antistante chiesuola duecentesca e il completamento dei percorsi ciclo-pedonali.

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«Si tratta – ha osservato ancora l’assessore Silvano Iommi – di un primo brano del più vasto “teatro paesaggistico” i cui nodi di maggiore valore storico e ambientale, devono essere recuperati e ricuciti, in modo da creare una trama connettiva resiliente, capace di fornire risposte adeguate alle nuove domande della società e alle sfide poste dalle problematiche della “città drenante”. Il sito che inauguriamo oggi ha come focus culturale il recupero funzionale del fontanile ristrutturato l’ultima volta nel 1822 su progetto dell’architetto Salvatore Innocenzi, ha funzionato ininterrottamente sino agli anni Cinquanta del Novecento, poi praticamente è scomparso nonostante sporadici e superficiali ritrovamenti.

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L’assessore Marco Caldarelli

L’opera, commissionata dal gonfaloniere Francesco Conventati, vedeva al centro un cartiglio in pietra con incisione in latino tra le due cannelle della prima vasca che veniva usata per rifornirsi d’acqua mentre la seconda vasca era utilizzata come lavatoio. Nel 2017 feci una ricerca per individuare la fonte che era stata sepolta da cumuli di rifiuti che caratterizzavano l’area. Poi nel 2019, con l’Apm che stava eseguendo la sistemazione in zona di un tratto di rete fognaria, riuscimmo ad approfondire la situazione con l’obiettivo di restituire l’anima identitaria del luogo, un polmone verde bonificato in crinali densamente abitati, da via Mameli a piazza Pizzarello. Stiamo realizzando una rete verde ecologica di tipo prestazionale che può essere percorsa: non sono amenità ma rappresentano la nuova domanda che la città, post Covid, pone. Il nuovo parco-giardino, ha permesso di recuperare la fonte Santa Maria Maddalena, rinnovare l’illuminazione pubblica, l’installazione prossima di un numero adeguato di telecamere, ma, soprattutto ha dimostrato come si possono recuperare aree abbandonate».

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In corso di realizzazione a Fontescodella un museo con 700 metri quadrati di superficie espositiva, costo 4,5 milioni di euro. Un museo della storia cittadina – anche se la destinazione finale è ancora da definire – che recuperi e valorizzi un’intera area oggetto di una serie di interventi in fase di realizzazione e altri in cantiere. Si tratta del Museo Torregiana e dei percorsi pedonali e ciclabili da realizzarsi in contrada Torregiana-Fontescodella: progetti che vanno ad aggiungersi ad altri come quello relativo agli alloggi di edilizia popolare nel sito ex Cus e il recupero del fontanile.fontanile-torreggiana6-650x433

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