Rosso Ceccarelli (a sinistra) e Riccardo Cogliandro (a destra)
di Mauro Giustozzi
Mirino puntato sulle comunali della primavera 2026. Con una proposta democratica e liberale che raggruppi le forze moderate che non si riconoscono negli schieramenti di centrodestra e centrosinistra che sono stati incapaci di dare risposte alle esigenze del capoluogo ed avere una visione di sviluppo per Macerata. È l’obiettivo con cui scende in campo il Partito Liberaldemocratico, fondato lo scorso 8 marzo e nato dalla fusione di quattro associazioni: Orizzonti Liberali, LibDem Europei, Nos e Liberal Forum.
Il nuovo soggetto politico, per i tempi troppo ravvicinati, non prenderà parte alle elezioni regionali ci si terranno in autunno ma utilizzerà questi mesi per rafforzare la sua struttura tramite il tesseramento ed allo stesso tempo intrecciare contatti con altri partiti che si ispirano al liberalismo per creare un’aggregazione che possa presentarsi alle prossime elezioni comunali a Macerata mettendo in campo un’offerta ed un programma in grado di catturare gli indecisi, gli astensionisti e chi si riconosce nei valori fondativi del partito. «Questo partito nasce con l’obiettivo di offrire una visione politica diversa dagli attuali schieramenti di destra e sinistra che caratterizzano il quadro nazionale ma pure quello locale – afferma Riccardo Cogliandro, responsabile provinciale del partito – l’astensionismo galoppante che c’è in Italia segnala una mancanza di offerta che possa catturare coloro che, e sono quasi il 50% degli aventi diritto al voto, resta a casa. Vogliamo dare voce e corpo a tutti coloro che si rifanno a valori liberali come l’Europa, l’atlantismo, ed hanno una visione non ideologica della politica. Vogliamo svincolarci dai due schieramenti di destra e sinistra ed offrire un qualcosa di nuovo. Creare una selezione della classe dirigente, nazionale e locale, tant’è che abbiamo rovesciato il modo di intendere il partito. A differenza di quasi tutti gli altri che partono dal leader per poi arrivare alla costruzione locale nel Partito Liberaldemocratico è l’inverso: a fine giugno ci sarà il congresso nazionale per eleggere il segretario nazionale e sarà una carica contendibile non c’è nulla di deciso prima poi a settembre ci saranno i vari congressi locali, a livello regionale e provinciale, che decideranno chi guiderà il partito sul territorio».
Tra i papabili alla guida nazionale del nuovo partito ci sono i riferimenti delle quattro associazioni da cui nasce e cioè Orizzonti Liberali di Luigi Marattin, Libdem di Andrea Marcucci, Nos di Alessandro Tommasi e Liberal Forum di Pietro Ruggi. Ma non saranno gli unici perché il congresso potrà anche scegliere un nominativo diverso del partito, che fa parte della famiglia europea liberale Alde, che assieme a quella popolare e riformista sono i gruppi che hanno guidato e guidano attualmente la Comunità europea. «Il Partito Liberaldemocratico emerge come un’alternativa concreta al tradizionale dualismo politico tra destra e sinistra – ha ribadito uno degli iscritti, Rosso Ceccarelli – proponendo un approccio innovativo che mira a superare le vecchie divisioni ideologiche. Al cuore della sua agenda politica ci sono l’innovazione e la costruzione di un futuro più meritocratico e competitivo per l’Italia, allontanandosi da populismo e sovranismo. Vogliamo ridare voce a coloro che si riconoscono nei valori liberaldemocratici».
Se non potrà correre alle elezioni regionali del prossimo autunno il Pld già scalda i motori per le comunali del 2026 dove invece sarà presente con un proprio candidato sindaco. «Siamo nati da poco e non abbiamo i tempi per poter definire la struttura locale e presentare un’offerta politica adeguata alle elezioni regionali – ribadisce ancora Cogliandro – siamo al lavoro per le comunali: vogliamo essere la novità politica nello scenario maceratese. Alle ultime politiche il Terzo polo a Macerata era stato votato dal 9% degli elettori il che indica come ci sia uno spazio ed un elettorato contendibile. Vogliamo costruire un’alternativa nel capoluogo per una visione diversa della città che è totalmente mancata sia a destra che a sinistra. Si sta vivendo alla giornata, vengono presentate soluzioni di breve respiro collegate all’attualità. Invece di dare risposte alle esigenze di questa città anche in funzione del forte cambiamento che Macerata sta subendo. E’ una città che si sta spegnendo a livello economico, come provincia è ai primi posti per crescita dell’inflazione in Italia ed ha un calo demografico costante e preoccupante. Se guardiamo in faccia alla realtà piccole politiche portate avanti nel segno del conservatorismo non servono più a niente».
Naturalmente questo progetto vedrà il Pld orientarsi verso un’aggregazione di partiti o soggetti politici che si riconoscono in questi valori per presentare poi un programma ed un candidato sindaco di Macerata alle prossime elezioni. «Ci rivolgiamo a tutte quelle persone che hanno interesse a dare una mano alla città – conclude Cogliandro – e stiamo già lavorando per mettere assieme tutti coloro, partito o semplici cittadini, che vogliono avere un’alternativa che tramite la liberaldemocrazia possa rilanciare e far tornare a crescere Macerata. L’idea è creare una coalizione diversa da quelle attuali e individuare la persona candidato sindaco utile a portare avanti la visione di città che abbiamo. Interlocuzioni sono in corso, contatti pure e speriamo nei prossimi mesi di annunciare novità. Nel frattempo è aperto il tesseramento 2025 al Partito Liberaldemocratico che consentirà di partecipare prima al congresso nazionale e poi all’elezione dei segretari regionali e provinciali».
Mi raccomando puntate molto su valori Europei ed Atlantisti ,però quelli attuali più armi e più miseria gli astensinisti arriveranno come le formiche su un marciume .
Sbarramento al 10% x levare partitini partitelli
Avevamo proprio bisogno di un terzo polo
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