Sergio Ramelli
Una via o piazza dedicata al militante del Fronte della gioventù, Sergio Ramelli. E’ la mozione proposta da Fratelli d’Italia di Recanati che sarà discussa in Commissione cultura martedì (29 aprile). «Nel cinquantesimo anniversario della morte – dice Fdi -, l’auspicio è che Sergio Ramelli divenga sempre di più il simbolo di tutte le vittime di quella stagione di violenza politica che ha macchiato in maniera indelebile la storia del nostro Paese. Un simbolo da accogliere in maniera unitaria perché nessuno, né tra i banchi di scuola né all’università né in nessun altro luogo subisca più quei torti, quelle violenze, quell’ostracismo, quella vergognosa messa all’indice subita da Ramelli ricordo di un’epoca passata che serve ad ammonire tutti noi rammentandoci che, in democrazia, di politica non si può morire».
Sergio Ramelli era uno studente dell”Itis “Molinari” di Milano, impegnato nell’organizzazione giovanile del Msi, il Fronte della Gioventù. «Il 13 marzo 1975 Ramelli, di ritorno a casa, fu assalito da alcuni militanti di Avanguardia Operaia, armati di chiavi inglesi con le quali colpirono più volte al capo Sergio Ramelli – continua Fdi -, facendogli perdere i sensi. Morirà dopo 48 giorni di agonia il 29 aprile 1975. Avrebbe compiuto 19 anni l’8 luglio di quell’anno».
Bene!
Paolo Talla Diop bene che? È tutte le stragi neofasciste?
I morti dell' altra parte avranno una via? Oppure meglio non intitolare nulla ai terroristi o presunti tali? Tutta la pietà che si dà ai morti, ma questa parte della storia non è educativa.
Giusto: in democrazia non si può morire per politica. Povero ragazzo! Purtroppo di assassinati ce ne sono sia nella parte politica di Sergio Ramelli sia nell' altra, come Paolo Rossi 27 aprile 1966. Dopo 50 anni penso sia opportuno ricordare Ramelli non per seminare odio o rivalsa, ma come monito: nessuno deve togliermi la vita se non la penso come te!
Pag.12 del manuale del provocatore politico: "inventarsi qualcosa di fortemente divisivo in modo da occupare le pagine dei siti giornalistici per una settimana".
L'odio politico è inaccettabile: tu, se sei un mio avversario, non vali niente, non sei nessuno, devi m. ecc. ecc.!
Per chi non lo sapesse era presente alla manifestazione del MSI in cui fu ucciso l'agente di polizia Antonio Marino...
Ma pensa tu,non si può morire in politica. E tutti quelli che hanno fatto morire durante il fascismo?
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Forse era più giusto rimanere sul generico. Ramelli era romano e con Recanati ha nulla a che vedere, mentre intitolare una via a tutti i caduti per motivi politici sarebbe più consono. Via Aldo Moro a Recanati c’è? Via strage stazione di Bologna? O via strage di Brescia? Meglio essere più inclusivi.
A Recanati Via Aldo Moro c’è, eccome. E non mi pare che la cittadina leopardiana gli avesse dato i natali … D’altronde, anche i fratelli Rosselli erano di Roma, ma nessuno si è scandalizzato o ha avanzato particolari riserve quando a Loreto e a Porto Recanati hanno intitolato loro altrettante vie.
IN QUESTI GIORNI, TUTTI I GIORNI, PURE OGGI, DEBBO CONSTATARE CHE DOPO 80 ANNI UNA RIAPPACIFICAZIONE ANCORA NON C’E’. FORSE TOGLIATTI HA SBAGLIATO? NON LO SO, MA IN PIAZZA, TROPPI, OGGI, SI DICHIARANO FASCISTI, SENZA VERGOGNA. LI HO ASCOLTATI! E MI PRUDONO LE MANI..
Con tutto il rispetto dell’anima di questo povero giovanissimo ragazzo, queste iniziative mi sembra siano come quando in Tv fanno i servizi sui saldi, sembra che non hanno niente da dire e da fare. Mi sembra che si voglia creare scontro e zizzania. La politica è diventata come il campionato di calcio, c’è chi tifa x una squadra chi per l’altra e non c’è verso di mettere daccordo i tifosi della Juve e dell’Inter. Un giovane ragazzo morto a causa della politica merita molto di più.
Ramelli potrà diventare un simbolo unitario, quando a Milano smetteranno di fare il saluto fascista alla cerimonia di commemorazione della morte di questo povero ragazzo. Sono loro che lo rendono un simbolo divisivo, suo malgrado.
Lasciamo fuori la politica dalla toponomastica.
https://it.wikipedia.org/wiki/Omicidio_di_Alberto_Brasili
anche lui merita una via