di Luca Patrassi
Ci sono gesti, piccoli e grandi, che danno senso alla propria vita, anche continuità di appartenenza ad un territorio, ad una famiglia, ad una comunità. Ci sono azioni solidali che da diversi secoli, da quando se ne ha testimonianza, caratterizzano il modo di vivere e di ricordare dei maceratesi. Sono le donazioni, spesso indirizzate alle strutture ospedaliere del territorio. L’albo pretorio della Ast (quando si riesce ad accedervi) indica l’arrivo di altre due azioni solidali. La prima, del valore di 1.500 euro, destinata al reparto di Cure intermedie dell’ospedale di Matelica e la seconda di 2.500 euro per il reparto di Oncologia dell’ospedale di Civitanova.
Nel primo caso la donazione porta la firma dall’Associazione “Con’tatto donne insieme Odv” di Castelraimondo e nel secondo caso l’opera è a cura di “Geoteam associati architettura e ingegneria” di Tolentino e delle famiglie Primucci e Feliziani per onorare la memoria di Vania Feliziani, l’ingegnera pollentina madre di due bambine scomparsa qualche mese fa per le conseguenze di un male (leggi l’articolo). Una donazione per sostenere i servizi sanitari del territorio, una donazione per ricordare chi non c’è più.
Vania Feliziani
Un gesto solidale come quello messo in atto nell’Ottocento da Martino Pancalducci che donò la casa di famiglia per farvi realizzare una casa di accoglienza per gli anziani, un gesto solidale come quelli firmati da decine di maceratesi in questi ultimi anni.
Azioni e parole che andrebbero formare un percorso di educazione civica, per tutte si ricordano quelle pronunciare dalla maceratese Gianna Piera Silvetti in occasione di una donazione da centomila euro: «Ringrazio tutti – disse la signora maceratese – sono onorata della vostra presenza. Avrei preferito mantenere l’anonimato, ma eccomi qua, spinta anche da alcuni amici che mi hanno convinta ad esserci.
Il macchinario donato si chiama Maria Italia. Maria in omaggio alla Madonna, la fede ha ispirato tutte le azioni belle che ho fatto nella vita, se il Padreterno mi dà un’idea, io poi ci metto tutta me stessa a realizzarla, sono testarda e così ho voluto fare quest’opera che sarà l’ultima. Sono vecchia e sono orgogliosa di aver seguito l’esempio di generosità della famiglia Silvetti, io non ho fatto niente.
Maria e Italia, Italia perché sono italiana e me ne vanto, dobbiamo essere orgogliosi e voglio dare un consiglio agli insegnanti, inculcate ai giovani l’amore per la patria. Vanno di moda di questi tempi i cammini di fede. Si può fare del bene con le opere, visitando le carceri, le rsa, dando un abbraccio, con un sorriso. Come diceva spesso mio padre, chi fa del bene sta bene. Quando sono stata a Stoccolma ho incontrato tante persone che andavano ad iscriversi alla Banca del tempo, per donare agli altri il proprio tempo libero. Quello di oggi è un bel giorno, dedicato all’amore».
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Che belle notizie che fanno bene al cuore!