Lavori in via Verga dopo la voragine,
un boomerang il post di Marchiori
«Nessun rispetto della sicurezza»

MACERATA - L'assessore ai Lavori pubblici aveva pubblicato una foto del cantiere, il Pd è partito all'attacco: «Nel caso di scavi profondi oltre due metri, proprio come questo, bisogna predisporre dei parapetti per evitare il rischio di caduta di materiale dall’alto sui lavoratori che stanno lavorando all’interno dello scavo». La replica: «Populismo velenoso per alimentare lo scontro politico»

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La foto pubblicata dall’assessore Andrea Marchiori, che ha dato il la alle polemiche

di Luca Patrassi

Uno pensa “faccio una foto” per informare la cittadinanza dello stato dell’arte di un cantiere (nella fattispecie quello di via Verga a Collevario), poi il commento che i lavori avanzano alla grande. Il tempo di pubblicare il post e l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Marchiori offre lo spunto ad un attacco del Pd maceratese che utilizza la foto del post  per dire che nella fattispecie non ci sarebbe – il condizionale è d’obbligo visto che l’accertamento non spetta evidentemente al Pd – “nessun rispetto della sicurezza sul lavoro”.

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Il posto polemico dei dem

Per la verità la foto dell’assessore Marchiori è suggestiva, impattante. Si vedono bene operai al lavoro all’interno di uno scavo profondo. All’inizio il cedimento sembrava quasi potersi risolvere con una carriola di cemento, poi in realtà la foto è ben esplicativa di come sono andate le cose. Bene, Marchiori scrive, il Pd maceratese pure e nel post allegato alla foto (di Marchiori) rileva: «L’assessore Marchiori posta la foto di un cantiere privo di rispetto per le norme sulla sicurezza in via Verga. L’assessore ai lavori pubblici, preso dalla troppa foga di voler pubblicizzare e sottolineare la velocità degli interventi, ha tralasciato un dettaglio importante: la sicurezza degli operai. Come è possibile che non se ne sia reso conto? Nel caso di scavi profondi oltre due metri, proprio come questo, bisogna predisporre dei parapetti per evitare il rischio di caduta di materiale dall’alto sui lavoratori che stanno lavorando all’interno dello scavo. Come accettare e fare finta di niente rispetto a cantieri che non hanno nemmeno i requisiti minimi di sicurezza? Come vogliamo considerare che un’assessore non si accorga di questo fatto e addirittura pubblichi le foto? Inadeguatezza e/o spregiudicatezza?».

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L’assessore ai lavori pubblici Andrea Marchiori

Il Pd non usa condizionali, forse è sicuro del fatto suo oppure è legittimo pensare che oltre ai pensionati, ai proverbiali “umarèl, quel cantiere sia stato visionato anche dagli organismi pubblici preposti al controllo delle norme che regolano la sicurezza del lavoro, l’Ispettorato del lavoro. Dubbi legittimi, intanto dal Comune si corre un po’ ai ripari per dire che non si tratta di un cantiere del Comune, ma commissionato dall’Apm che è la società pubblica che si occupa tra l’altro anche della rete idrica. Saranno nati prima i controlli dell’Ispettorato del lavoro o il post social dell’assessore Marchiori?

Intanto l’assessore Marchiori controreplica ed osserva: «Di scioccante c’è solo il populismo velenoso del Partito democratico che, pur di alimentare lo scontro politico, non si cura della rispettabilità dei professionisti, impresa e lavoratori del nostro territorio. Affermare con imprudente disinvoltura “nessun rispetto della sicurezza” significa, infatti, imbrogliare chi distrattamente visualizza il post e, per di più, offendere le professionalità che sono coinvolte nel lavoro. E’ mio dovere informare la cittadinanza su un evento imprevedibile che coinvolge la viabilità ed i servizi di un quartiere sebbene non sia il Comune a gestire l’appalto; per il Pd la priorità, invece, è gettare fango su chi lavora in maniera efficiente. Al committente Apm, ai tecnici incaricati, all’impresa ed ai lavoratori esprimo la mia solidarietà per la provocazione ricevuta ma, soprattutto, il ringraziamento per l’opera che stanno portando avanti a beneficio della cittadinanza».

In questo tripudio di voci, non si registra ancora quella dell’Apm che da pochi mesi ha cambiato i suoi vertici ma non il direttore che è sempre lo stesso e avrà sicuramente modo, nella trasparenza che lo contraddistingue, di far sapere come stanno le cose. Perché se fosse vero che c’è stato un controllo, ci sarà pure il risultato. Non resta che attendere con fiducia. A proposito di Apm sul sito è indicato come “centralino”  quello che è in realtà un numero verde ed è gestito dall’esterno (“le risponderà un operatore dal territorio nazionale”): alla richiesta di parlare con un dirigente di Apm  la cortese signora, con vago accento lombardo-veneto, dice che non è possibile e che bisogna mandare una mail, una pec o presentarsi agli sportelli. Quelli nuovi di viale don Bosco, senza parcheggi. E’ bello sapere che se si vuol parlare con un dirigente di una municipalizzata come Apm si può farlo solo via mail.

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