«Con Cruciani la Giunta ha promosso
il ritorno a una cultura medievale.
Si è arrivati a deridere il bullismo»

MACERATA - Il Pd attacca dopo lo spettacolo al Lauro Rossi. Nel mirino anche le frasi su droga e inclusione: «Invitiamo l'amministrazione a scusarsi e prendere le distanze. Si è caduti nel più becero populismo e disfattismo, un'offesa per la nostra città e per le persone che quei disagi soffrono. La libertà che vuole la destra è il poter fare quello che gli pare, coi soldi dei cittadini»

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Giuseppe Cruciani con l’assessore Riccardo Sacchi ieri sera al Lauro Rossi

di Marco Ribechi

Il ronzio della Zanzara sveglia il Pd maceratese: «L’amministrazione si scusi con i cittadini». Le parole di Giuseppe Cruciani durante la presentazione del suo libro al teatro Lauro Rossi (leggi l’articolo) non hanno lasciato dormire sonni tranquilli all’opposizione di Macerata che quest’oggi si è destata dal suo torpore invernale. A creare i malumori non sono state le affilate (ma nemmeno tanto) tesi del provocatore Cruciani quanto piuttosto il modus operandi dell’amministrazione comunale che avrebbe finanziato un evento divisivo e offensivo per una parte della cittadinanza. In particolare non sono andate giù le frasi sul bullismo («E’ una cavolata, lo Stato non può occuparsi di queste piccolezze») , sulla droga («Andrebbe tutta liberalizzata, viene comprata perché è buona, non ha senso combattere una guerra già persa») e sull’inclusione non necessaria, colpevoli di mostrare – secondo il Pd – un pensiero medioevale, anacronistico e fondamentalmente conservatore nonostante lo si voglia far passare per il massimo grado di espressione di libertà possibile.

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Cruciani all’arrivo in piazza della Libertà accolto dall’assessore Sacchi

Infatti, se da un lato l’amministrazione cerca di vantarsi delle sue politiche sociali e assistenzialiste verso le categorie più fragili, dall’altro la stessa era schierata quasi al completo in prima fila al teatro per applaudire proprio chi di quelle iniziative ne fa tabula rasa promuovendo la cultura del “vinca il più forte”. Al Lauro Rossi ieri è emerso che ogni rivendicazione sociale è in fin dei conti colpevole di volere un cambiamento e ogni moto di trasformazione in fin dei conti non va oltre la “rottura di balle”, parafrasando lo stesso Cruciani. Ecco quindi che questo atteggiamento, seppur legittimamente espresso dal giornalista ospite, non sarebbe dovuto essere sostenuto dall’amministrazione che deve invece rappresentare tutti i suoi cittadini. Questo è quanto emerge dal comunicato del Pd di Macerata che riportiamo di seguito.

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«Macerata, città di cultura e formazione è improvvisamente sprofondata nel vortice del più becero populismo e disfattismo nel corso del festival del libero pensiero – scrive il Pd – . È così che proprio grazie a coloro che volevano una città sul tetto d’Europa, nel nostro teatro Lauro Rossi è andato in scena il ritorno al passato, il ritorno ad una cultura medioevale che nel 2025 è assolutamente inaccettabile.
Capiamo che è nella natura di Giuseppe Cruciani essere pungente e provocatorio, ma vedere l’Amministrazione sostenere con almeno 6000 euro un Festival che vede come ospite un “personaggio” che arriva perfino a deridere il bullismo senza che l’ assessore ‘direttore artistico’ che lo ha fortemente voluto né abbia preso le distanze è un fatto grave.

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Come si fa a non domandarci quale sia la credibilità di una giunta che da una parte si vanta di essere paladina del sociale, che costantemente “promuove” mentre si pubblicizza attraverso incontri e iniziative nelle scuole su bullismo, droga e disagio sociale e poi accetta senza battere ciglio quanto è stato detto sul palco del teatro Lauro Rossi?
Cruciani recita perfettamente il proprio personaggio, infatti, con un tono da “show” che ha portato anche qui a Macerata.
Da prendere molto più seriamente è invece la gravità delle scelte di un’amministrazione che finanzia un festival per ogni assessore (da Sacchi a Caldarelli passando per D’Alessandro) distribuendo soldi pubblici in iniziative in aperta contraddizione tra loro, facendo eco, peraltro, alle palesi spaccature della maggioranza.

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A noi pare che nei grandi cambiamenti di cui Cruciani ha parlato una cosa sia sempre rimasta uguale in verità. La destra vuole la libertà di poter fare quello che gli pare senza minimamente curarsi degli altri, che persino si permette di sberleffare, ma coi soldi dei cittadini. E’ la storia vecchia come il mondo: se ti senti forte perché mai dovresti perdere tempo con chi è in condizioni precarie o di fragilità? L’hanno sempre pensata così, dov’è la novità?

Sappiamo già che l eventuale risposta dell’ amministrazione si baserà proprio sul principio di libertà, parola enunciata roboante nel titolo del festival, ma questa volta non basterà. Invitiamo, dunque, l’amministrazione a scusarsi e prendere le distanze dalle parole di Giuseppe Cruciani, lo devono alle persone che quei disagi soffrono, alla città, alle scuole e alle associazioni che ogni giorno si battono per combattere le difficoltà di cui ci si è fatti beffa. Il dubbio è che si cerchi solamente una pubblicità costante che fa solo fare brutta figura alla città intera».

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