Romano Mari
Ancora un medico aggredito. L’ennesimo episodio è successo giovedì in un ambulatorio di Civitanova, a farne le spese una giovane professionista, medico di base. Appena due giorni prima nel pronto soccorso di Macerata un 36enne aveva creato il caos, picchiando due infermieri e una guardia giurata, e finendo poi per essere arrestato.
La dottoressa giovedì era in ambulatorio per ricevere una donna che doveva sottoporsi a una visita. La paziente è arrivata accompagnata da un uomo. All’improvviso è nata una discussione e quest’ultimo, senza alcun motivo, ha iniziato a inveire contro la dottoressa. Prima verbalmente, poi l’ha presa per le braccia e l’ha strattonata, sbattendola contro la porta. La dottoressa è riuscita a divincolarsi ed è stata costretta a rifugiarsi nella stanza della segretaria dello studio medico.
«Mi ha chiamato subito – racconta Romano Mari, presidente dell’Ordine dei medici – era molto scossa e mi ha chiesto cosa dovesse fare. Io le ho risposto che avrebbe dovuto presentare assolutamente denuncia, anche perché la legge adesso permette anche l’arresto in differita. Il medico merita rispetto, quello che bisogna considerare è che il nemico è la malattia non è il medico. Il medico non può vivere nella paura e nell’angoscia, determinerebbe un drammatico peggioramento dell’assistenza, che può essere assicurata solo se c’è serenità ed è assicurata l’incolumità. La violenza è sempre sbagliata, ancor prima verso professionisti che nel loro quotidiano rispondono a bisogni primari».
Qualcosa è iniziato a muoversi sia a livello nazionale, che locale, ma non è abbastanza. Perché il problema è culturale, secondo Mari. «Sono state inasprite le pene certo – continua il presidente dell’Ordine dei medici – adesso c’è massima considerazione da parte delle autorità sanitarie, delle forze dell’ordine, delle Ast. Si sono imposti presidi di polizia negli ospedali di Macerata e Civitanova, che però devono essere potenziati per coprire l’intera giornata. I medici sono stati anche dotati di un localizzatore satellitare con cui poter lanciare un sos in caso di bisogno, e al nuovo Consiglio dell’ordine, così come fatto con il precedente, proporrò dei corsi per imparare a prevenire e difendersi dalle aggressioni. Però il problema è culturale, più che la repressione serve un cambio di atteggiamento nei confronti del medico. Basti pensare che nel 2023 ci sono state 1.200 aggressioni in Italia e il 70% nei confronti delle donne. Il cittadino ora pensa che nel servizio sanitario tutto sia dovuto, i medici sono visti quasi alla stregua di burocrati, così il passaggio dal disprezzo alla violenza diventa breve. Non dobbiamo abbassare la guardia».
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Per me la questione è molto semplice! Queste aggressioni sono dovute all'ignoranza, alla sottocultura imperanti nel nostro Paese. Basta sentire i commenti di tanti pazienti che denigrano i medici perché non guariscono subito o perché pensano che la cura ricevuta sia poco efficiente, magari continuano con uno stile di vita sbagliato poi pensano che la medicina possa risolvere tutto in un batter baleno. Con questo voglio dire che l'approccio verso la medicina è viziato da presunzione e pregiudizio, molti non si rendono conto che anche i migliori scienziati e i migliori dottori possono sbagliare, che non sempre c'è una risposta valida al cento per cento ad una patologia. Il metodo scientifico di Galilei... è troppo per questi signori! Il periodo del COVID ci ha fatto toccare con mano come siamo ancora molto arretrati, ci fidiamo più dei Santoni o delle Fattucchiere che delle scienza! Per concludere, non mi stupisco più di tanto che dal mazzo, ogni tanto, possa uscire il jolly impazzito che usa la violenza verso gli operatori sanitari.
La violenza è sempre sbagliata ed è una sacrosanta verità ma invece di dire che il cittadino pensa che nel servizio sanitario tutto gli sia dovuto ( paghiamo tasse pazzesche per servizi sanitari pubblici quasi sempre scandalosi),che i medici si chiedano il perché di tanto disprezzo. L'empatia non si sa più cosa sia, si fanno diagnosi spesso senza neanche essere visitati, pazienti che corrispondono a numeri come animali al macello, abbandonati a se stessi, soprattutto se anziani... Consiglierei al signor Romano Mari di farsi un giro al pronto soccorso di Macerata per esempio e di fare domande su come vengono trattati i pazienti, ai pazienti stessi e hai loro cari che stanno li da giorni senza nulla (no cibo, no letti,no umanità, no diagnosi). Non penso, per esperienza personale che tutti i pazienti siano impazziti, bensì che in Italia la sanità pubblica è scandalosa da anni e che i cittadini abbiano perso la pazienza!!
Desi Santarelli quando si ricorre alla violenza si passa sempre dalla parte del torto
Desi Santarelli hai il mio stesso identico pensiero a questo signore probabilmente nn é mai servito ps di Macerata , o probabilmente essendo un privilegiato ha altre vie
Desi Santarelli concordo in tutto ciò che ha scritto, bravissimo.
Claudio Caproli e questo giustificare questi fatti? Siamo alla follia.
Claudio Caproli ecco.
Maria Olivieri Ha completamente ragione. Infatti qui si parla non di pronto soccorso ma di aver assalito un medico di base.
Quanta ignoranza
Sig. Mari, la gente è esasperata perché la salute è un tema delicato.
La sanità purtroppo sta andando verso la privatizzazione, ma con la violenza non si risolve niente. Chi va avanti con le mani è perché non è capace di risolvere con la testa.
La politica sta discutendo sull'inserimento delle forze armate negli ambulatori e nei pronto soccorso. Ma qando c'è un problema serio, come quello delle aggressioni (sempre più frequenti) agli operatori medici e sanitari, occorre capire le cause, non solo pensare a contenerne le manifestazioni più gravi. Sono anni che denunciamo la situazione estremamente critica ed in costante peggioramento, in cui versa il sistema sanitario, la difficoltà dei cittadini di ricevere la necessaria assistenza medica e le giuste cure: spesso anche una visita domiciliare da parte del proprio medico di base sembra impossibile da ottenere. Per non parlare delle problematiche croniche di tutti i pronto soccorso. La sensazione che vivono i cittadini, i malati, le loro famiglie, è quella di essere abbandonati, incalcolati, condannati a morte. Si è spezzato il legame di fiducia e di affidamento. E dalle istituzioni sanitarie e politiche non emergono segnali tangibili di ricostruzione ne' di un sistema sanitario funzionante e funzionale ai bisogni delle persone, né di un rapporto equilibrato, paritario e umano tra medico e paziente. Dovremmo riflettere su questo, ripartire da qui. Beatrice Marinelli Membro del Direttivo del Comitato Regionale Pro Ospedali Pubblici delle Marche
La violenza è sempre da condannare, ma bisogna capire cosa la scateni così di frequente negli ultimi mesi. Il pronto soccorso sembra un girone infernale: gente che soffre, in attesa per giorni, senza bere e senza mangiare (non risulti ricoverato per cui se non hai qualcuno che ti porta da mangiare resti digiuno) e spesso senza un'adeguata assistenza. Non è la gente che è diventata violenta, è che la pazienza ha un limite e quando si sta male e non si ricevono risposte, si rischia di superarlo questo limite. Non è colpa di medici e infermieri, sono troppo pochi e sostengono un peso troppo grande. C'è bisogno di più operatori, più servizi, maggiore organizzazione. La sanità pubblica è in declino e la popolazione è sempre più malata. Cliniche e centri privati spuntano come funghi. Se vuoi essere curato bene, devi pagare. Se non hai le possibilità, puoi anche aspettare per giorni in una barella del pronto soccorso. Poi se a qualcuno saltano i nervi e ne fà le spese anche qualche poveretto che cerca di fare al meglio il suo dovere, pazienza... Sì può sempre dire che siamo noi a essere troppo pretenziosi verso il SSN!!!
C'è chi giustifica, chi chiede più infermieri, chi dice che nei ps è un delirio, chi fa riferimento al covid... La realtà è che nessuno si è preso la briga di aprire l'articolo, ma avete commentato solo leggendo il titolo
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l’altra campana come suona?
@ Fabrizio Cognigni..ma che cavolo di domanda è la sua ??…
qui si parla di un aggressione ad un medico nell’esercizio della sua professione e lei vuol sapere se l aggressione è giustificata???—
Ma si rende conto della assurdità che ha scritto ?”
Non capisco perché prendersela con i medici e infermieri, non sono loro i colpevoli se questa sanità è malata, questo personale sanitario fa il suo lavoro, con tante problematiche che i vari dirigenti, ministri non voglio risolvere, tra questi assumere personale, ci sono medici infermieri che vorrebbero un posto di lavoro, naturalmente con uno stipendio buono, se siamo in Europa allora stipendio europeo. Ci siamo dimenticati del periodo COVID, prima erano angeli salvatori, oggi ci permettiamo di aggredirli. Comunque il pronto soccorso è un porto di mare, arriva di tutto, perciò una vigilanza attiva H24, e telecamere. Se qualche medico o personale infermieristico non fa il suo dovere, denunciare, no aggredire.
La denuncia dovrebbe essere fatta entro 48 ore, accompagnata da documentazione videofotografica.
“il cittadino ora pensa che nel servizio sanitario tutto sia dovuto”, non siamo tutti culturalmente aggressivi, anzi i pazienti in cura hanno magicamente cambiato aggettivo omonimo in pazienti moderati, tolleranti e dalla rassegnata sopportazione.
Claudio Brunetti è sicuro al 100% di quello che dice? Chi aggredisce un medico che ti dimostra interesse verso la tua condizione e magari ti rassicura e tranquillizza. Quella del medico è più una missione che non una professione
Perche’ non vi chiedete come mai i giovani medici abbandonano al medicina di base o la medicina di emergenza. Oppure perche’ tanti giovani medici vanno all’esterno dove sono apprezzati ben pagati e rispettati. Ci sono casi di medici sui 50 anni che abbandonano la medicina di base per entrare su altre specializzazioni.!!!
punizione esemplare per chi fa violenza…..molti medici hanno la spocchia, pretendono cose assurde per i pazienti più anziani che non hanno dimestichezza con i social….se hai un malore o febbre non vengono più a vederti ….ho assistito a cose deplorevoli da parte di medici con pazienti più fragili….non non hanno ragione , il loro modo di fare per fortuna non tutti in diversi casi è da denuncia….la gente è esasperata ed i medici di base sono ben pagati, non si giustifica né parole né aggressione ma è finito il buon senso da chi lo dovrebbe avere….
Si risolve in un modo molto semplice. Chi commette atti violenti sul personale medico non avrà più diritto alla sanità pubblica , segnalato come paziente violento. Vai dai privati e paghi, pronto soccorso compreso. Qualsiasi prestazione la paghi per quello che costa all’azienda.Se non hai da pagare non hai più diritto alle cure. Così magari ci pensi 2 volte prima di fare l’imbecille.
Sempre più opportuno appare sostituire i medici di base con l’intelligenza artificiale, molto più efficiente ed economica, anche più umana e gentile.
Cognigni…sono sicurissimo al 200%…di quello che dico..e dico pure che– o professione o missione..quando si utilizza la forza dei muscoli anzichè quella delle meningi ..si ha sempre torto marcio…
Ora si domandi lei se il suo commento era più giusto farlo oppure rimanere in religioso silenzio…
Solidarietà alla Collega
L’idea di porgere l’altra guancia non passa neanche lontanamente per la sala d’attesa del cervello a questi servitori di Dio in laetitia…
Claudio Brunetti come vorrei essere come lei che è al di sopra di ogni obiezione. Deve essere bello non avere contraddittorio sul proprio pensiero, anzi sui dogmi che scaturiscono dalla sua saggezza.