«Atim, Acquaroli primo responsabile.
Commissione d’inchiesta? Sì in Consiglio,
altrimenti sarebbe una farsa»

REGIONE - Il Pd torna all'attacco sul caso delle spese dell'Agenzia per il turismo e per l’internazionalizzazione delle Marche: «Il governatore guida l'assessorato da cui sono uscite le risorse: ci vuol far credere che non conoscesse l’enorme flusso incontrollato di denaro pubblico che arriva a Roma? Deve lasciare la delega al Turismo». Poi l'affondo sulla proposta: «Con un'indagine interna ci troveremmo nella paradossale situazione che il controllore è lo stesso controllato. La commissione d'inchiesta dovrà essere nell'Assemblea, così che ogni singolo consigliere regionale possa assumersi la responsabilità di dirsi favorevole o contrario a questo carrozzone politico»

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Il gruppo del Pd in Regione

«Evidentemente il presidente Acquaroli ha un grosso problema con la democrazia e la trasparenza. Non si spiega altrimenti la sua surreale proposta di rispondere allo scandalo che sta montando intorno ad Atim, grazie alle nostre denunce e alle nostre inchieste, con l’istituzione di una commissione di indagine interna». Il gruppo Pd in Regione non “molla l’0sso” e torna alla carica sul caso dell’Agenzia per il turismo e per l’internazionalizzazione delle Marche. Ieri i dem avevano denunciato l’esistenza di una sede aperta ma senza dipendenti e di flussi di denaro, tramite affidamenti diretti, verso Roma e Milano. Per tutta risposta il presidente Francesco Acquaroli aveva annunciato di aver dato mandato al segretario generale di istituire una commissione d’inchiesta interna. Mossa che il Pd vede però come fumo negli occhi, perché in quel caso a loro dire il ruolo di controllore e controllato verrebbero inevitabilmente a sovrapporsi, facendo venir meno quella necessità di trasparenza e chiarezza che lo stesso Acquaroli aveva assicurato.

«Acquaroli – attaccano i dem – finge di dimenticare che non solo ha fortemente voluto Atim, tanto da metterci la faccia in uno dei suoi rarissimi interventi in Consiglio regionale, ma soprattutto che detiene fin dall’inizio del mandato la delega al Turismo e che, quindi, è lui stesso che gestisce direttamente l’Assessorato da cui escono le risorse che la Regione Marche assegna ogni anno attraverso il proprio bilancio all’Agenzia. Acquaroli ci vuol far credere che non conoscesse l’enorme flusso incontrollato di denaro pubblico che, attraverso Atim, arriva a Roma? Vorrebbe farci intendere che non sapesse nulla degli uffici affittati da Atim nei locali della Camera di Commercio, che costano alla Regione Marche 80mila euro all’anno, costantemente vuoti in orario di lavoro nonostante l’ente conti in pianta organica ben 12 persone? La verità è che il primo atto che Acquaroli dovrebbe compiere è l’immediata rassegnazione delle proprie dimissioni da assessore al Turismo, affidando la delega a un altro componente della giunta».

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Il presidente della Regione Francesco Acquaroli

«Non serve alcuna commissione di indagine interna – spiegano i dem – dove peraltro ci troveremmo nella paradossale situazione che il controllore è lo stesso controllato. E’ urgente, invece, una vera commissione d’inchiesta in consiglio regionale, richiesta che formalizzeremo a breve, per fare finalmente luce sull’oscuro operato di un ente diventato l’emblema del malgoverno del centrodestra, grazie alla facile elargizione di contributi, incarichi e prebende senza alcun rispetto per la trasparenza amministrativa. E sarebbe finalmente ora che la maggioranza permettesse l’iscrizione in aula della nostra proposta di legge per l’abrogazione di Atim, ferma ormai da mesi in commissione. E’ giunto il momento che non solo il presidente, ma ogni singolo consigliere regionale si assuma la responsabilità di dirsi favorevole o contrario a questo carrozzone politico che fino a oggi ha prodotto solo danni al turismo del nostro territorio».

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