Marco Ricci, direttore generale dell’Ast Macerata
di Luca Patrassi
Emergenza territoriale sempre più “in emergenza” anche di organico. L’Ast, a marzo e a settembre, procede alla verifica degli organici per individuare gli incarichi vacanti.
A seguito della rilevazione delle carenze avvenuta a marzo 2024, la direzione amministrativa della Ast aveva richiesto la pubblicazione nel bollettino ufficiale della Regione di 18 incarichi per 38 ore settimanali ciascuno, le cui assegnazioni sono andate deserte.
Nel frattempo – come evidenziato dalla stessa Ast – sono state registrate diverse cessazioni per dimissioni volontarie che rendono necessario proporre una nuova pubblicazione nel Bur Marche.
Ed ecco quali sono attualmente gli incarichi vacanti di Emergenza sanitaria territoriale: 10 incarichi per 38 ore settimanali nelle Potes del distretto di Macerata, 7 incarichi per 38 ore settimanali nelle Potes del distretto di Camerino; 5 incarichi per 38 ore settimanali nelle Potes del distretto di Civitanova. Da 18 si è saliti a 22 incarichi vacanti.
Situazione complicata anche in altri servizi. E’ appena apparsa all’albo pretorio la determina per la presa d’atto della graduatoria del concorso a cinque posti per la Nefrologia. Non c’è uno specialista (anche questa non è una prima volta), gli specializzandi sono quattro e – altro elemento ricorrente in tutte le procedure – saranno sicuramente molti meno quelli che accetteranno l’assunzione ed entreranno in servizio. C’è solo da attendere.
Poi c’è l’ennesima proroga dei contratti con un gruppo di medici pensionati stavolta fino a dicembre 2024. «Poiché – si legge nella determina dirigenziale -. le procedure concorsuali finora svolte non hanno consentito di colmare la carenza di personale medico, questa azienda ha fatto ricorso agli strumenti consentiti dalla normativa vigente stipulando diversi contratti di collaborazione coordinata e continuativa e libero-professionali con medici abilitati, specialisti e medici in quiescenza. I professionisti, i cui contratti sono in scadenza, svolgono funzioni – secondo la Ast – caratterizzate da continuità assistenziale in situazioni carenti, in Unità operative e Servizi prevalentemente afferenti all’Area dell’Emergenza-Urgenza, interessati da importanti scoperture di organico che non è stato possibile coprire nonostante l’azienda stia continuando a bandire ed espletare le apposite procedure selettive che, tuttavia, hanno finora dato esiti insufficienti rispetto al fabbisogno occupazionale. Analoga situazione si rileva nell’ambito dell’assistenza territoriale, laddove oltre 1.100 assistiti, in area montana, risultano ancora privi del servizio di Medicina generale».
Le proroghe riguardano i Punti di primo intervento di Recanati e di Tolentino, la rianimazione di Camerino, il Pronto soccorso di San Severino. Non ci sono i Pronto soccorso di Macerata e di Civitanova dove per coprire i turni ci si è affidati ai medici delle cooperative: quanto ai criteri di economicità e ai criteri di gestione dei servizi territoriali di Urgenza magari si può chiedere all’autore di queste scelte.
Nel particolare gli incarichi sono stati assegnati ai medici Gilberto Sassaroli e Raffaele Pontani (Anestesia di Camerino), Gaetano Raccosta (Nefrodialisi Civitanova) Umberto Caiazza e Giuseppe Cardia (Pronto Soccorso Camerino), Massimo Rossi e Mauro Torresetti (Punto di primo intervento -Ppi – di Recanati), Pacifico Paolo Tallei (Ppi Tolentino), Pietro D’Andrea (Pronto soccorso Civitanova), Sergio Giorgetti (Hospice San Severino), Carlotta Cristallini (Distretto Macerata, Monte San Martino), Guido Marcucci (distretto Camerino, Valfornace). C’è poi la determina di conferimento di incarichi a tempo determinato a due medici quali componenti dell’equipe multidisciplinare dell’Hospice di Macerata: ad aver accettato sono state le dottoresse Roberta Perticarini e Rita Salbitani.
Mentre l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini evidenzia – l’ultimo intervento è di un paio di giorni fa – “il cambio di tendenza rispetto al passato fatto di tagli alla sanità” e le assunzioni di medici, l’albo pretorio della Ast di Macerata è affollato da determine dirigenziali che sembrano basate su una realtà diversa in fatto di risorse umane, difficili da reperire.
Pochi giorni fa l’assessore Saltamartini aveva fatto l’elenco delle ultime (presunte) assunzioni di medici (quattro, una gastroenterologa e tre radiologi) ma deve aver corso troppo visto che, purtroppo da anni, non basta fare una graduatoria di merito di un concorso per essere sicuri che i vincitori prendano servizio. Accade spesso che una percentuale molto alta di vincitori di concorso rifiutino l’assunzione perchè hanno partecipato a diverse procedure ed alla fine scelgono l’ospedale professionalmente più attrattivo o quello più vicino alla propria residenza. Corre voce che gli “assunti” di alcuni giorni fa abbiano già, per la stragrande maggioranza, rifiutato l’offerta maceratese.
Io mi chiederei perché nessuno vuol venire a lavorare a Macerata
L'ospedale deve essere meno azienda più servizi sanitari. È evidente che la politica sta spingendo verso la privatizzazione della sanità, infatti crescono come funghi centri medici privati e tanti infermieri preferiscono lavorare privatamente. Ci sono in Italia tanti medici ed infermieri, ma guarda caso mancano negli ospedali pubblici. Le cliniche romane dove vanno politici e ricchi hanno tutto il personale che vogliono
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C’è un’emergenza che più di cosi non si potes.
Ogni anno sempre peggio cos’è che non va? Mi ricordo e vi ricordo che l’Argentina si avvicina sempre di più in senso metaforico ovviamente. L’ITALIA è stata governata malissimo dal punto di vista economico ed ora se ne comincia a vedere le conseguenze.
Da quanti anni si sapeva che oggi la situazione sarebbe stata questa in assenza di misure adeguate?
Ora ho capito perchè alla Domus San Giuliano..per parlare di sanità non hanno invitato i medici…sennò poi chi copriva quei dottori e primari in Ospedale quando erano li a far capire a questi STOLTI cos’è che non và..nella Sanità delle Marche .. !!!???
Certo che questo fenomeno, per usare un francesismo, l’abbiamo proprio “ricapato dal mazzo” ….
Finchè si chiamerà AZIENDA sanitaria territoriale e paga un milione un piano di un palazzo in via Cluentina (ex sede dell’azienda del Sindaco di Macerata), invece di chiedere al Sindaco di Macerata di indicare un immobile comunale e/o sistemare dai danni del terremoto Santa Croce dove era ubicata prima, non se ne viene fuori.
Con un milione si poteva pagare di più i medici che giustamente vanno nel privato (Medica ultima struttura inaugurata qualche giorno fa dal Sindaco di Macerata (?!)), dove lavorano di meno e guadagnano di più e non hanno problemi di sicurezza sul lavoro.
La sanità non può essere amministrata come fosse un’azienda, sarebbe di tornare indietro quando c’erano più ospedali e medici.
Per il sig. Pallotta. Come fa a conoscere il prezzo?
per il signor Iacobini, questo le era sfuggito….
https://www.cronachemaceratesi.it/2023/09/29/un-milione-per-limmobile-ex-med-store-il-centrodestra-cambia-linea-sulla-sanita-servizio-accorpato-per-macerata-e-civitanova/1790898/