Centro commerciale Simonetti, M5s:
«Nessun motivo razionale per approvarlo.
I consiglieri non hanno obblighi»

MACERATA - Movimento 5 Stelle pronto alle barricate contro la struttura che potrebbe sorgere a Piediripa: «Il centrodestra mostrava una ferma contrarietà quando era all'opposizione, cos'è cambiato ora?»

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Un rendering del progetto Simonetti a Piediripa

Centro commerciale Simonetti a Piediripa, il Movimento 5 stelle, dopo aver portato avanti anni fa una dura battaglia contro la sua realizzazione, torna ad affrontare la questione.

«Nel 2018 – ricorda il gruppo consiliare – portammo in Consiglio comunale tre nostri parlamentari ed una nostra ostinata contrarietà, che nel tempo portò l’assise a votare contro. Purtroppo se la maggioranza avallerà questa proposta ci costringerà a leggere gli interventi accorati dei rappresentanti di centrodestra in quelle occasioni, che furono duramente contrari al centro commerciale, Anna Menghi in testa. Cosa è cambiato nel frattempo? Nel frattempo è cambiato il colore dell’amministrazione e con esso è cambiato anche il senso di dignità che oggi sembrerebbe fare a meno dell’ essere coerenti con ciò che si è affermato pubblicamente. Non possiamo neanche immaginare che ci siano motivi razionali affinché la maggioranza voti questa variante».

Passano quindi in rassegna una serie di motivi per votare invece contro la variante. «Ognuno di noi ha figli, nipoti, parenti giovani che vogliono da noi una visione del futuro nuova, basata principalmente sull’azzeramento del consumo di suolo che oggi invece è ulteriormente occupato per circa 40 ettari al giorno. Il pianeta è uno solo e con il nostro egoismo schifoso lo occupiamo con 3 metri cubi al secondo condannando chi arriverà dopo. Macerata è una città collocata tra mare e montagna e gareggiare con Civitanova sui centri commerciali è da frustrati ed ignoranti. A Macerata c’è un calo costante della popolazione, il potere di acquisto cala pesantemente. I centri commerciali vivono un momento di crisi e nella fattispecie due enormi contenitori si danno battaglia sul chi attrae di più i medesimi utenti. Persino negli Stati Uniti ormai da tempo questi centri di commercio stanno chiudendo sotto l’effetto del commercio online. Come possa un padre di famiglia, un nonno, un essere minimamente dotato di buon senso condividere o ancor peggio consentire una cosa del genere, sfugge alla nostra ragione. Se poi il buon senso non dovesse bastare, allora forse vale la pena di ricordare cosa hanno portato alla luce indagini e sentenze individuando queste infrastrutture commerciali come “lavatrici” per la malavita, molto spesso utilizzando mazzette, per ottenere varianti urbanistiche e autorizzazioni varie».

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Roberto Cherubini, capogruppo del M5S

Il gruppo invita anche i consiglieri comunali e il sindaco a prendere decisioni: «Al consiglio oggi si chiede di approvare una variante a un già autorizzato parco commerciale che, già in passato trovò il nostro fermo e motivato voto contrario – proseguono i pentastellati – il consiglio comunale ha tutte le possibilità per poter, si badi bene, non tornare indietro ma non aggravare una situazione territoriale, commerciale e quindi sociale sempre più precaria. Al Sindaco diciamo: non pensi di ingannare i cittadini magari affermando che ha le mani legate, perché come da tempo noi sosteniamo, una scellerata scelta è già stata adottata anni addietro e oggi non si può anzi non si deve perseverare nell’errore con conseguenze ancor più gravi. Il sindaco non abbiamo dubbi che sappia, come afferma oggi, che Simonetti potrà sì avviare cause risarcitorie nei confronti del Comune, ma da esse sarà molto difficile ottenere soddisfazione, perché la situazione consolidata permette già all’imprenditore di realizzare quella struttura commerciale per la quale ha volontariamente anticipato somme ragguardevoli. Vogliono impaurire i consiglieri comunali con la minaccia di ricorrere alle vie legali, i fatti dicono ben altro e con essi lo dicono sentenze di Tar e Consiglio di Stato. Saremmo davvero ridotti male se si cercasse di “convincere” i consiglieri comunali della possibilità essere obbligati nella propria scelta di voto. Chiunque dirà sì esprimerà un voto favorevole per un processo di occupazione del territorio che, viceversa, nella situazione attuale si potrebbe attivare molto probabilmente solo a fronte di una scarsa reddittività per il privato, quindi con poche probabilità di attuazione. Di tutto ciò ne dovrà rispondere ai suoi elettori ed a tutti quelli che chiederanno conto della scelta».

I consiglieri M5s raccontano di aver chiesto direttamente ai cittadini la loro posizione: «Taluni neanche credevano a quello che gli prospettavamo, non potevano pensare che vicino ad altri due centri commerciali ne nasca il terzo. Alcuni ci hanno chiesto: “ma è vero che l’ha approvato Carancini?” la risposta ovviamente è stata “ sì, il vecchio progetto l’hanno approvato Meschini e Carancini ma se occorre una variante in consiglio comunale vuol dire che questo è un progetto nuovo e diverso e possiamo votare no”. Altri ancora ti dicono: “ma la destra era contraria ed urlava in consiglio, ora cosa è successo per cambiare così repentinamente idea…” ed aggiungono frasi che conoscete sulla corruttela politica. Per noi la politica è una cosa seria che orienta il futuro dei nostri giovani e se l’atto arriverà in consiglio voteremo convintamente “no” guardando sulla faccia chi voterà favorevolmente e comunicando in ogni angolo della città i nomi di chi eventualmente avallerà questa schifezza. La politica ed i cittadini fermarono anni fa l’insediamento di un’industria insalubre a Piediripa, i cittadini possono oggi fermare, con le proteste un’operazione che danneggerebbe solo Macerata».

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