Il sit in davanti alla Provincia
di Luca Patrassi
L’appuntamento era davanti al palazzo della Provincia per il sit in promosso dal coordinatore provinciale di Azione Massimiliano Fraticelli a sostegno del fronte che chiede ai sindaci e ai vertici dell’Aato 3 di mantenere in mani pubbliche la gestione del servizio idrico al centro da anni di divisioni, sulle scelte da fare, anche all’interno del centrodestra.
Tra i circa cinquanta presenti i sindaci di Tolentino Mauro Sclavi e di Treia Franco Capponi, Mariano Calamita di Appignano, esponenti del Pd (il consigliere regionale Romano Carancini, il segretario provinciale Angelo Sciapichetti, i consiglieri comunali Narciso Ricotta, Andrea Perticarari e Ninfa Contigiani), di Italia Viva (il consigliere comunale Ulderico Orazi), i socialisti, le liste civiche con Massimiliano Bianchini e David Miliozzi, poi ancora Bruno Mandrelli, Ivano Tacconi, il referente regionale del comitato per l’acqua pubblica Massimo Rossi ed ovviamente i rappresentanti di Azione.
L’incontro è stato aperto da Fraticelli: «Questo incontro – ha osservato l’esponente di Azione – non deve essere l’occasione per l’ennesimo scontro e divisione politica ma, al contrario, un momento di incontro e di approfondimento su di una tematica molto importante per il nostro territorio.Vogliamo rivendicare un concetto che sembra, apparentemente, condiviso da tutti ma, forse, così non è. L’acqua è un bene essenziale e deve rimanere sotto il controllo pubblico. Ci stiamo arenando su disquisizioni di carattere tecnico dimenticando di avere una grande responsabilità nei confronti dei nostri cittadini, del nostro territorio e delle future generazioni e del tessuto economico e sociale in generale.
Angelo Sciapichetti e Franco Capponi
Si potrebbe ipotizzare che dietro queste divisioni ci sia l’intenzione di non arrivare ad una sintesi e di cambiare definitivamente la gestione dell’acqua. Se così è deve dirlo con chiarezza. Il tempo a nostra disposizione (2025) sta per scadere. E’ giunto il momento delle decisioni, non si può più rimandare. E’ arrivato il momento di dire chi sta dove e con chi. E’ arrivato il momento che tutti i partiti e gli amministratori si assumano le proprie responsabilità. Lei, presidente, come guida del nostro territorio deve darci le risposte che attendiamo da tempo».
Al centro, da sinistra: Bruno Mandrelli, Massimiliano Bianchini, Massimiliano Fraticelli
I protagonisti del sit-in sono poi stati ricevuti nella sala del Consiglio dal presidente della Provincia Sandro Parcaroli che ha confermato il suo impegno per evitare la messa a gara, e l’ingresso dunque del privato, della gestione del servizio idrico.
Resta da vedere quali saranno le posizioni in campo in sede di Aato a partire dalle prossime settimane: l’ennesimo penultimatum dei vertici è indicato per agosto.
Sandro Parcaroli
Quanto al presidente Parcaroli ha ribadito la linea: «Io sono per la gestione pubblica dell’acqua, ho preso l’iniziativa un anno fa visto che non si riusciva a prendere una posizione condivisa, sulla proposta elaborata dal mio gruppo si è detto d’accordo il 64% dell’assemblea dei sindaci ora sono al lavoro tecnici ed avvocati per trovare una soluzione che sia capace di mettere insieme le legittime aspettative dei Comuni e tuteli gli investimenti delle aziende municipalizzate. Andiamo avanti su quella linea cercando di trovare soluzione alle criticità iniziando dalla presenza del socio privato di Osimo. Ma sia chiaro, vogliamo andare avanti: una volta che i tecnici avranno indicato il percorso andremo al voto. Non ci sono altre strade percorribili in tempo utile».
Il sindaco di Treia Franco Capponi ha puntualizzato un aspetto: «Se vedremo che c’è chi cerca di perdere tempo e di ostacolare il progetto, allora chiederemo la sfiducia del presidente dell’Aato Alessandro Gentilucci».
Romano Carancini e Fraticelli
Andrea Perticarari e David Miliozzi (a destra)
Massimiliano Fraticelli in Provincia
Massimiliano Bianchini e Stefano Di Pietro
«Rifiuti e acqua, no ai privati: Apm gioiello di famiglia e il Cosmari non si tocca»
Simonetti, convocata la maggioranza. Prorogato il cda del Cosmari: ipotesi di apertura ai privati
Per correttezza di informazione sarebbe stato doveroso riportare nell'articolo l'appello dei movimenti per l'acqua pubblica pronunciato fuori dal palazzo in un intervento rigoroso e molto seguito. Un appello volto a dimostrare, documenti alla mano, l'inconfutabile illegittimità del percorso proposto dal presidente Parcaroli (quella del cosiddetto consorzio "di secondo livello" ) rivolto alla stampa e ai "politici", evidentemente interessati prevalentemente all'apparenza più che al merito del problema. Il tutto per tentare di evitare che l'iniziativa si riducesse ad essere l'ennesima inutile puntata della fiera dell'ipocrisia, della demagogia e dell'insipienza... come purtroppo invece appare da questa "rassicurante" cronaca dell'incontro. Si continua a ballare sul ponte della nave che sta affondando. Se il prezzo molto salato non lo pagassero i cittadini verrebbe da concludere: "contenti loro..."
Pensiamo alle prossime generazioni non possiamo farli rimane senza acqua pubblica,stiamo rubando il futuro ai nostri figli per qualche affare di pochi
L'acqua deve essere PUBBLICA al 100%. L'acqua è di Tutti gli Italiani. È Vita.
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dopo 4 anni si spera di approdare a qualcosa di definitivo…..: acqua pubblica,….gestione Cosmari pubblico, DEFINIZIONE SITO discarica, a questo punto aggiungerei sanità pubblica!!!
Acqua, Rifiuti, Sanità, debbono rimanere pubblici, non possono essere usati per battaglie politiche, è un bene inalienabile per tutti….se i politici vogliono riprendere un minimo di credibilità non debbono scontrarsi su questi temi, debbono mettere solo persone altamente competenti e lontano da qualsiasi corruzzione, si può fare …..
Ammetto apertamente che il Presidente della Provincia di Macerata Parcaroli, incoscientemente lasciato solo dalla sua maggioranza ha saputo affrontare le domande dei partecipanti al Sit-in per L’ACQUA PUBBLICA. Macerata è stata sempre presa ad esempio per la qualità dell’acqua e del suo acquedotto, creando la municipalizzata APM è il capoluogo che prese l’iniziativa per l’acquedotto del Nera un tracciato ancora in costruzione per portare l’acqua pubblica sulla costa Macerata – Ancona. Visto il “pericolo” del passaggio a privati si è formato spontaneamente un comitato a difesa dell’acqua pubblica. Il Presidente Parcaroli ripeto ha spiegato molto bene alle domande dei politici maceratese su quello che sta succedendo sul settore acqua che i nuovi e giovani politici non conoscono la storia sia degli acquedotti che degli invasi di Castriccioni di Cingoli, Caccamo voluti da saggi amministratori locali senza usufruire dei nuovi finanziamenti europei. Poi sono – siamo gli stessi che formarono il Cosmari a gestione pubblica togliendo 57 discariche che ogni comune aveva e che la nuova generazione politica stenta ad aggiornarla.
Personalmente ringrazio il Presidente Parcaroli per la sua disponibilità dimostrata difronte a incessanti domande dei partecipanti a difesa dell’acqua pubblica.
L’acqua era pubblica. E’ diventata privata da quando è stata introdotta la bolletta di pagamento. Il privato si chiama carrozzone politico parassitario. Qui non c’è né destra, né centro e né sinistra. I partecipanti al sit-in tutti dicono che l’acqua deve rimanere pubblica, ma se rimane la bolletta, possono crederlo solo i cittadini che non sanno il perché siamo tenuti tutti a pagare la tassa sul reddito in ragione della propria capacità contributiva come da art. 53 Costituzione. LUNICA IMPOSTA COSTITUZIONALE, perché serve per fare fronte alle spese pubbliche tutte; acquedotti, fognature e depuratori compresi.
Mi auguro che la Multi Servizi SPA di Tolentino legga questo post. nella speranza che capisca di lasciare in pace chi è consapevole che l’acqua la pagata e strapagata.