Guido Castelli, commissario per la ricostruzione sisma, il rettore Unimc JohnMcCourt
di Mauro Giustozzi
Via ai lavori di tre cantieri per la riqualificazione di alcuni edifici chiave dell’Università di Macerata riguardanti Palazzo Ugolini, Palazzo Ciccolini e la sede in via Crescimbeni 20, tre storici immobili di proprietà dell’ateneo che gli eventi sismici del 2016 hanno reso parzialmente (Ugolini e Ciccolini) o totalmente (via Crescimbeni 20) inagibili che saranno completati entro il mandato dell’attuale rettore John Mc Court. Con l’ateneo che manterrà, negli spostamenti obbligati dai lavori, la propria presenza in centro storico, nessuna delocalizzazione, sfruttando altri contenitori attualmente vuoti.
L’edificio di via Crescimbeni
La presentazione dei lavori previsti, alla quale oltre al rettore hanno partecipato il commissario alla ricostruzione Guido Castelli insieme al direttore generale di Unimc Domenico Panetta e al dirigente dell’area tecnica Francesco Ascenzi, è stata anche l’occasione per riaccendere i fari sull’edificio ex Banca d’Italia acquisito dall’ateneo per la riqualificazione del quale servono complessivamente circa 12 milioni di euro che Unimc proverà a recuperare tramite bandi ministeriali e regionali ma pure provando a coinvolgere lo stesso commissario alla ricostruzione Guido Castelli.
«Attualmente corso Matteotti dorme e dovrebbe svegliarsi – ha ribadito il rettore – noi siamo pronti a dare il nostro contributo con lo sportello unico degli studenti i cui lavori presto partiranno, poi il residence da 50 posti per la collegata scuola Leopardi e la sede centrale dell’Università. Oggi la presenza di Castelli mi induce a chiedere anche il suo sostegno economico oltre a quello che cercheremo attraverso altre strade per riattivare completamente quel sito».
Palazzo Ugolini
Intanto il commissario straordinario per la ricostruzione ha finanziato gli interventi di riparazione e di miglioramento sismico dei tre edifici, erogando un contributo che complessivamente ammonta a quasi 9 milioni di euro. Da quel momento l’ateneo, in qualità di soggetto attuatore, ha attivato i processi per la progettazione e l’ottenimento delle autorizzazioni delle tre opere, inserendo ulteriori temi progettuali, quali ad esempio l’adeguamento alle norme antincendio, la riqualificazione energetica, il superamento delle barriere architettoniche, la riqualificazione funzionale, architettonica e impiantistica, al fine di affrontare anche le ulteriori esigenze non direttamente connesse con gli interventi strutturali di riparazione e miglioramento sismico finanziate nell’ambito dell’ordinanza. Per sostenere economicamente le opere aggiuntive, l’ateneo ha partecipato al bando del Ministero dell’Università e della Ricerca, acquisendo un finanziamento di circa 5,5 milioni di euro, e stanziando fondi di bilancio per un importo di quasi un milione di euro. «Sono tre cantieri che riguardano altrettante sedi storiche dell’università – ha sottolineato il rettore McCourt – che entro tre anni torneranno fruibile per i nostri studenti ma pure per l’intera città. In particolare, per quanto riguarda Palazzo Ugolini, sede di studi umanistici, in corso Cavour: il progetto prevede la trasformazione funzionale dello storico edificio progettato dal Valadier in sede centrale della biblioteca del Dipartimento di studi umanistici, la quale conterrà circa 200 mila volumi, 300 postazioni studio, molteplici servizi bibliotecari, un bar e altri servizi. L’auspicio è che questa opera di valorizzazione faccia da innesco con il Comune di Macerata per attivare un processo di valorizzazione della zona sud di piazza Garibaldi, dove è presente la statua, mediante la pedonalizzazione e la riqualificazione dell’area».
L’ingresso di Palazzo Ciccolini
Concluse le attività di progettazione e autorizzazione dei tre interventi, sono state espletate le procedure di affidamento, al termine delle quali sono stati selezionati gli operatori economici: il consorzio Edilart di Senigallia per palazzo Ugolini, l’impresa Ottavi di Subiaco Roma per palazzo Ciccolini e Palmucci di Roma per via Crescimbeni 20.
I lavori avranno una durata di circa due anni per i palazzi Ciccolini e via Crescimbeni 20 e tre anni per palazzo Ugolini, più complesso anche per la presenza di elementi architettonici e opere pittoriche da restaurare. «Grazie al lavoro dei tecnici di Unimc sono stati avviati tre dei cinque cantieri previsti – ha ribadito Castelli – sono spazi a disposizione degli studenti, della città ed attraverso questi lavori si rigenera l’intera Macerata. Mi fa piacere che questo avvenga da parte di un ateneo cui sono molto legato anche per il mio passato di studente qui. Oltre a Palazzo Ugolini, Palazzo Ciccolini e la sede in via Crescimbeni 20 che sono altrettante perle di questa città si aggiungeranno due ulteriori lavori che interesseranno l’ex Tribunale e il Dipartimento di giurisprudenza che sono avviati ad una definizione, auspico in una decina di giorni per la validazione del progetto esecutivo, con una perfetta sinergia che si è sposata tra la struttura commissariale e università. Altro aspetto che mi preme sottolineare è quello del lavoro fatto dalla struttura tecnica di Unimc, che merita un plauso: in momenti complicati, dove il vero incubo del Commissario alla ricostruzione è l’aumento dei prezzi, da questo punto di vista l’aumento è stato molto contenuto perché i progetti erano ben congeniati sin dall’inizio ed il rigore con cui sono stati eseguiti conferma la qualità e le professionalità esistenti in questo ateneo».
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