Morgoni non cerca alibi:
«Mi assumo la paternità di questa sconfitta.
Dispiace perché la squadra era di qualità»

ELEZIONI POTENZA PICENA - Il candidato sindaco del centrosinistra commenta il cocente risultato delle urne che ha riconsegnato il comune a Noemi Tartabini e il centrodestra: «Riconosco che non abbiamo avuto la capacità di creare una sintonia più profonda con l'elettorato. Però il lavoro fatto ha tanti pregi, nei prossimi anni cercheremo la capacità di recuperare e dare continuità»

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Mario Morgoni con candidati e simpatizzanti

di Laura Boccanera

«Non è tanto la sconfitta, mi dispiace per la squadra, una bella realtà che si era creata, mi assumo la paternità di questa sconfitta». In via Roma nella sede del Pd dedicata da Alida Pepa l’amarezza è cocente per il risultato elettorale di queste elezioni amministrative.

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Mario Morgoni, candidato sindaco del Pd e appoggiato oltre che dai dem da due liste civiche “Sentire comune” e “Comunità ecologia progresso”, si è fermato al 41,77%, uno scarto di 1312 voti dalla sindaca Noemi Tartabini che correva con il centrodestra per la riconferma e che ha vinto in tutti i seggi con il 58.23%.

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Mario Morgoni ha ottenuto il 41,77% dei voti

Non è bastata una campagna elettorale iniziata oltre un anno fa e tanti incontri sul territorio per convincere i potentini a cambiare. E in tanti nel pomeriggio hanno raggiunto la sede per seguire lo spoglio dei voti. E se all’inizio i primi conteggi davano qualche speranza, col passare delle ore è stato palese che non ci sarebbe stata partita, soprattutto per la perdita di sezioni importanti e storicamente più progressiste come quelle di Porto Potenza. Una sconfitta sulla quale ci sarà un ragionamento e un lavoro nei prossimi mesi, ma oggi la delusione è tangibile. Tanti attivisti e candidati non nascondono le lacrime e anche in Morgoni, che pure di campagne elettorali ne ha fatte e vinte tante, la commozione trapela, specie quando arrivano amici e sostenitori a dare il proprio conforto e dare l’incitamento a non fermarsi e abbandonare la nave.

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«La sconfitta ci sta, non è tanto per quella l’amarezza – commenta – quanto il dispiacere per la squadra che avevamo creato, questa volta era proprio una realtà bella, ricca, di qualità. Come ho detto a tutti bisogna fare un lavoro con l’opinione pubblica. Riconosco che non abbiamo avuto la capacità di creare una sintonia più profonda con l’elettorato. Resta la convinzione che avessimo idee, progetti e persone di qualità e forse questa qualità va trasmessa meglio, siamo stati capaci di trasmetterla solo ad una parte della città.  Credo tuttavia che il lavoro fatto sia un patrimonio da spendere nei prossimi anni svolgendo il ruolo di opposizione. Poi c’è l’amarezza che sento perché come candidato sindaco non posso non assumermi la paternità di questa sconfitta. Però il lavoro fatto ha tanti pregi, nei prossimi anni cercheremo la capacità di recuperare e dare continuità a quanto fatto in questi mesi affinché non sia solo un prodotto della campagna elettorale. Se farà germogliare nuovi frutti avremo fatto qualcosa di buono ma che evidentemente richiede più tempo. I cittadini hanno dimostrato di apprezzare la continuità e lo hanno fatto con un verdetto netto».

morgoni-mario-sconfitta-3-325x244Un risultato che ha stupito soprattutto in certe zone: se infatti era scontata la vittoria del centrodestra a Potenza Picena e nel seggio di San Girio storici luoghi elettorali di Fratelli d’Italia, la sconfitta a Porto Potenza è un dato su cui ragionare per il centrosinistra: «I voti di Porto Potenza saranno sicuramente oggetto di riflessione – ha concluso Morgoni – anche perché non è bastata la demolizione della scuola di piazza Douhet che pure ha fatto registrare una reazione forte da parte della cittadinanza per far cambiare idea agli elettori. Il dato su Porto Potenza è  nettamente al di sotto delle aspettative».

 

 

(foto De Marco)

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