Mario Iesari, ex assessore a Macerata della Giunta Carancini
«Tari in deciso aumento, raccolta differenziata stagnante, crescente elusione delle regole per il conferimento dei rifiuti, per non parlare del problema incredibilmente irrisolto della nuova discarica. Chi è responsabile di questi risultati dopo quasi quattro anni di amministrazione della destra nella nostra città? Secondo l’attuale assessora all’Ambiente del Comune di Macerata ovviamente la colpa è di chi l’ha preceduta». Inizia così la replica dell’ex assessore all’Ambiente di Macerata, il dem Mario Iesari a Laura Laviano, che ieri l’aveva chiamato in causa sulla vicenda della raccolta rifiuti. L’attuale assessora all’Ambiente, infatti, ha puntato il dito contro il Cosmari che a suo dire vorrebbe bloccare la sperimentazione dei cassonetti intelligenti installati in città e contro la precedente amministrazione rea di non aver fatto abbastanza.
«Questo giudizio – replica Iesari – poggia almeno su due argomentazioni: la prima platealmente infondata, la seconda, alquanto discutibile, numeri ed esperienze alla mano. Vediamo di cosa si tratta. L’Assessora critica il mio operato per non aver voluto utilizzare fondi che la Regione metteva a disposizione del Comune di Macerata per investimenti in “sistemi informativi gestionali per progetti di tariffazione puntuale dei rifiuti”; fondi che avrei lasciato di fatto gestire al Cosmari. Per capire a cosa si riferisse (non era facile e fra poco capirete perché) è stato necessario fare un po’ di ricerca sugli atti pubblici per verificare che il 5 agosto 2020 con la la Giunta Regionale delle Marche delibera di promuovere lo sviluppo della Tariffa puntuale sostenendo una serie di interventi specifici, fra cui l’adeguamento dei sistemi informativi. Opportunità che, come è anche desumibile dal contenuto della delibera, non era stata oggetto di precedenti interventi della Regione. La delibera ha poi trovato concreta attuazione con un Decreto del dirigente regionale competente, che il 31 dicembre 2020 dotava il Comune di Macerata di 54mila euro per l’adeguamento dei suoi sistemi informatici relativi alla gestione dei rifiuti. Ora è evidente che in questo periodo non avrei potuto valutare e promuovere progetti a favore del Comune di Macerata, né su questo tema né su altri, per il semplice fatto che l’Amministrazione di cui facevo parte non era più in carica. Né lo avrei potuto fare, su questo tema specifico, negli anni precedenti perché non c’erano fondi del genere a disposizione. Per cui l’accusa della Assessora risulta essere del tutto infondata».
«Nel prosieguo del suo intervento – aggiunge Iesari – l’assessora continua la critica al suo predecessore che non avrebbe fatto abbastanza per modificare o sostituire la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta. Su questo tema può legittimamente pensarla come meglio crede. Per quanto mi riguarda ricordo ai lettori che l’applicazione del sistema porta a porta ha permesso il decollo delle percentuali di raccolta differenziata ottenendo vantaggi quantitativamente indiscutibili, sia per quanto riguarda la sostenibilità ambientale che economica del ciclo dei rifiuti. Questo è quello che è successo nei precedenti anni di mandato del centrosinistra ma, per averne ulteriore consapevolezza, basta conoscere, ad esempio, le esperienze ed i risultati di eccellenza ottenuti in alcune aree del Nord Est, storicamente governate proprio da quel partito di cui la nostra Assessora si vanta di essere “in quota”. Conosci (almeno) te stesso potremmo dire. È ormai estremamente probabile che i 5 anni di amministrazione della destra in città ed in provincia per quanto riguarda la gestione del ciclo dei rifiuti non passeranno alla storia per le estemporanee e per ora improduttive sperimentazioni del Comune di Macerata, ma purtroppo per la mancata soluzione alla programmata chiusura della discarica di Cingoli, con la conseguente, umiliante e costosissima “esportazione” dei rifiuti. La nostra assessora all’Ambiente, insieme al suo Sindaco, avrebbe fatto bene a dedicare a questo tema tutto il suo impegno. Le saremmo tutti grati se così fosse da qui in avanti».
Lex assessore afferma di non essere più in carica da fine 2020 e quindi di non aver avuto il tempo per presentare un progetto. Ai cittadini pensa di intortarli così? Peccato che i fondi venivano concessi sulla base di progetti che avrebbe dovuto presentare anni prima. A Macerata hanno riservato gli spiccioli, giusto perché capoluogo di provincia che non potevano lasciare a secco, rispetto ai piccoli comuni dellentroterra. Se solo lassessore avesse voluto, avrebbe potuto studiare e presentare qualcosa di innovativo e ad oggi trovarci con un sistema più efficiente. Il porta a porta è stato importante per abituare i cittadini, lo riconosciamo tutti. Ma gli anni passano e la ricerca va avanti anche in questo settore. I cittadini dovrebbero fare una domanda allex assessore: quanto spendeva Macerata per il microchip nel solo centro storico? Microchip che veniva ritagliato da chi non voleva essere rintracciato. Quanto costano i Green Point che propone Cosmari e di cosa hanno bisogno per funzionare? Quanto costano invece i nostri cassonetti smart. Oltre allelevata spesa per linstallazione dei Green Point si continuerebbe con il porta a porta con costi insostenibili per i cittadini. Inutile che continuano a tirar fuori la filiera. Noi amministriamo la città di Macerata e abbiamo a cuore i cittadini maceratesi. Non confonda Comune, Provincia e Regione, restiamo a Macerata, i maceratesi chiedono questo. Comunque se vuole le indico lufficio della Regione da cui ho avuto tutte le informazioni, dopo appena un mese dal nostro insediamento, le diranno che il comune di Macerata è stato più volte sollecitato a presentare un progetto indicando anche, più o meno, limpegno di spesa. Sono tutti documenti pubblici, nulla di segreto. Raccontiamo almeno una volta la verità ai cittadini. La discarica non è materia comunale, e il problema non è nuovo.
La Destra governa da anni ..gli corre l'orologio..
"Non confondiamo Comune, Provincia o Regione, parliamo di Macerata, i maceratesi chiedono questo". Non è che noi maceratesi siamo una camerata stagna in cui quello che succede in provincia o regione non ci tocca, se parliamo di costi di chip e di cassonetti smart, chissà quanti investimenti ci potevamo fare con tutti i soldi che ci costa portare fuori i rifiuti e che ci troviamo in TARI MAGGIORATA. Chissà, visto che si parla di progetti da fare, quello della nuova discarica non si è presentato. Forse i maceratesi chiedono come mai la giunta del secondo comune per popolazione della provincia, capoluogo di provincia, con sindaco che è anche presidente di provincia, in una provincia dove ormai da anni è egemone il centrodestra che ha pure in mano la regione (FDI e LEGA quote maggiori) e che in parte subisce i disagi del Cosmari (vedi puzza a Sforzacosta) perché sul tema della gestione dei rifiuti sulle cose importanti si sta zitti e si subisce ma poi si passano tre anni a fare esperimenti. Mario Iesari è stato un assessore molto deludente dal punto di vista della mobilità, dei trasporti pubblici e della gestione del verde urbano, tuttavia almeno sui rifiuti ha permesso alla popolazione di arrivare a superare il 70% di differenziata. Qui mi ripeto ma finora abbiamo solo aumenti di percentuale sulla TARI.
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Impeccabile Mario Iesari!
Assessore Laviano ritengo che i cittadini maceratesi siano soprautto interessati a sapere che cosa può fare OGGI lei e la giunta di cui fa parte per contenere gli aumenti della Tari, favorire la riduzione della produzione dei rifiuti, migliorare i risultati della differenziata e il rispetto delle regole di conferimento. Per cui, credo, che non mi resto altro che augurarle Buon Lavoro.
Una curiosità importante, osservo leggendo la replica dell’assessore Laviano. Mancano molti apostrofi nel suo intervento, per me è grave. L’avessi fatto in un tema al liceo, la prof. mi ha avrebbe messo un bel 4 sul compito. È pur sempre una rappresentante ufficiale dell’amministrazione comunale, la serietà si denota anche in una forma corretta in lingua italiana. Decadimento completo.
Con il passaggio dai cassonetti ai bidoni non necessariamente le cose vanno meglio in termini di percentuale di differenziazione. Infatti il cd porta a porta si risolve in una parcellizzazione dei contenitori e quindi in un aumento della forza lavoro e quindi dei costi. In città grandi, ove i due sistemi, ‘cassonetti’ e ‘bidoni’, esistono in quartieri confinanti, capita che per mancata raccolta per i ‘bidoni’ gli abitanti, magari in macchina, portano i loro rifiuti nel quartiere dove ci sono i cassonetti!
Con il passaggio dai cassonetti ai bidoni non necessariamente le cose vanno meglio in termini di percentuale di differenziazione e di costi del servizio. Infatti il cd porta a porta si risolve in una parcellizzazione dei contenitori e quindi in un aumento della forza lavoro e quindi dei costi. In città grandi, ove i due sistemi, ‘cassonetti’ e ‘bidoni’, esistono in quartieri confinanti, capita che per mancata raccolta per i ‘bidoni’ gli abitanti, magari in macchina, portano i loro rifiuti nel quartiere dove ci sono i cassonetti!