Il pronto soccorso dell’ospedale di Fermo
Ragazzina arriva al Pronto soccorso con febbre alta, il medico la visita. Ma dopo le dimissioni, per scrupolo, da lì a poche ore, si reca a casa sua per ulteriori accertamenti e le prescrive il ricovero in ospedale.
Stiamo parlando della vicenda che, dal Pronto soccorso di Fermo, è balzata alla ribalta delle cronache nazionali. Lui, il medico, è Francesco Bernetti Evangelista sotto la luce dei riflettori per il suo gesto che va oltre il mero lavoro.
E oggi arriva il punto dell’Ast di Fermo con un attestato di stima nei confronti del professionista ma anche di «tanti sanitari che impiegano tutte le loro forze e le loro capacità, anche oltre l’orario di lavoro, per porsi quotidianamente al servizio della salute pubblica e della collettività».
Il gesto di Bernetti Evangelista, si diceva, è diventato virale. E sui social sono fioccati attestati di stima e ringraziamenti. Stesso dicasi per quello dell’azienda sanitaria fermana: «Premura, dedizione a un lavoro che spesso diventa missione di vita, professionalità. Qualità di un medico che – ricordano dall’Ast con una nota – collabora con il Pronto Soccorso dell’ospedale Murri, emerse in queste ore e balzate agli onori delle cronache prima locali e poi nazionali.
Il medico in questione, infatti, dopo aver visitato e dimesso a tarda notte una ragazzina arrivata al Pronto soccorso, ha raggiunto la giovane a casa, la mattina seguente, una volta concluso il suo turno, per ulteriori scrupoli. La paziente era stata colpita da una infiammazione midollare e avrebbe potuto effettuare ulteriori accertamenti medico-sanitari il giorno seguente ma il medico ha deciso di non attendere e di recarsi nella sua residenza disponendo un nuovo ricovero in ospedale».
Il medico “sotto i riflettori”, Francesco Bernetti Evangelista, ha “ridimensionato” la vicenda, quasi sorpreso dal clamore mediatico, sostenendo di aver solo e semplicemente fatto il suo lavoro, il suo dovere. Essendo medico da 40 anni e avendo operato circa 30mila persone, secondo lui, con quel gesto fatto di umanità e scrupolo, non avrebbe compiuto nulla di strano.
«L’Ast di Fermo – continua l’azienda sanitaria nella sua nota – si congratula con il medico, esempio di dedizione, umanità e professionalità che vanno ben oltre il mero turno di lavoro, rimarcando al contempo come la sanità fermana sia ricca di tanti professionisti sanitari, siano essi medici, infermieri od Oss, che impiegano tutte le loro forze e le loro capacità, anche oltre l’orario di lavoro, per porsi quotidianamente al servizio della salute pubblica e della collettività. Esempi lodevoli di medici in prima linea, a partire dall’emergenza urgenza, che lavorano spesso sotto pressione oltretutto in un momento storico in cui pesa anche, a livello nazionale, e a partire proprio dall’emergenza urgenza, la carenza di medici. Questo caso specifico, balzato alla ribalta delle cronache, è uno dei tanti esempi che spesso vengono taciuti dai professionisti stessi per discrezione, umiltà e spirito di servizio. Al medico in questione, finito non per sua iniziativa alla ribalta delle cronache, e ai tanti suoi colleghi esempio di una sanità fermana silente ma costantemente al servizio del prossimo, il ringraziamento e la stima dell’Ast di Fermo».
Ciò che non capisco ed è allarmante è perché è stata rimandata a casa se non si era certi che stesse bene....in realtà non sarebbe dovuto andare a casa per accertarsi di come stava, avrebbe dovuto dargli le stesse cure subito....vi rendete conto di quanta gente muore per queste leggerezze ....
Romina Mosca giusto
Romina Mosca giustissimo! Ma x fortuna che gli erano rimasti qs dubbi! Sul fatto di farla tornare a casa ne so qualcosa purtroppo!
Succedono queste cose perché ci sono troppi pochi medici che lavorano in ospedale, carenza di posti carenza di assistenza , devono chiamare medici in pensione ? Se non assumiamo più medici andremo sempre peggio
Dovrebbe essere la norma
Alessandro Ciarrocchi Esatto
Veramente se era così bravo doveva lasciare la ragazza ricoverata la sera stessa
Perché l'avrebbe mandata a casa se aveva qualche sospetto? Mah
Carla Piermarini perché purtroppo a volte si lavora male... e le cose tornano in mente in un secondo momento... non è colpa sua, ma del sistema...
Carla Piermarini Già!!
finalmente un medico bravo
Persona umana
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Se l’avesse ricoverata subito sarebbe stato ancora più professionale…
Ha la mentalità dei nostri antichi medici di famiglia che, quando li chiamavi di notte, venivano a visitarti in pigiama. Oggi, i medici di giorno ti conoscono. Mentre i medici di notte non ti conoscono e spesso vanno alla cieca nel diagnosticare malattie di pazienti sconosciuti. Però, meglio averli che non averli.
Sperando che il governo Meloni non spenda tutti i soldi in forniture di armi a Kiev e a ricostruire un esercito italiano da utilizzare nella prossima guerra dell’Europa contro la Russia.