La galleria dell’Eneide di Palazzo Buonaccorsi
Parere positivo da parte della Commissione bilancio del Senato all’assegnazione di 3,6 milioni di euro provenienti dall’otto per mille dell’Irpef per il finanziamento dei 12 interventi nel cratere del sisma. A darne notizia il commissario per la ricostruzione Guido Castelli.
«Ancora una volta il Parlamento e la maggioranza hanno dato dimostrazione di attenzione e concreto impegno nei confronti dei territori del sisma 2016 – dice Castelli – ringrazio i colleghi della commissione bilancio del Senato, e in particolare il senatore Guido Liris, che hanno espresso parere positivo al finanziamento ai 12 interventi, per un valore di 3,6 milioni di euro, facenti parte della categoria “Conservazione dei beni culturali correlati agli eventi sismici del 24 agosto 2016″».
Una delle sale di Palazzo Cento, a Pollenza
Tra i 12 interventi finanziati, quattro (più uno) riguardano il Maceratese. L’intervento più “pesante” e anche quello che drenerebbe il grosso delle risorse è quello relativo a riparazione, restauro e allestimento museale di Palazzo Cento (ex Damiani) a Pollenza, per il quale valore complessivo del contributo da erogare è di 2 milioni e 215mila euro, ma è molto significativo anche il contributo da 312mila euro che arriverebbe a Macerata per il restauro pittorico degli apparati decorativi del secondo piano, degli infissi del piano nobile e del pavimento della sala dell’Eneide di Palazzo Buonaccorsi. Via libera anche a depolveratura e catalogazione del fondo antico della biblioteca Scipione Gentili a San Ginesio, opera da 87mila euro che comprenderebbe anche il restauro e la digitalizzazione di parte del materiale bibliografico antico, e a recupero, riordinamento e inventariazione dell’archivio comunale di Monte Cavallo, con sul piatto 37mila euro. Ma è prevista anche l’erogazione di 85mila euro per una ricognizione delle biblioteche pubbliche presenti nei comuni delle Marche colpiti dal sisma del 2016, ai fini della rilevazione e quantificazione del patrimonio librario antico (edizioni ante 1831) da catalogare per la fruizione online.
«Grazie a queste risorse – aggiunge Castelli – potranno essere realizzati interventi di recupero, restauro e valorizzazione di palazzi storici, archivi e biblioteche. Si tratta di un patrimonio di grande valore, perché esprime la cultura e la memoria storica dei borghi dell’Appennino centrale. Mentre è in corso l’opera di ricostruzione, alla quale abbiamo impresso un cambio di passo, è fondamentale che vengano contestualmente preservati e tramandati quegli elementi che rappresentano, o custodiscono, l’identità stessa di territori e comunità».
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