Due vie dedicate a grandi donne:
Emma Magini e Adelaide Lucaferri

CAMERINO - La prima è stata l'anima dei tamburini della Corsa alla spada (di cui è stata tra i fondatori), impegnatissima nel sociale e promotrice del premio letterario. La seconda è stata la compagna del pittore Napoleone Parisani di cui fu convivente e che non potè sposare per l'opposizione della madre di lui. Visse questa situazione in tempi in cui il matrimonio era la regola

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tamburini

I tamburini

di Monia Orazi

L’8 marzo si avvicina e due vie saranno intitolate a due donne illustri di Camerino, Emma Magini l’anima del gruppo tamburini della Corsa alla Spada e Adelaide Lucaferri, l’anticonformista compagna del pittore camerte Napoleone Parisani, il cui stile di vita era in decisa controtendenza in un’epoca in cui il matrimonio era la regola.

A Camerino la strada che scende da viale Giacomo Leopardi verso il campo boario, sarà intitolata a Lucaferri, mentre il largo che si trova sulla destra, scendendo lungo via Ridolfini a Magini. Lo ha deciso la commissione toponomastica comunale, formata da Manuel Bernardini, Sandro Corradini, Michela Di Paolo, Pier Luigi Falaschi, Fiorella Paino, Sergio Maria Rossi su proposta della giunta comunale.

Non c’è praticamente nessuno a Camerino che non ricordi Emma Magini, instancabile volontaria, animatrice culturale e per tanti anni anche voce della radio locale e tra i fondatori della rievocazione storica della Corsa alla Spada.

Così la commissione ricorda la sua figura: «Emma Magini, nata a Camerino il 26 gennaio 1928, scomparsa il 18 dicembre 2004. Di professione infermiera professionale, nonché volontaria della Cri, innamoratissima della città natale, nel corso della sua esistenza dedicò il tempo libero al volontariato, partecipando attivamente a tutte le iniziative organizzate in favore della popolazione, sia con interventi assistenziali e umanitari, sia con attività ricreative e culturali in favore dei bimbi e degli adolescenti di Camerino e del suo territorio.

Resta in particolare nella memoria dei concittadini il grande spettacolo annuale “Fantasia di Natale”, che vedeva il coinvolgimento come attori o spettatori di tutti gli alunni delle scuole camerti. Fu altresì componente del Comitato promotore della ‘Corsa alla Spada e Palio’ e per il suo apporto, nel corso di una militanza rivelatasi poi ininterrotta, fu a lei intitolato, poco dopo la scomparsa, il gruppo dei “tamburini”, che con il loro suono rendono tanto suggestive le sfilate ed altre esibizioni della rievocazione storica».

Sull’impegno culturale di Magini: «Insieme a Rosa Berti Sabbieti, indimenticata poetessa camerte promosse il premio letterario Camerino per il racconto di montagna, premio che in una delle prime edizioni, rimaste purtroppo senza seguito per mancanza di finanziamenti, vide premiato e portò a Camerino lo scrittore Primo Levi. Meritorio, infine, il ruolo di conduttrice che Magini applauditissima svolse per molti anni, a titolo gratuito e con eccezionale garbo, in favore della radio camerte, come pure meritorio il suo impegno in favore della conservazione e valorizzazione del dialetto camerinese».

Adelaide-Lucaferri

Adelaide Lucaferri ritratta da Napoleone Parisani

E’ una figura meno conosciuta ai contemporanei quella di Adelaide Lucaferri, compagna d’arte e di vita del pittore camerte Napoleone Parisani, che conobbe a Roma: «Adelaide Lucaferri, nata a Saracinesco nella seconda metà del 1800, comune montano della provincia romana, al pari d’altre giovani conterranee celebrate nell’Ottocento in tutta Europa per la loro avvenenza, risultò dotata di singolare bellezza. Adelaide Lucaferri e il pittore camerte conte Napoleone Parisani (1854 -1932), si conobbero nell’atelier romano di Ernest Hébert, all’epoca direttore dell’Accademia di Francia a Roma ed ancora oggi pittore celebrato nel suo Paese.

Lucaferri e Parisani presto si amarono e vissero poi insieme per tutta la vita, ma non fu loro possibile convolare a nozze per l’opposizione della terribile madre del pittore principessa Emilia Gabrielli, nipote ex avo di Luciano Bonaparte, donna ben compresa del lustro imperiale toccato al suo casato. Preclusi a Camerino per gli amanti il palazzo Parisani di via Roma e la villa dei Ponti, il pittore edificò in città e assegnò all’amata – secondo quanto riferisce la tradizione orale camerte – la palazzina di vago gusto liberty tuttora in piedi sul lato destro del pronao del tempio di S. Venanzio. Napoleone Parisani nel corso della convivenza non si stancò di riprodurre in pose da gran dama, in immagini di madonne, di sante e persino nel volto asessuato de “Angelo del dolore” i lineamenti più caratterizzanti il volto dell’amata.

Il coraggio e l’abnegazione che la modella dimostrò nel subire l’umiliazione, ai suoi giorni cocente, della convivenza e dell’apparente status di mantenuta, la sua rinuncia coatta alla maternità meritano oggi un ricordo e un pubblico risarcimento». Di recente sono state intitolate altre tre vie, ai Frati Cappuccini, agli Organari Fedeli e via dello Sport.

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