Sferisterio, Mandrelli rilancia la sfida:
«Statuto inadeguato ai tempi
Nuova struttura e piano di sviluppo»

MACERATA - L'avvocato, ex assessore alla Cultura, chiede una rivisitazione dello statuto dell'associazione aprendola a nuove forze ed ampliando l'attività di riferimento

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Bruno Mandrelli

La legge che concede un contributo annuale di 500mila euro all’associazione Sferisterio con indicazione da parte del Ministero di un rappresentante nel Cda è al centro di un articolato intervento, dell’avvocato maceratese Bruno Mandrelli, che in passato è stato assessore comunale alla cultura, consigliere e segretario cittadino del Pd.

«Sono comprensibili le attenzioni, le preoccupazioni o gli entusiasmi sorti dalla notizia di un contributo straordinario per 500mila euro annui in favore dell’Associazione Arena Sferisterio a fronte della richiesta presenza di un consigliere d’amministrazione di indicazione ministeriale. Credo però che il tema meriti di essere valutato politicamente più che polemicamente. In tali termini la presenza di un membro del Consiglio di amministrazione di indicazione ministeriale (su 10, tanti quanti i componenti il Cda del Teatro La Scala di Milano) credo debba essere valutata per quel che è, quindi non decisiva laddove si dovesse procedere con votazioni a maggioranza. Ricordo poi che anche nel passato si sono cercati modi e forme per un maggior coinvolgimento sia da parte dello Stato che della Regione, con risultati a volte buoni ed altre meno, ma senza che si sia mai pensato che ciò potesse equivalere ad una sorta di perdita di sovranità (chi scrive ragionò spesso con la Regione Marche, allora governata dal centro sinistra così come il Comune di Macerata, ipotizzando ed auspicando un maggior coinvolgimento che ne vedesse la presenza se non proprio come socia quantomeno come componente del Consiglio di Amministrazione, tentativo non andato a buon fine).  Di più: le caratterizzazioni politiche delle istituzioni sono mutevoli per definizione e ciò che oggi vede l’espressione politica di una maggioranza di destra (o centro destra, se si preferisce) domani ben potrebbe vedere presenze diverse, come è già stato sia in comune che in Regione che a livello nazionale: e le istituzioni devono (dovrebbero) essere tali sempre e non a corrente alternata. Poi, naturalmente, chi vivrà vedrà e sarà possibile operare valutazioni, se necessario censure o apprezzamenti sulla base delle scelte fatte e dei comportamenti adottati sul campo. Penso però che 500mila euro annui, presumo aggiuntivi rispetto ai contributi ordinari, siano intrinsecamente una buona cosa per l’Associazione e per il Teatro.

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Lo Sferisterio

La questione a mio avviso è quindi un’altra: il senso di un’associazione che, per motivi oggettivi di diretta conseguenza di modifiche legislative su senso e ruolo delle Province, ha perso la caratteristica strutturale posta alla base della sua nascita, a dire la presenza di due soci che in misura paritetica contribuivano alla formazione del bilancio preventivo con una dotazione di rilevante misura (inizialmente, ma siamo a circa 30 anni fa, 500 milioni di lire cadauno tra Comune e Provincia. E’ forse tempo di aprire una riflessione profonda sul senso e sullo scopo dell’Associazione Arena Sferisterio, riflessione naturalmente pubblica ed aperta trattandosi di materia di interesse generale e non vincolata alla maggioranza politico/amministrativa di turno. Quindi: come e se ampliare la base societaria, come e se espandere il campo di attività oltre la tradizionale stagione lirica, come e se ipotizzare tutto ciò come volano per un nuovo sviluppo della città e del territorio quantomeno provinciale, già ferito dalle negative ricadute delle crisi affrontate negli ultimi anni (crisi economica generale, depauperamento delle risorse giovanili come purtroppo dimostrato dall’analisi dell’emigrazione dei nostri laureati, effetti del sisma, dell’epidemia Covid 19). Una riflessione alta, se vogliamo, perché la protesta può andar bene ma va meglio quando la si tramuta in proposta: sono peraltro convinto che tutti i protagonisti del dibattito in corso hanno la capacità e la volontà di dare un contributo in tal senso».

(Nel link qui sotto un intervento di Bruno Mandrelli che già affrontava queste tematiche nel 2011)

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