Mauro Sclavi e Andrea Mosca
di Francesca Marsili
I medici di base e i pediatri di Tolentino all’interno del futuro nuovo ospedale cittadino per seguire i codici bianchi e verdi e migliorare i servizi. E’ questa l’idea che sta portando avanti il sindaco Mauro Sclavi assieme alla consigliera con delega alla medicina del territorio Alba Mosca e ad Andrea Mosca, medico coordinatore dell’equipe territoriale di Tolentino che raggruppa i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta. L’ipotesi caldeggiata ricalca quanto avvenuto in altre situazioni, come ad esempio nell’ospedale Lanciarini di Sassocorvaro: ovvero quella di avere a disposizione una parte della nuova struttura dove accogliere i medici di base che sarebbero a disposizione dei pazienti per seguire i codici bianchi e verdi, essendo così di supporto, almeno nelle 12 ore diurne, al Punto di primo intervento, ma anche per diagnosi di primo livello come ad esempio letture di analisi o di esami di radiologia con l’ausilio della telemedicina.
E nei giorni scorsi c’è stato un incontro con il direttore generale dell’Ast 3 Marco Ricci e il direttore socio sanitario Giancarlo Cordani per avviare questo tipo di collaborazione in merito ai servizi sanitari da mantenere e se possibile integrare, all’interno dell’ospedale che dovrà essere ricostruito. «Una soluzioni che ha trovato la massima disponibilità da parte di tutti i medici di base e i pediatri di libera scelta di Tolentino, 14 in tutto», afferma con soddisfazione Andrea Mosca. All’interno del nuovo ospedale saranno previsti anche due nuclei da venti posti letto ciascuno di cui venti saranno a disposizione dell’ospedale e venti del territorio, che potranno essere utilizzati dai medici di base per operare secondo un protocollo che sarà oggetto di studio e condivisione da parte dell’Ast. «Noi siamo stati ancora più concreti con una soluzione possibile, spinta da più parti, per avere una collaborazione pratica con i medici di base – afferma Mosca -. Questi sarebbero ospitati all’interno della struttura dove oltre al normale servizio di ambulatorio, si metterebbero a disposizione degli eventuali codici bianchi e verdi così da scaricare il peso del Punto di primo intervento, oltre ad effettuare esami di primo livello. Ciò che abbiamo chiesto alla dirigenza Ast 3 è di avere degli spazi all’interno della nuova struttura per ospitare i medici di base e i pediatri che nell’attuale progetto non sono previsti. Questo per offrire maggiori servizi».
Il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi sottolinea che «l’apertura ricevuta da parte dei medici di base è molto importante, in quanto una opportunità che l’Ast non deve disperdere, ma che al contrario deve essere colta come una occasione irrinunciabile per migliorare i servizi sanitari nell’interesse dei pazienti e del territorio di riferimento». Il primo cittadino evidenzia anche un altro aspetto di cui si occupa da tempo: ovvero il collocamento del Punto di primo intervento, del distretto, e degli ambulatori, durante la fase di demolizione e ricostruzione dell’ospedale cittadino, lesionato dagli eventi sismici del 2016. I primi giorni di gennaio sono stati aggiudicati i lavori per la ricostruzione dell’ospedale San Salvatore, e salvo riscorsi, i cui termini scadranno i primi giorni di febbraio, sarà la ditta Edil.Co. Srl di Matera a realizzare la nuova struttura. «Nel corso della riunione abbiamo anche condiviso con i nostri interlocutori della direzione dell’Ast, le preoccupazioni circa l’utilizzo dei container per ospitare gli ambulatori, il distretto e il punto di primo intervento durante l’esecuzione dei lavori».
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E cominciatelo a ricostruire sto ospedale che solo quando sarà finito si potrà dire con sicurezza che di ospedale non si tratta. Interessante però quel discorso dei medici di base al Punto di Primo Intervento. Si cominciasse a farlo già nei Pronto Soccorso di Macerata, Civitanova e Camerino o dove serve, così si velociterebbero le visite per codici verdi ecc. Per i gialli e i rossi preparate i letti che non ci sono che con tutti i soldi promessi da Borroni almeno a Civitanova dovrebbero uscire dalla finestra. Si eviterebbero così gli accampamenti o comunque ridotti al minimo che tanto somigliano ai MASH creati dopo la seconda guerra mondiale per portare gli ospedali da campo più vicini al fronte. Però come al solito, probabilmente tante chiacchiere e pochi fatti! Colgo l’occasione in vista dei maggiori poteri che si dovrebbero dare alle regioni facendo qualche nome e lasciando alla fantasia i probabili risultati se dovessero esserci nella nuova fattura regionale nostrana tre nomi non presi a caso ma che sono quelli che più si impegnano ognuno nella loro specialità: Acquaroli, Borroni , Saltamartini e Ciccioli.