Corso Umberto I
di Laura Boccanera
Attività produttive, bilancio in attivo a Civitanova nel 2023: sono 113 le attività aperte, 105 le chiusure. Ma si registra un’inversione di tendenza dopo il boom nel settore food che ha caratterizzato gli ultimi anni e il numero di ristoranti e locali per la somministrazione del cibo che lo scorso anno hanno chiuso sono in numero maggiore rispetto a quelli che hanno aperto.
La storica cartolibreria Giulietti che ha chiuso
La notizia della chiusura della storica cartolibreria Giulietti dopo 70 anni di attività ha lasciato rammaricati tanti civitanovesi che quel negozio avevano frequentato e che rappresentava un legame forte col passato. La cartolibreria si trovava infatti in pieno corso Umberto I, ma dopo 70 anni e tre generazioni, complice il mancato ricambio generazionale e anche un certo frangente economico, anche per questa attività è stata scritta la parola fine. E passeggiando lungo la via principale dello shopping di Civitanova si ha la percezione di come sia cambiato il commercio: tanti i locali sfitti. Recentemente hanno abbandonato il centro anche il supermercato di piazzale Rosselli di fronte alla stazione, una merceria nella zona nord di corso Umberto I e presto cesseranno l’attività anche il Piccolo Zoo e il negozio di abbigliamento So Pretty.
Tuttavia, nel turn over, il saldo è ancora positivo: nel 2023 sono 113 le attività che hanno aperto, contro le 105 cessazioni. Quest’ultimo dato però è suscettibile delle comunicazioni reali pervenute all’ente comunale. Mentre infatti è necessario comunicare l’inizio delle attività, non tutti gli esercenti comunicano la cessazione. I dati per settore mostrano per quanto riguarda il commercio al dettaglio 84 aperture a fronte delle 69 cessazioni e per le attività di servizi come acconciatori ed estetisti 9 aperture e 5 cessazioni. Ma il dato che offre una lettura interessante in quanto in controtendenza rispetto al passato di espansione e crescita è quello delle attività di somministrazione di cibo e bevande, l’unico a presentare un saldo negativo. Sono state infatti 31 le saracinesche abbassate a fronte di “appena” 21 nuove attività.
Nel 2023 infatti hanno chiuso attività anche storiche e apprezzate, fra queste ad esempio il longevo pub The Cavern sul lungomare nord, la pizzeria Sauardò in piazza XX Settembre, la birreria “Al 25” in piazza Conchiglia, la pizzeria “La capricciosa” di corso Dalmazia, il bar Luna Rossa sempre su corso Umberto I e a seguire anche il ristorante sushi sorto lì poco dopo e un ristorante cinese in zona Cecchetti.
Serranda abbassata su corso Umberto, chiusa la storica cartolibreria Giulietti
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…chissà, forse ne erano state aperte un po’ troppe, o forse molte erano state aperte per motivi commerciali di altra natura!!? Mah, agli esperti l’orda sentenza!!! gv
Anche a Corridonia chiudono i bar. E non abbiamo più neanche una trattoria nel Capoluogo o un ristorante, non solo entro la cinta muraria, ma pure al di fuori di essa. L’unico posto dove ristoranti esistono sono nella zona industriale, diventata da anni pure abitativa, grazie alle amministrazioni formate da geometri e ingegneri. Quindi, interessati a costruire. Il nuovo enorme supermercato che verrà costruito a Piediripa servirà per distruggere definitivamente l’intera città di Macerata. Mentre le nuove scuole elementari, medie e IPSIA. che l’amministrazione comunale di centrodestra vorrà costruire verso e nella zona industriale di Corridonia, senza ascoltare l’intera cittadinanza, servirà per chiudere la storia del capoluogo di Corridonia. Si chiedono questi amministratori quale sarà la situazione del popolo scolastico tra 20 – 30 anni, insieme al trasporto su gomma? Continuerà lo sviluppo di oggi? Oppure ci sarà la grande povertà, insieme alla grande paura? E all’orrore?
Sicuramente la situazione migliorera’ in centro con la costruzione di nuovi centri commerciali nella Ceccotti e a San Marone….poi il prossimo anno avremo un buco di circa 45 miliardi senza poter usufruire del debito…..mala tempora!!