Spazio pubblicitario elettorale

La maggioranza si alza e se ne va
per non discutere la proposta di Dell’agnolo

SARNANO - Critiche alla giunta dall'opposizione con Giacomino Piergentili: «Attaccato un consigliere di maggioranza reo di non essersi uniformato alla linea politica dettata dai vertici»

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Ermanno dell’Agnolo

di Luca Patrassi

Gremita la sala del Comune, record di visualizzazioni (oltre duemila)  per la diretta streaming del Consiglio di Sarnano dell’altroieri, oggi peraltro il sito del Comune indicava come indisponibile il video dell’assise. Grande interesse dunque per la vicenda che ha visto protagonista suo malgrado, il consigliere comunale con delega all’Urbanistica Ermanno Dell’agnolo. Il Consiglio ha approvato a maggioranza le proposte legate al piano regolatore – delega affidata fino a qualche giorno fa al consigliere delegato Ermanno Dell’agnolo – eppoi il colpo di scena: la maggioranza si è alzata e se ne è andata dall’aula facendo mancare il numero legale quando si è trattato di discutere l’ordine del giorno presentato da Dell’agnolo (che si è comunque dimesso dalla maggioranza per formare un gruppo autonomo) appunto per confrontarsi sui temi dello sviluppo cittadino.

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Giacomino Piergentili

Ad intervenire è ora il gruppo di minoranza guidato da Giacomino Piergentili: «Dopo 15 anni di “la buona amministrazione” le Terme sono sull’orlo del baratro. E purtroppo non vediamo prospettive. Il turismo, al netto di brevi rimbalzi post covid, è ai minimi termini. I ragazzi sarnanesi non hanno impianti sportivi disponibili. I milionari progetti in montagna sono fermi. In questa situazione, però, il sindaco e la maggioranza si compattano ed agiscono con immediatezza e fermezza contro un consigliere di maggioranza reo di non essersi uniformato alla linea politica dettata dai vertici. Il consigliere è stato spogliato dalla delega all’Urbanistica dopo aver lavorato al nuovo piano regolatore per circa 4 anni e mezzo. Il progetto del consigliere “defenestrato” con comunicazione del 21 dicembre era anche stato ampiamente presentato e propagandato nella campagna elettorale che ha visto vincere (per pochissimi voti) la maggioranza della “buona amministrazione “». Aggiunge Piergentili: «Il consigliere in parola convoca un Consiglio comunale grazie alle firme della minoranza, poiché non trova alcun appoggio dai propri colleghi, ma, al momento della discussione della sua mozione, i consiglieri di maggioranza si alzano e lasciano l’aula impedendo la discussione della mozione. Il Piano regolatore viene approvato all’unanimità dal Consiglio comunale, quindi anche con i voti dei consiglieri di maggioranza cinque minuti prima della fuga dall’aula degli stessi. Perché tutto questo? E’ stata una pagina vergognosa per il nostro paese e rimarrà nella memoria delle generazioni future».

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