di Marco Pagliariccio (foto Fabio Falcioni)
C’era una volta una via Garibaldi pullulante di vita, con una vetrina accesa in ogni porta tra bar, negozi, locali, uffici e via dicendo. Ma mese dopo mese, una serranda abbassata dopo l’altra, quel ricordo diventa sempre più sbiadito.
Rosita Gasparroni e Rosalba Paci, titolari della pescheria di via Garibaldi
Fra un mese o poco più a chiudere definitivamente sarà la pescheria a due passi dai Cancelli. Hanno deciso di andare avanti fino a fine anno Rosalba Paci e Rosita Gasparroni, ma ormai non ce la fanno più: dopo 24 anni le due civitanovesi lasceranno il loro locale e non faranno più arrivare il pesce fresco nel centro storico. «Impossibile andare avanti così, i costi crescono ogni giorno mentre il movimento è sempre meno – confermano le due donne, cognate nella vita e socie nel lavoro: i mariti possiedono un piccolo peschereccio che fa parte della flotta di Civitanova – questa parte del centro storico è stata lasciata morire dalle amministrazioni che si sono succedute negli anni e quella attuale gli sta dando il colpo di grazia. Non c’è più passeggio, ormai nemmeno i maceratesi vengono più. La chiusura dell’Oviesse era già stata un duro colpo e con gli uffici che si spostano sempre più fuori dalle mura e i parcheggi a pagamento a cifre sempre più alte va sempre peggio. Fino a qualche anno fa almeno con il mercato del mercoledì qui era sempre pienissimo e in quel giorno facevamo una buona parte dell’incasso settimanale. Avevamo clienti persino da Cingoli. Il Comune pensa agli eventi, ma nessuno viene incontro in alcun modo alle difficoltà di chi ha delle attività come la nostra».
L’ingresso della pescheria
Non è però tutta colpa del Comune se fare affari è diventato sempre più difficile e non solo in via Garibaldi. «Sono aumentati i costi di qualsiasi cosa – proseguono Rosalba e Rosita – le bollette e l’affitto ovviamente in primo luogo. Abbiamo provato a chiedere al proprietario del locale di venirci incontro, ma non c’è stato verso: pensavamo che fosse meglio anche per lui incassare un po’ meno ma continuare a farlo anziché ritrovarsi con un locale sfitto, ma evidentemente sbagliavamo. Già abbattendo un minimo quel costo avremmo potuto provare ad andare avanti, ma non è il solo problema. Paghiamo 400 euro all’anno di Tari, ma dobbiamo pagare mensilmente a parte una ditta privata per smaltire gli scarti dell’umido perché sono considerati rifiuti speciali. E non parliamo nemmeno dell’Asur: ci stanno sopra con la burocrazia, il pesce non lo guardano nemmeno. Ci hanno fatto spendere migliaia di euro per adeguamenti del locale che in alcuni casi sono davvero incomprensibili. È sconfortante».
Via Garibaldi
La pescheria aveva aperto nel 1999 scegliendo Macerata anziché Civitanova intuendo che potesse esserci una minore concorrenza. E la scelta aveva pagato, come quella di vendere praticamente soltanto pesce appena pescato: triglie, sgombri, sarde, canocchie fanno bella mostra sul bancone affacciato lungo via Garibaldi. «Lo acquistiamo la mattina presto al mercato ittico, le uniche cose non fresche che acquistiamo sono i filetti di salmone e di merluzzo perché ce lo chiedono i clienti – confermano le due titolari – il problema è però che, a parte gli affezionati che continuano a dimostrarci il loro affetto, qui non viene più nessuno. Se per caso dovesse andarsene pure l’università, potrebbero serenamente chiudere tutti quanti. Siamo deluse e arrabbiate, ormai ci sentivamo almeno per metà maceratesi: abbiamo trovato solo porte chiuse».
Il futuro? Per due donne non lontane dalla pensione è nebuloso. «Aprire nella nostra Civitanova non sarebbe una soluzione, perché alla fine i costi sarebbero esorbitanti e la concorrenza molto maggiore – continuano – magari cercheremo qualche lavoro come dipendenti, vista l’esperienza che abbiamo maturato. Il titolare di un grande supermercato della città ci ha chiesto se volessimo andare a lavorare da loro, ma abbiamo declinato: è un modello di vendita diverso da quello che abbiamo vissuto in questi decenni. Il nostro è un lavoro che non vuole fare più nessuno e che non sa fare più nessuno, sta cambiando tutto. Ci dispiace tantissimo per i nostri clienti, ci viene da piangere per loro. Ma solo per loro».
Lo storico bar Ezio
E così un’altra insegna luminosa in via Garibaldi e dintorni si spegnerà a fine anno. E presto potrebbero arrivarne altre. Ezio Taccari aveva annunciato qualche mese fa via social l’intenzione di vendere il suo locale, il popolarissimo bar Ezio, anch’esso strozzato dagli affari in costante calo. In vendita c’è da tempo anche un’altra attività storica della zona, ovvero la Casa del Parmigiano, dove il cartello “vendesi attività” campeggia in vetrina da tempo. Stesso discorso per la macelleria da Daniele (che però lascia per motivi personali) e per Edicola&co, così come, poco lontano all’angolo tra via Lauri e via Crescimbeni, per la Casa del parrucchiere, dove campeggia da qualche tempo l’orario è ridotto a causa del pensionamento di alcuni dipendenti e fa bella mostra il cartello “cedesi attività”.
Stefania Ceci, titolare di Casaidea
«Sappiamo che la situazione è un po’ critica a Macerata in generale e in questa parte del centro storico in particolare – dice Stefania Ceci, titolare di Casaidea, una delle attività che prova a tenere botta ormai da 8 anni – si sta un po’ sulle montagne russe: d’estate la città si svuota, per noi Natale è cruciale ma è particolare perché a volte si inizia a lavorare tanto già da novembre, altre si deve aspettare dicembre inoltrato. Purtroppo vediamo un’amministrazione poco attenta al commercio, ma in generale è una situazione che accomuna un po’ tutti i centri storici. Noi vorremmo andare avanti, ho una figlia giovane, per cui se si riprenderà un po’ la situazione sarebbe una soddisfazione poter andare avanti. Abbiamo attraversato anni davvero complicati, ma se il vento non cambia andremo tutti quanti verso la stessa fine».
La vetrina della Casa del parrucchiere, in via Lauri
Il cartello sulla vetrina della Casa del parrucchiera
Da tempo nella vetrina della Casa del Parmigiano di via Garibaldi compare il cartello “Vendesi attività”
Via Garibaldi ieri durante il mercato settimanale
Macerata orfana di botteghe Cede a San Ginesio l’identità dei vincisgrassi
Si vede la mano dell'amministrazione che doveva risolvere la questione del centro storico. A pensarci bene la stanno risolvendo ma forse non nel modo che speravano i commercianti
Luca Terence Tombesi il problema è dei privati che aumentano gli affitti come è successo per loviesse che sono stati costretti ad andarsene a malincuore per il forte rincaro !
Mamma mia tutti storici della mia gioventù
Dispiace... ma fare turismo, piccola media impresa volta al turismo, turismo esperienziale ecc... Nelle Marche... Ti fa sentire un alieno. Ma in realtà parli un linguaggio semplice e comprensibilissimo. Ma niente, non te se capisce e non te se capisce. Il commercio e l'HORECA è fermo a 30 anni fa o guarda a Dubai, na via de mezzo non sappiamo cos'è. Stamo a parlà de isola pedonale si, Isola pedonale no... mentre i problemi sono sotto gli occhi di tutti e le soluzioni pure! Ma manco ce provamo. Come ora ci stupiamo per i centri commerciali che vanno male. Ma prima non era un problema costruire nuovi centri commerciali e supermercati uno dietro l'altro... Siamo noi marchigiani il problema di questa regione. Lei ci ha dato tutte le armi per spaccare ed anche di più! E non só disfattista, nè pontifico dall'alto. Io sto in prima linea in tal senso.
Che fa ridere perché gli eventi servirebbero a far fare cassa alle aziende di zona e a smuovere turismo ed economia. Cosa che a Macerata non è riuscita assolutamente in maniera evidente.
Con questa Giunta che dice di voler attivare corse di autobus per i centri commerciali di Piediripa.
Chiudiamo tutto,facciamo lavorare solo i centri commerciali
Vabbeh, 'Casa del Parrucchiere' non si può sentire, dai
Vende anche l'attività il negozio di festoni, vi era il cartello giorni fa
Che cimitero di città sta diventando...
È una desolazione !!
Una città piena di risorse...
Gli affitti dei locali sono troppo alti e tante piccole ma bellissime botteghe artigiane come questa pescheria sono proprio costrette a chiudere perché non ce la fanno con i costi ! Macerata è finita è morta proprio tra parcheggi tutti a pagamento e Ztl la gente va solo se deve frequentare qualche ufficio
Graziana Piccinini quella degli affitti alti è una bufala clamorosa. A parte qualche raro caso i proprietari hanno ribassato sensibilmente i costi di locazione nonostante la tassazione sia una mannaia ( per non parlare dei costi di ristrutturazione). I parcheggi a pagamento ci sono in tutte le città e la Ztl è stata tolta da tempo. Faccio notare invece che nelle cittadine in cui il centro è stato personalizzato il commercio ne ha giovato. Quello che manca è una strategia. Non si può raccontare la favola del rilancio del centro storico e contemporaneamente delocalizzare i servizi e dare il via libera a nuovi centri commerciali.
Mi spiace, è la mia città natale e vederla ridotta così...
Strano questo governo assicura che il lavoro sta' crescendo x tutti
Se hai un locale vuoto il Comune vuole la tassa sugli immobili. Se lo affitti Stato e Comune diventano soci di maggioranza senza rischi per danni e mancati pagamenti. Per questo gli affitti sono alti specialmente al centro storico e vie limitrofe. Gli amministratori comunali cosa fanno.......fanno aprire centri commerciali in quantità. Così facendo incassano più soldi e costringono i piccoli commercianti a chiudere
Quando rimpiango Umbertó e Derwaisse con a fianco Fefé.... Ciao Simona
Sono anni che il corso è vuoto,ogni volta che ci passiamo rispetto agli anni in cui frequentavo l'università mette tristezza
Mi dispiace moltissimo quando passavo prendevo sempre le loro deliziie ed erano sempre freschissime !!
Diserticicare Macerata per dare la finta bellezza nei centri commerciali
Continuate pure ad incolparvi l'uno con l'altro, mi raccomando!!! Continuate pure a fare la guerra tra poveracci!! Stiamo arrivando tutti alla fame, ma va bene così evidentemente... Tutti a lamentarsi, a piangersi addosso, ad incolpare il prossimo ma non si fa mai nulla di concreto!! Bisogna aprire gli occhi e capire che che i problemi sono il governo ( qualunque esso sia, destra, sinistra, centro, sopra e sotto..), la burocrazia ed il clientelismo. Bisogna fare una bella pulizia!!! Resettare tutto e ricominciare da 0. Ma finché non si capisce questo e non si agisce, non cambierà mai niente.
La fine dei piccoli negozi è iniziata con la crescita dei tanti supermercati e dei tanti centri commerciali, la gente va la a fare la spesa, dove trova di tutto, dalla A alla Z...
Grazie ancora ai proprietari di immobili del centro storico, con i loro affitti gonfiati in edifici energivori e su cui non investono nemmeno uno spicciolo. Tranquilli, siete parte del problema ma siete anche un bel tabù intoccabile.
Perché I commercianti non vanno a dare la colpa ancora a romano carancini? Ve lo ricordate che erano andati in comune a manifestare? Perché non manifestano contro parcaroli?
Quello che mi dà fastidio, soprattutto nei piccoli negozi e peschiera,non ho mai trovato il prezzo su tutti i prodotti e sinceramente questo modo di fare,mi fa sentire a disagio quando lo chiedo....con me,per questo atteggiamento, questi negozi hanno chiuso da tempo.questione di correttezza
Invece di riaprire fate chiudere?Macerata l'avete trasformata in una città morta solo ristoranti,non ci sono più quei bei negozietti che la rendevano così affascinante.VERGOGNATEVI.
Dove aprono i centri commerciali chiudono le botteghe, non occorre particolari arti divinatorie x capirlo
Dare la colpa ai centri commerciali è la cosa più facile da fare, e anche quella più sbagliata. Come mai allora CIVITANOVA , SENIGALLIA,FANO, PESARO, hanno dei centri storici vivissimi, pieni di negozi e gente? Eppure i centri commerciali ci sono anche lì, sono di più e anche di dimensioni maggiori .
Si dovrebbe riaprire le carceri prendendo anche le superfici dei negozi che chiudono!
Macerata sta diventando città dormitorio
No, la mia pescheria, mi dispiace tantissimo!!!
Sempre peggio, l' amministrazione comunale dorme e sogna.
Continuiamo a dare la colpa ai centri commerciali mi raccomando .... andate a civitanova per il corso poi vedete la differenza tra chi sa fare commercio e chi no
Sempre peggio
Che tristezza
Inevitabile
Ma come? Nonostante i bravi....
E chiude pure la piscina comunale in viale Don Bosco appena sarà pronta la nuova....ormai il centro è a Collevario
Oramai è diventata dura per tutti noi commercianti di ogni paese. Affitti che aumentano,costi gestionali (tasse,contributi etc) idem. Non si lavora più per poter guadagnare qualcosa,ma per sopravvivere. Se in più ci mettono del suo anche le giunte a non dare una mano,ma pensano solamente a magnà,la frittata è fatta. Che schifo!
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importante andare avanti spediti col il nuovo campo d’arti marziali ecc ecc ecc era Magljerata granne
come consigliera comunale mi sono fatta portavoce dei problemi delle attività commerciali, spesso vado a comprare il pesce dalla signora Rosita e Rosalba e più volte si sono lamentate dell’aumento del costo dei parcheggi e della diminuzione dei clienti. Nell’ordine del giorno da me presentato sono state tantissime le proposte elencate, proposte che sono state effettuate anche dai tantissimi paesi limitrofi, affinchè il centro storico e le attività commerciali di Macerata potessero riprender vita, con la possibilità di riduzione dei costi, ma purtroppo è stato rigettato perchè convinta che al centro storico non sussistano problemi
La diminuzione dei passanti è la conseguenza della denatalità, che colpisce anche Macerata.