Hotspot a carico del Comune,
Tim replica a Gentilucci:
«Impossibili le sue richieste»

PIEVE TORINA - Il primo cittadino aveva puntato il dito contro i dirigenti della compagnia telefonica. La precisazione dell'azienda: «La realizzazione di nuove infrastrutture deve necessariamente collocarsi in una logica di mercato»

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Il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci

Non ci sta Tim a prendersi il rimbrotto del sindaco Alessandro Gentilucci, che qualche settimana fa aveva parlato di un «diniego, da parte delle compagnie telefoniche, a farsi carico di un servizio che dovrebbe essere di pubblica utilità per ragioni meramente economiche» riguardo la realizzazione di hotspot per l’accesso alla rete internet in alcuni punti scarsamente abitati di Pieve Torina.

La compagnia telefonica era stata tirata in ballo in maniera diretta dal primo cittadino («noi crediamo ancora nelle persone e non nella logica economica dei freddi numeri, nonostante ciò che pensano i dirigenti Tim», aveva affermato), ma l’azienda ha deciso di mettere i puntini sulle i in merito alla vicenda. «Come già rappresentato al sindaco di Pieve Torina,  la realizzazione di nuove infrastrutture da parte della società deve necessariamente collocarsi in una logica di mercato – ribadisce Tim in una nota – l’azienda, in un’ottica di sostenibilità dell’investimento, si è messa a disposizione dell’amministrazione per trovare le necessarie sinergie tra tutte le infrastrutture presenti sul territorio, comprese quelle di altri enti o società, senza però trovare soluzioni idonee alla realizzazione di quanto richiesto dal sindaco».

Sindaco che, proprio in conseguenza di ciò, aveva annunciato che il Comune avrebbe fatto da sé, individuando tre punti per la sperimentazione di un servizio a carico dell’ente: San Vito, Sant’Angelo e Fiume.

Internet per telefonare «Ci sostituiamo alle compagnie che non vogliono investire qui»



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