Sanità, il Pd torna all’attacco
Carancini: «Peggio di prima»
Maffei: «Questi sono pericolosi»

URBISAGLIA - Prosegue la Festa dell'Unità itinerante, un'ottantina di spettatori per il dibattito sulla sanità. Attacchi al centrodestra ma anche proposte, un dibattito molto partecipato

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Romano Carancini, ex sindaco di Macerata, consigliere regionale del Pd

di Luca Patrassi 

L’itinerante Festa dell’Unità ha toccato ieri sera Urbisaglia, dibattito legato alla sanità con le relazioni del consigliere regionale Romano Carancini e del responsabile regionale sanità del Pd Claudio Maria Maffei presentati dal segretario del circolo Dem di Urbisaglia Domenico Mucci. Una ottantina i presenti nella centrale piazza Garibaldi, tra questi il segretario provinciale Angelo Sciapichetti.

Analisi della situazione de servizio sanitario regionale ed attacco al centrodestra di Governo che, nel nuovo piano, indica strutture e servizi che «non potrà mai realizzare perchè non ci sono i fondi». Apre l’incontro il consigliere Romano Carancini: «Ci sono alcuni fatti dal 2020: l’insediamento della giunta delle destre di Francesco Acquaroli, il tema principale è quello della sanità che si sarebbe trasformata in una sanità più vicina ai territori diversamente da prima. Tre strumenti: riformano il modello organizzativo, ora abbiamo sette aziende rispetto alle quattro precedenti con un maggior costo di 1.2milioni di euro per l’aggiunta di nuovi ruoli ma i budget non sono cambiati. Di fatto non è cambiato nulla, è peggiorato. Siamo riusciti a parcellizzare un biulancio di tre miliardi con sette aziende. Il secondo strumento è il Pnrr, scelta politica europea con 20 miliardi di investimenti in questa regione che oggi sono messi in discussione. Con l’ultima proposta di luglio la giunta Acquaroli ha tagliato Case delle Comunità e Ospedali di comunità: la rivoluzione che avrebbe dovuto essere il Pnrr, quello che avrebbe portato la sanità nei territori, arriva tagliata. Infine hanno approvato un piano sociosanitario di 500 pagine senza l’indicazione finanziaria, quali sono le priorità, quali i fondi? Nessuna indicazione. Da qui al 2025 non si muoverà nulla».

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Il pubblico alla festa dell’Unità a Urbisaglia

L’affondo di Carancini: «Il governo Meloni non solo non ha aumentato le risorse per la sanità ma le diminuisce e prevede di farlo anche nei prossimi anni. Acquaroli, ci faccia capire: se il Governo riduce le risorse, come fate a realizzare il piano sanitario che prevede aumenti? Noi avremmo definito le risorse disponibile e individuato le priorità. Una sanità regionale che oggi purtroppo è peggiore di come è stata trovata. Acquaroli e Saltamartini, avete sbandierato che avreste riaperto i 13 ospedali, ci fate capire quali avete riaperto? Nessuno, hanno ingannato i marchigiani».

E’ Maffei a firmare il secondo intervento: «Che la sanità vada male ce ne accorgiamo da tante cose. Il singolo cittadino se ne accorge perchè ha difficoltà ad accedere alle prestazioni, i tempi di attesa sono molto lunghi, l’esasperazione del personale diventa esasperazione dei cittadini, sempre più spesso ci sono delle violenze nei confronti degli operatori. Le prestazioni è ddificile ottenerle e, se ne hai bisogno e te lo puoi permettere, le paghi, quindi aumenta il ricorso alle prestazioni a pagamento.

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L’intervento di Cluadio Maria Maffei, responsabile regionale sanità del Pd

Ci sono fenomeni distorsivisi enormi, molti ospedali funzionano nei punti cardine con dei medici a gettone che guadagnano molto di più dei medici dipendenti, un fenomeno aberrante. Finora non ci sono state ripercussioni sulla salute dei marchigiani e sulle aspettative di vita, ma è solo questione di tempo. Se non ottieni le prestazioni, o non le ottieni in tempo utile, che le tue malattie vadano peggio diventa sempre più probabile. Questa crisi non è solo delle Marche, avviene in tutta Europa. Cosa ha cambiato la situazione? La pandemia e la mancanza di personale per mancanza di programmazione. Quando mi sono laureato io, nel 1977, passavano dieci anni per andare a lavorare dove volevi oggi ti chiamano quando sei ancora specializzando. I medici vanno dove hanno il sistema che li attira e dove guadagnano: in Italia questa situazione è stata accentuata. Ora è inutile togliere il numero chiuso: adesso i medici ci sono, inutile crearne sempre di più ricreando la situazione di decenni fa. Sono molto pochi anche gli infermieri, sono loro che garantiscono la continuità dell’assistenza diretta alle persone».

maffei-urbisagliaLa situazione attuale: «Il finanziamento la Meloni non lo darà, non lo hanno dato nemmeno quelli di prima. Evidentemente lo Stato o non se lo può permettere o la sanità non è considerata una priorità. Se io ho bisogno di più per fare meglio e le risorse non le ho, cosa devo fare? Usare meglio le risorse, governare è scegliere. Dove è il limite di questo piano? A noi è capitato il peggio del peggio, onestamente il centrodestra delle Marche devi girare tanto per trovare di così basso livello. Dicono sì a tutti: si potenziano gli ospedali, se ne creano di nuovi, si potenzia il territorio sapendo che non si può fare. La salute si tutela dicendo sì ad alcune cose, no ad altre. Il centrodestra mantiene la rete ospedaliera e potenzia le aree dove prendono i voti gli assessori. Il vero assessore alla Sanità è l’assessore ai lavori pubblici, si chiama Baldelli. In America si dice che per capire chi è l’assassino bisogna seguire i soldi: nelle Marche bisogna seguire i mattoni, Baldelli decide. Bisogna ridurre e far funzionare meglio gli ospedali, per funzionare devono essere tecnologici, avere molte discipline, avere eccellenze. Nelle Marche quando venne fatto il primo piano c’erano 80 ospedali, ora sono 21. Era l’unico modo per far funzionare bene quelli che rimangono. Quando gli ospedali funzionano di giorno, nessun problema, quando funzionano di giorno consumano tantissime risorse. Hanno guardia medica, guardia chirurgica, guardia di anestesiologia, la guardia di laboratorio, la guardia cardiologica e forse ne ho saltata qualcuna. Chi sta lì è in una funzione di attesa, sde quelle funzioni venissero svolte da un solo ospedale sarebbe enorme la quantità di risorse che verrebbe impiegata per la attività programmata. Se hai due ospedali vicini perchè li fai funzionare entrambi girando diseconomie? Basta guardare quello che succede a Pesaro e a Fano con reparti che restano aperti solo grazie ai medici a gettone».

La via di uscita: «La cosa giusta, difficile da fare, è dire ai cittadini che io tolgo gli ospedali troppo vicini che fanno le stesse cose e investo nei servizi territoriali, hai bisogno di prevenzione, di visite di controllo, non di degenza ospedaliera. Il Pd ha perso le elezioni non sulla sanità ma semplicemente perchè quando sta male vota quello che finora non ha governato. Questi della destra sono pericolosi. I piccoli ospedali sono tutti chiusi tranne tre: Amandola, Cingoli che è quello che ha tenuto aperto Saltamartini portando la neve ad Ancona, e Pergola che è quello dove c’è Baldelli. Baldelli, senza programmazione, ha fatto un piano da 30 milioni per l’ospedale dove prevede due sale operatorio in cui si potrebbero fare anche i trapianti. E’ possibile? Non è possibile però lo ha deciso in un ospedale che non ha nemmeno una guardia medica. Bisogna fare in modo che fra due anni non rimangano solo macerie, bisgona parlare con le persone per cercare di costruire una sanità che liberi risorse da mettere a disposizione del territorio». Chiuse le relazioni si è aperto un dibattito che ha visto molti interventi di amministratori, operatori sanitari, semplici cittadini.

 

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