Il Padel club
«Lo sforamento delle emissione sonore, certificato per svariate ore ed in più di un’occasione da perizie fonometriche, non è un qualcosa che può essere negoziato o marginalizzato. Su questo eravamo, siamo e saremo irremovibili. Rimaniamo comunque disponibili ad un dialogo costruttivo, ma lontano dai riflettori, come abbiamo dimostrato anche in questi giorni in cui siamo stati più volte contattati per disinnescare il contenzioso». Sono le parole dell’avvocato Silvia Panico, che interviene sulla vicenda del Padel club in zona Eurovillage a Porto Recanati, la cui attività è stata sospesa con un’ordinanza dal Comune per rumori molesti. A presentare l’esposto che poi ha portato al provvedimento erano stati proprio i residenti assistiti da Panico, «26 nuclei familiari aventi abitazione confinante con i campi da gioco, i quali da circa due anni stanno lamentando un rumore eccessivo provenire dai campi da gioco, spesso insopportabile – dice il legale – per l’intensità sonora e per la durata quasi ininterrotta dalle 8 di mattina (ma è capitato anche alle 7,30) alle 23 (ma talvolta anche oltre la mezzanotte), tutti i giorni della settimana, anche se principalmente durante la stagione estiva».
L’avvocato Silvia Panico
«Non avrei voluto redigere questo comunicato perché non sono solita cercare la ribalta mediatica per corroborare le mie tesi professionali – dice l’avvocato – ma nei giorni scorsi sono state veicolate esternazioni che hanno descritto una realtà fattuale ben diversa da quella che io posso comprovare documenti alla mano, circostanza che ha turbato i miei assistiti, anche perché ciò ha ingenerato alcuni commenti scomposti, anche al loro indirizzo, che potranno essere stigmatizzati nelle sedi preposte».
«Preciso – continua il legale – che i miei assistiti, già a partire da giugno 2021, invitarono più volte informalmente e con spirito conciliativo il “Padel Club” a regolamentare l’esercizio dell’attività sportiva, soprattutto tenendo conto delle fasce orarie di riposo, e ad adottare soluzioni limitanti le emissioni sonore al fine di conformarsi ai limiti imposti dalla legge, ma non ci furono sviluppi, per cui a luglio 2021 e a marzo 2022, sempre al fine di una bonaria risoluzione della controversia, vennero inviate due missive formali con richieste analoghe. Non avendo ricevuto anche in questo caso alcun riscontro e a fronte dell’esasperazione dei miei assistiti, ricevetti quindi mandato di adottare ulteriori iniziative di tutela legale, culminate (come si evince nel preambolo dell’ordinanza sindacale) con degli accertamenti tecnici eseguiti dell’Arpam che hanno rilevato “che le emissioni acustiche prodotte dagli impianti della ditta suddetta eccedono il limite differenziale di immissione sia per il periodo di riferimento diurno che per quello notturno previsto dalla normativa vigente”».
«Mi preme ora sottolineare che lo scopo del mio intervento legale, non è – ora come allora – assolutamente finalizzato a rendere inoperante la predetta società, che speriamo abbia invece lunga vita, avendo avuto effettivamente il merito di contrastare il degrado nell’area. Non si confonda però – conclude Panico – il rispetto delle normative con gli aspetti economico-sociali (si è arrivati persino a scomodare il decremento del turismo), i quali, per quanto importanti, nel nostro sistema giuridico non hanno una sorta di funzione compensatoria del mancato rispetto delle regole, la cui osservanza, invece, prescinde da campagne mediatiche e petizioni popolari».
(redazione CM)
Le palline fanno troppo rumore, Comune sospende il Padel club «Una decisione assurda»
Sai che "palle"' tutte le sere!!
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Gentile Avv. Panico, premesso che dissento in toto sui contenuti dell’appassionata arringa difensiva che ha pubblicato, vorrei precisare alcuni punti di carattere esclusivamente personale:
1) sarebbe stato democraticamente corretto che al momento dell’esecuzione dei rilevamenti fonometrici eseguiti del solerte personale dell’ARPAM, anche la controparte avesse avuto la possibilità di eseguire (contestualmente alle misurazioni effettuate dall’organo di controllo) gli stessi accertamenti con dei tecnici abilitati. Magari i risultati potevano essere diversi. A conferma di ciò risulta allo scrivente che la Società Padel club abbia già fatto eseguire alcune misurazioni del rumore prodotto da queste “terribili pallette” i cui risultati hanno accertato il pieno rispetto dei limiti previsti dalla vigente normativa in materia di inquinamento acustico.
2) Ritengo abbia enorme valore la riqualificazione urbanistica del sito che prima dell’inizio dell’attività sportiva era in totale stato di degrado e abbandono ricovero di vagabondi e tossicodipendenti (o forse ai 26 nuclei familiari da Lei rappresentati andava bene quella situazione ?).
3) Come enorme, dal punto di vista sociale, è l’importanza che ha la struttura sportiva in quanto frequentata da molti ragazzi che vedono occupato il loro tempo occupato in attività salutari piuttosto che stare avanti un cellulare, o un videogioco, od altre cose ben più pericolose.
4) Risulta allo scrivente che a fronte dell’esposto firmato dai 26 nuclei familiari, ce ne siano altrettanti (se non di misura maggiore), il cui rumore prodotto da queste “terribili pallette” non produce alcun fastidio.
Se poi tutto questo non conta vorrà dire che aspetteremo la produzione di “pallette insonorizzate” così saremo tutti contenti.
Con stima. Geom. Eliano Marangoni.
Il regolamento di Polizia Urbana di Porto Recnati:
https://www.comune.porto-recanati.mc.it/atti-generali-cms/regolamento-di-polizia-urbana/
parla solo di fasce orarie nelle quali è consentito il ‘rumore’ e non di decibel.
Cioè se uno si è tolto la spina nel fianco del degrado adesso dovrebbe sopportare la spina nell’altro fianco del rumore a tutte le ore? Piena solidarietà ai residenti.
Ma cavoli fritti..se per lo stesso motivo ha dovuto ed ha sloggiato pure Fiorello con la sua trasmissione , ed erano solo 3 ore di rumori…ora tutto sto frastuono per chi prove alla mano dice che i rumori si protraggono per 15 ore , be’,poi uno dice metto in mano tutto ad un legale..
Basta rispettare il regolamento, che fissa le ore di silenzio.