Klajdi Bitri, il 23enne albanese ucciso con la fiocina
di Alberto Bignami
E’ durata quattro ore la fuga di Fatah Melloul, l’algerino di 28 anni che ieri pomeriggio alle 16,40 ha ucciso con una fiocina, sparatagli al petto utilizzando un fucile da sub, il 23enne albanese Klajdi Bitri. Il tutto tra lo choc di diversi passanti che hanno assistito alla scena in via Cilea, a Sirolo.
Un omicidio dettato dalla follia, a seguito di un litigio tra automobilisti dove, a cercare di fare da paciere, era intervenuto proprio il 23enne albanese. Il giovane, infatti, era amico del padre di famiglia che era stato aggredito dall’algerino per futili motivi: un semplice segnale fatto con la mano sporta dal finestrino, per dire di essere superato con l’auto visto che il 28enne continuava a suonargli il clacson per dirgli di sbrigarsi, di accelerare.
Tra l’uomo e l’algerino nasce una violenta lite nella quale interviene il 23enne. L’assassino, che era in auto con la fidanzata alla guida, a un certo punto prende il fucile da sub dal bagagliaio e spara un colpo dritto al petto di Klajdi Bitri dopodiché rimonta in auto e si allontana. L’uomo, così sosterrà, non sapeva di averlo ucciso.
E infatti, quando i carabinieri alle 20,45 lo hanno intercettato tra Falconara e Palombina, lungo la statale, dopo averlo bloccato a terra ecco che il killer sembrerebbe quasi non capire il perché dell’arresto: «Cosa ho fatto?». Fino a che un militare gli risponde: «Hai ucciso un ragazzo. Lo hai ucciso».
Fatah Melloul
Un lavoro certosino quello dell’Arma, fatto di ricerche capillari sul territorio e che con un’azione quasi lampo ha portato all’arresto dell’omicida in fuga.
L’auto a bordo della quale si era allontanato con la fidanzata non era passata inosservata ai tantissimi testimoni presenti durante la tragedia: una Opel Zafira di colore scuro. Qualcuno aveva segnato anche la targa e i video ripresi dalle telecamere del Comune di Sirolo sono stati immediatamente estrapolati e consegnati ai carabinieri.
Si è quindi risaliti all’intestatario della vettura: il padre della fidanzata del 28enne. La coppia, si è scoperto che conviveva nello Jesino. Mentre le ricerche continuavano incessantemente impegnando tutti gli uomini del Comando provinciale, è stata raggiunta l’abitazione dei genitori della ragazza, originaria di Monte San Vito. Qui, si è scoperto che i due erano andati via di casa nel pomeriggio perché sarebbero andati a pesca nella zona di Falconara.
I carabinieri sul luogo del delitto a Sirolo
Dato un nome all’uomo in fuga, sono stati quindi messi sotto controllo i segnali gps dei cellulari della coppia. E proprio a Falconara, i militari del Radiomobile della Compagnia di Osimo hanno notato l’auto in sosta. Ormai non c’era più alcun dubbio: l’assassino era lì intorno.
I due militari di pattuglia a questo punto hanno proseguito le ricerche a piedi per poi individuarlo e arrestarlo mentre si trovava insieme alla fidanzata.
Portato in caserma e interrogato, questa mattina intorno alle 6,30 è stato condotto nel carcere di Montacuto dove si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Che viso dolce aveva, provo un dolore enorme per questa giovane vita spezzata. Riposa in pace, sarai già un bellissimo angelo Condoglianze alla famiglia
Caterina Francia a me mi viene da piangere, povera anima e poveri genitori
Caterina Francia era veramente un ragazzo d'oro. Timido che si arrossiva quando parlava. Ha lavorato sempre , veramente da esempio ma non perché e il mio cugino e un maledetto assassino gli ha tolto la vita in un istante
Jonida Luis Xhafa da quando ho letto la notizia non faccio che pensare a lui e ai suoi familiari con tanto dolore. Aveva l'età di mio figlio. Leggere le tue parole e quelle del fratello, guardare il suo viso dolce confermano il suo animo buono e quanto poteva dare ancora dare al mondo. Sono vicina con il cuore a te e a tutti coloro che gli erano vicini. Una grande perdita Un abbraccio a voi tutti
Caterina Francia grazie mille
Se parlo mi bloccano ....
Siamo arrivati al punto di non sapere più nemmeno se intervenire per sedare una rissa. Gente armata per strada da tutte le parti. Non si esce più tranquilli di casa
una preghiera e un fortissimo abbraccio ai suoi cari.
Silenzio e preghiera
Traini dodici anni per non aver ucciso nessuno, ora vediamo...
Le più sentite condoglianze a tutta la famiglia. Non si può morire a 23 anni.
Spara una fiocina e si allontana, come fa a non sapere di aver colpito la vittima? Se non l avesse colpita l avrebbe recuperata. Che pazzia
Povero ragazzo! Morire così è assurdo
Povero ragazzo che il paradiso ti sia lieve caro perdonaci
Veramente scioccante come la violenza si impossessa delle nostre strade!la vita di una persona sembra non valere nulla!non posso non provare un gran dolore per la vittima e per il carnefice!
Se non cambia la giustizia in Italia, non cambierà mai nulla
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sono sempre loro, prepotenti e delinquenti, non danno nessun peso alla vita di una persona
Una domanda ma in Algeria che pena c’è per un reato del genere?
Per Urbani. Non è così.
Bene, ora si spera nella convalida dell’arresto e che NON venga rimesso in libertà. Come minimo ergastolo, purtroppo di più non si può. Per il resto è un ASSASSINO, che sia indigeno oppure no poco importa.
Non credeva di averlo ucciso???
Certo, fa finta che la lite sia finita, va in auto, prende la fiocina, la punta al petto di un povero ragazzo, spara e non crede di averlo ucciso, magari ha pensato di avergli fatto del bene.
Riportatelo in mezzo al mare e lasciatelo lì, perché dobbiamo pagargli il carcere?
Lui e la fidanzata complice.
Povero ragazzo, 23 anni, una vita davanti, che pena, e solo per aver compiuto il nobile atto di difendere un’altra persona.
Basta guardarlo in faccia per capire che soggetti del genere andrebbero rispedi in mezzo al mare altro che accoglienza per questi avanzi di galera .
Leggo stamattina che l’algerino assassino aveva ottenuto la cittadinanza italiana appena tre mesi fa nonostante precedenti per furto…
Se a costoro non si daranno pene durissime il futuro non sarà migliore. Credono di farsi giustizia da soli con coltelli, machete, pugnali, fiocine e poi…. si passerà alle pistole, ai fucili. La Francia insegna!
Un plauso alle Forze dell’Ordine. Le quali sono le migliori al mondo, secondo l’opinione del maggiore Tullio Moneta del 5 Commando mercenario in Congo, e in altre azioni belliche, che aveva fatto parte della Intelligence occidentale.