Maurizio Del Gobbo
di Luca Patrassi
Lo stop a una serie di finanziamenti del Pnrr è al centro di varie attività. Gli amministratori comunali sono preoccupati perchè, oltre alle rassicurazioni dei politici, non c’è nessun atto concreto da parte dei vari Ministeri che dia concretezza amministrativa alle promesse politiche. L’opposizione va all’attacco.
Il consigliere comunale dei Democrat Maurizio del Gobbo osserva: «Non tutti i mali vengono per nuocere, stralciati i finanziamenti ad alcuni progetti assolutamente superflui e non condivisi (zona Fontescodella, ex chiesa San Rocco, largo Belligatti e Donatori del sangue) mentre non è stata assolutamente seguita la questione del mercato ortofrutticolo. Una situazione paradossale. Occasione per ripresentare progetti più concreti e funzionali per la città specie in questo periodo di crisi, non progetti di facciata ma che abbiano uno sguardo verso il futuro dei giovani».
Alberto Cicarè,
L’analisi di Alberto Cicarè, consigliere comunale di Strada Comune – Potere al popolo: «Ciò che colpisce di più di tutta questa tragicomica vicenda è la manifesta incapacità di tutti i soggetti coinvolti. Prima si chiede ai Comuni di presentare in gran fretta i progetti, e questi per accedere ai finanziamenti tirano fuori di tutto, anche cose aberranti che noi a Macerata conosciamo bene, come piste da sci, ascensori per attraversare strade e rifacimenti di stadi, spacciandoli come rigenerazione urbana. I Comuni, beneficiati da questa manna dal cielo di milioni di euro mai visti prima, cominciano a dare incarichi professionali da centinaia di migliaia di euro per le progettazioni esecutive, e poi fanno le gare di appalto e consegnano addirittura i cantieri. Tutto per terminare entro il fatidico 2026, scadenza per completare le opere e ricevere effettivamente i finanziamenti. Quindi, al momento, confidando nella pioggia di soldi che sarebbero arrivati, mancano in cassa i soldi per pagare chi ha già lavorato su questi progetti e chi ha vinto le gare di appalto. Ora arriva questa notizia del definanziamento di molti dei progetti legati al Pnrr (i dati Openpolis dicono che in provincia di Macerata da 210 milioni la somma sottratta sarà di 101 milioni, circa la metà). Lasciando tutti i nostri amministratori nel caos totale. Con la promessa vaga e contraddittoria di compensare la perdita con altri fondi, come se i soldi crescessero sugli alberi».
Cicarè lancia l’affondo finale: « Effettivamente i personaggi Pinocchio, il Gatto e la Volpe ci sono tutti in questa vicenda, e anche qualche grillo parlante che aveva avvertito di quanto fosse assurdo spacciare la costruzione di campi da padel per interventi che aumentano la capacità di ripresa e resilienza di una città. Ora aspettiamo di vedere come finirà questa vicenda, in cui tutta la tanto decantata filiera della destra italiana, marchigiana e maceratese esce con le ossa rotte. Ma a rimetterci saranno comunque i cittadini che avranno opere inutili finanziate a debito pubblico».
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Questi per diversi anni non vinceranno più neanche le votazioni per l’Amministrazione di un Condominio.
La filiera ha la Filaria, veicolata dalle fastidiosissime zanzare all’interno di giunte e consigli comunali. Questa malattia si può manifestare anche a distanza di mesi e mi sa che ci siamo un po’ dappertutto.
L’opposizione fa l’opposizione, che altro deve fare?
Il problema è che alzano un gran polverone e cosí si perde il messaggio principale: per risanare le fonti sottrarremo risorse ai servizi oppure faremo altro debito e pagheremo altri interessi.
A forza di inventare Miracoli da parte dell’Europa, una Manna, un Messia, un Buon Samaritano,e altri “travestimenti” ci si accorge ( da un bel pezzo) che il PNRR è un DEBITO ovvero un PRESTITO All’inizio la formula “esoterica” e “ipnotica” era CE LO CHIEDE L’EUROPA. Quindi il personaggio è cambiato, ovvero la BCE, fatta passare per BANCA EUROPEA. Vai a vedere, poi, che è costituita da PRIVATI. Hanno superato Pirandello quello di “Stasera si recita a soggetto”.
…Ma se tutte ‘sse teste non sà spènne mango li sordi che non adè li sua, che volémo gridà “allEuropa! all’Europa!”…armeno jèsseno a magnà lu pesce jó da Calamaretto…