Emergenza caldo, raffica di malori:
oltre 50 le chiamate al 118.
Si sente male in superstrada e si schianta

ONDATA DI CALORE - Mattinata di lavoro intensa per gli operatori sanitari, con interventi in diverse zone della provincia soprattutto per le alte temperature. La Regione ha riattivato le Uscar. Lungo la Val di Chienti all'altezza dello svincolo di Montecosaro un uomo, che era stato a donare il sangue, si è sentito male e la sua vettura è finita contro un'auto ferma in una piazzola: due feriti

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La coda in superstrada

Emergenza caldo, raffica di malori. Da stamattina sono state una cinquantina le chiamate arrivate al 118 per malori, principalmente dovute alle alte temperature che si stanno registrando in queste ore. Proprio oggi, infatti, era attesto il picco dell’ondata di calore che da giorni sta stringendo in una morsa quasi tutta l’Italia. E così per la centrale del 118 di Macerata è stata una mattinata di lavoro intenso. Circa 50 gli interventi, appunto, principalmente da Tolentino in giù verso la costa. Un po’ meglio la situazione nell’entroterra. Nessun episodio particolarmente grave.

E proprio un malore è la causa dell’ennesimo incidente che si è verificato in superstrada. Un automobilista, che era stato a donare il sangue, ha avuto un calo di pressione, secondo la ricostruzione che è stata fatta dell’accaduto, ed è andato a scontrarsi con una vettura che si trovava su di una piazzola di sosta. E’ successo poco prima dell’uscita di Montecosaro, direzione mare. Sul posto 118 e polizia stradale. In due sono stati trasferiti all’ospedale di Civitanova, nessuno dei due in condizioni preoccupanti. Anche questa volta il traffico è andato in tilt. Coda chilometrica che è arrivata quasi fino allo svincolo di Morrovalle.

Intanto proprio per fronteggiare l’emergenza caldo la Regione ha deciso di riattivare le Uscar, le Unità di continuità assistenziali impiegate durante il Covid. A farlo sapere è l’assessore alla Sanità regionale Filippo Saltamartini: «L’obiettivo – dice –  è favorire l’assistenza domiciliare ed evitare accessi impropri nei pronto soccorso. L’esperienza delle Usca durante il Covid ha dimostrato che medicina ospedaliera e del territorio possono integrarsi, alleggerendo il carico su pronto soccorso e ospedali. Il personale sanitario ha sempre saputo agire nell’interesse della collettività, soprattutto nelle situazioni di emergenza».

(redazione CM)


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