L’ingresso del cimitero
di Luca Patrassi (foto Fabio Falcioni)
Anche il Pnrr in salsa maceratese fugge i sepolcri. In particolare evita il cimitero monumentale di Macerata che versa nell’incuria e nel degrado totali. Lapidi sfondate (e transennate), altre in procinto di esserlo, mattoni del pavimento che si staccano promettendo ai passanti prese di contatto forse non gradite con i resti delle tombe. Fino a qualche anno fa si sarebbe detto che le amministrazioni non se ne occupano perchP i morti non votano, ed ora non lo si dice più perché a votare non vanno più neanche i vivi.
Il cartello che avverte di non passare sopra le lapidi
Però la situazione del cimitero monumentale di Macerata è un qualcosa che ha superato i confini dell’orrido per inserirsi a pieno titolo in quelli dell’inciviltà, dell’assenza di un minimo senso di rispetto non solo delle tombe, ma anche della storia cittadina. Il cimitero monumentale è appunto un monumento e come tale dovrebbe essere conservato, da decenni non si fa nulla e il degrado è inarrestabile, appunto con lapidi a terra sfondate . Unico indizio di una presenza di una istituzione pubblica, il foglietto messo sui muri che avvisa i visitatori: «Attenzione, per la vostra sicurezza non calpestare sopra le lapidi a terra». Considerato che sui muri non cammina nessuno, pare difficile addentrarsi nella parte monumentale del cimitero senza camminare sulle vecchie lapidi o sulle pavimentazioni dissestate.
Tombe, sculture, lapidi, frasi che raccontano la Macerata dei secoli scorsi, i suoi protagonisti, persone che hanno dato molto alla città. Dare dignità al cimitero monumentale, ed anche al suo immediato circondario usato da qualcuno anche per scaricare rifiuti di vario tipo, non è una priorità dell’amministrazione comunale, è l’abc del rispetto che si deve a una città, alla comunità che la vive anche nel rapporto con i propri defunti, ai sentimenti. Magari il sindaco Sandro Parcaroli, a capo di quella lista civica che non a caso aveva iniziato la sua campagna elettorale nel 2020 partendo esattamente dal problema appena citato, potrebbe ricordare ai suoi assessori che si sono azioni più civili di selfie e di ricerche di fasce tricolori per partecipare a manifestazioni a favore di telecamere.
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In compenso nei pressi del cimitero è stato costruito il gattile, niente non è!
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Ho mio padre e mio fratello sepolti al cimitero di Macerata, oramai da più di
40 anni, l’ho sempre trovato in questo stato, se non peggio, solo ora ci si
accorge di come è?
L’espressione “calpestare sopra le lapidi”, considerato che ‘calpestare’ è un verbo transitivo, fa parte del degrado, anzi lo conferma.
Ma quelli che hanno governato per vent’anni dove stavano ???
Vorrei ricordare ad alcuni fanatici che lerbaccia non cresce ogni tre anni…ancora con quelli di prima,ma qualcuno non si vergogna proprio a scrivere certi commenti assurdi…oppure per legge devono pulire chi governava tre anni fa’…invece di fare tanto il fanatico guarda più alla realtà…ti sei dimenticato di scrivere “rosiconi”
Scusi sinor Bartolini, ma ha letto l’articolo? Dice che Parcaroli in campagna elettorale indicò il cimitero come uno dei primi interventi da fare.
E poi basta a dire “ed allora chi c’era prima?”. Chi c’era prima non c’é più, mandato a casa democraticamente dai maceratesi.
Se dopo tre anni stiamo ancora a dire “e ma la sinistra che ha fatto?”, vuol dire che non sanno amministrare e manco trovare una scusa decente.
Franceschetti, lei ha ragione. Bisogna riferirsi a chi c’è adesso, non a chi c’era prima, non si deve cioè fare lo scaricabarile.
Purtroppo è vero. Il costante lavoro dei pochi addetti non è sufficiente a mantenere alcuni tratti del cimitero in uno stato dignitoso. Quindi carenza di personale e poco attenzione ( e non da adesso) verso un luogo a tutti noi sacro.
E’ una vergogna. Provate a fare un giro in tutto il Cimitero a qualsiasi ora e provate a trovare un addetto intento a fare qualche lavoro!
dite quello che vi pare, ma tanto quella è la nostra futura casa, NESSUNO ESCLUSO !