Germano Ercoli con Silvio Berlusconi nel 2006 ad Ancona
di Laura Boccanera
Dalle 5 visite nelle Marche ai tre cambi di camicie fino ai depistaggi sull’hotel nel quale avrebbe soggiornato, ma soprattutto il bagno di folla che lo accolse al cinema Italia a Macerata. Si contano sulle dita di una mano le volte che il presidente Berlusconi venne nella nostra regione dal 1994, anno della discesa in campo, fino allo scorso anno, quando la sua presenza si materializzò solo tramite una telefonata di congratulazioni a Fabrizio Ciarapica per la vittoria al ballottaggio a Civitanova, uno dei pochi comuni ancora guidato da un sindaco forzista.
La prima volta fu nel 1994 alla fiera della pesca di Ancona. A distanza di un anno l’arrivo a Macerata nelle vesti di presidente del consiglio a ridosso dello scioglimento del Governo. Nel 2000 il ritorno nel capoluogo dorico con la nave “Azzurra” e a seguire nel 2006 dove dopo un comizio si tenne una cena con 500 persone pagata dall’imprenditore civitanovese Germano Ercoli, allora presidente di Confindustria Macerata.
L’unica “puntata nel Maceratese fu il 7 maggio del 1995, Silvio Berlusconi arrivò a Macerata per un comizio elettorale per le elezioni provinciali. Il candidato del centrodestra di una coalizione che andava da Forza Italia ai cattolici era Evio Hermas Ercoli, allora preside scolastico ora noto per il festival Popsophia.
«Quella fu l’unica uscita pubblica elettorale di quell’anno – ricorda Hermas Ercoli – Oggi è difficile da spiegare, ma era un’epoca in cui Forza Italia era un movimento nazionale di opinione, era la prima volta che si presentava col simbolo alle amministrative. Riscosse un successo di folla incredibile, aveva generato un’attesa messianica. Come lui forse solo Benito Mussolini quando venne a Macerata negli anni ’30».
Hermas Ercoli
Hermas Ercoli era stato convocato da Berlusconi per far parte del gruppo dei professori di cui facevano parte anche ex comunisti come Lucio Colletti, Giuliano Ferrara, un gruppo di persone che doveva stilare il documento sul “Che Fare”. In quell’occasione Berlusconi tenne un comizio al cinema Italia, ma era enorme la folla ad attenderlo che si dovette predisporre un altoparlante fuori per consentire a tutti coloro che erano venuti di poterlo ascoltare. «Fu complessissima l’organizzazione di quell’evento – ricorda Hermas Ercoli – era considerato una persona a rischio e dovemmo preparare 3 piani di sicurezza. Il Ministero dell’Interno non voleva assolutamente che venisse perché dall’aeroporto di Ancona dove è atterrato doveva fare 60 chilometri in auto, e poi mai in un centro storico dove troppo difficile governare accessi e sicurezza. Alla fine entrò dall’ingresso sul retro del cinema Italia e prenotammo 3 hotel diversi per depistare che in realtà avrebbe soggiornato al Claudiani. Fuori ad attenderlo una folla che lui scaldò con elogi e complimenti. Era stato in grado di generare un’attesa quasi messianica, premesse che a quel tempo non si poteva immaginare sarebbero state disilluse. Quando ci trovammo in auto insieme sapeva tutto di me, era preparatissimo, questo mi impressionò molto. Sapeva tutto, dalle passioni all’arte, la parabola politica, non era un improvvisatore. Ricordo, a mò di aneddoto, anche i tre cambi di camicie, di cui uno nell’auto blindata, perché il colletto si sporcava di frequente col trucco e doveva sostituirla. Dopo l’incontro, a villa Quiete si rilassò e mentre eravamo lì con il gotha di Confindustria, Clementoni padre, i Guzzini, Ermanno Pupo, fu un abile conversatore, per due ore non smise mai di parlare. Quella volta a Macerata comunque rimase nella storia perché per la prima volta Forza Italia si presentava alle elezioni amministrative. La sua presenza col suo carisma incantò il pubblico maceratese tanto che nonostante la sconfitta alle provinciali, nel comune di Macerata invece vinsi contro Pigliapoco».
A ricordare gli incontri con il “Cavaliere” anche un altro Ercoli, Germano, titolare dell’azienda Eurosuole che nel 2006 finanziò la cena che si svolse ad Ancona a seguito del comizio al palasport con oltre 500 persone, con un menù di tutto rispetto a base di aragoste e altre specialità luculliane: «Ma lui non mangiò quasi niente – ricorda Germano Ercoli – è stato un grande italiano, un grande imprenditore e un grande democratico, protagonista della politica degli ultimi 30 anni capace di rivoluzionare il linguaggio politico, parlava chiaro, non in politichese».
Anche Silvano Ascani, imprenditore della movida, era presente alla convetion di Ancona
Ma ci fu anche un’altra volta che Ercoli fu tra i fedelissimi di Berlusconi, invitato a Villa Gernetto in Brianza in occasione di una convention politico elettorale, al tavolo assieme a Letizia Moratti, Formigoni, La Russa e l’imprenditore Cremonini. «La cosa che mi ricordo e che mi colpì molto fu la sua solitudine, solitudine dei numeri primi. Dopo la cena dove tutti andavano a parlargli, rimasi fra gli ultimi prima di tornare in hotel e Berlusconi rimase da solo, con l’autista che lo attendeva. Umanamente mi colpì molto questa sua fragilità dietro il personaggio carismatico e di potere che tutti noi vedevamo».
La notizia della scomparsa di Berlusconi ha suscitato un’ondata di cordoglio e messaggi di condoglianze da parte di tutto il mondo politico marchigiano.
Berlusconi con la famiglia di Germano Ercoli, la sorella Maria, la moglie Grazia e la figlia Raffaela
Tra questi il ricordo dell’ex primo cittadino di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, legato a Berlusconi non solo perché per 12 anni, fino alla sua prima candidatura a sindaco, è stato iscritto a Forza Italia. Ma perché in passato è stato uno dei 7 componenti del Consiglio nazionale dei Milan Club e negli anni ’90 ha incontrato il Cavaliere ad una cena organizzata dalla proprietà rossonera al Castello Sforzesco. «Fu lui ad invitarci – racconta Pezzanesi profondamente dispiaciuto – erano gli anni in cui il Milan inanellava successi uno dietro l’altro. In quell’occasione, quando lo conobbi, capii la grandezza della sua persona. Quella di un uomo che passava tra i tavoli e aveva il medesimo rispetto tanto per il giardiniere quanto per il Capo di Stato. Un personaggio senza dubbio originale, con i suoi pregi e i suoi difetti. Un moderatore che univa piuttosto che dividere. Un uomo che ha impattato per 40 anni, con grandi successi, sulla vita politica, sportiva e economica del nostro Paese».
«E’ stato un onore essere al fianco del presidente in questi 30 anni – ha aggiunto Francesco Battistoni, commissario regionale di Forza Italia per le Marche e vice presidente della commissione Ambiente della Camera – La sua forza, la sua generosità, la sua intelligenza sono stati sempre il faro delle nostre azioni. Esprimo alla sua famiglia e a Marta il mio profondo cordoglio per la scomparsa del nostro presidente. Ricordo con gioia la nostra ultima telefonata avvenuta pochi giorni fa, subito dopo la nostra vittoria ad Ancona. Un momento nel quale, come sempre, il presidente ci è stato accanto dimostrandoci affetto e coraggio e mettendo al primo posto, come sempre, il bene del Paese anche davanti alla sua sofferenza personale. Da oggi la vita politica italiana e quella mia personale saranno diverse, ma la sua eredità politica sarà eterna. Il Suo insegnamento e la sua continua lotta verso i valori della libertà saranno sempre con noi».
Fabrizio Ciarapica in videoconferenza con Silvio Berlusconi e gli altri sindaci di Forza Italia
Infine una nota di Forza Italia Civitanova e del sindaco Fabrizio Ciarapica (vice coordinatore regionale del partito): «Berlusconi ha avuto la straordinaria capacità di farci sognare la rivoluzione liberale. Lascia un vuoto incolmabile in tutti noi. Un uomo che ha profondamente segnato la storia non solo politica dell’Italia e ne è stato uno dei più grandi protagonisti degli ultimi trent’anni, leader carismatico e grande imprenditore: quattro volte Presidente del Consiglio, ha guidato l’Italia con i governi più lunghi della nostra storia repubblicana, politico di spicco nella politica estera e imprenditore che fece gol in tutti i settori in cui si è cimentato: dalle costruzioni, alla pubblicità, alla finanza, al mondo dell’informazione, allo sport. Dobbiamo a lui la grande capacità di entrare a gamba tesa nella politica italiana in un momento di grande confusione e difficoltà negli anni più bui della nostra democrazia con quello tsunami che fu tangentopoli. Era il 1994 e in tre mesi fu capace di metter su una macchina da guerra fondata sui principi liberali e moderati di centrodestra con la creazione di Forza Italia. E fu incredibilmente successo ribaltando una situazione che sembrava già scontata per il Pds di Occhetto. Da quella primavera quel partito fu riferimento di oltre la metà degli italiani. Ha avuto la straordinaria capacità di farci sognare la rivoluzione liberale e di metterci la faccia sempre su ogni battaglia, anche quella giudiziaria. Non dimenticheremo neppure il suo grande tratto di umanità, vicino ai sofferenti con beneficenze che mai sapremo fino in fondo, conosceva le storie personali dei suoi collaboratori, si interessava a loro e come poteva aveva sempre un occhio di riguardo per loro. La sua grande educazione e le buone maniere spesso spiazzavano anche i più temuti avversari, cosa nota a tutti. Noi continueremo a rendere omaggio al nostro leader percorrendo la strada ben tracciata da lui sui principi liberali, garantisti, cristiani, europeisti e atlantisti. Ai suoi cari, ai suoi figli, alla compagna Marta, a tutti coloro che l’hanno amato, conosciuto e stimato, esprimiamo il nostro più profondo cordoglio».
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Anche con Fini.
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Dopo questo pezzo dedicato alle gite in terra marchigiana, sarebbe interessante sapere quali benefici hanno portato i suoi governi a questa stessa terra.
Ma di chi parlano? Ma sai quante risate si farebbe leggendo quest’articolo! Un personaggio scaltro e intelligente e questo non gli si può negare, che sapeva benissimo il perché tante amorevoli amicizie lo circondavano lasciando solo a una manata forse più, magari anche meno il numero di collaboratori di cui effettivamente aveva bisogno. Credo che abbia avuto la sua Waterloo proprio nella mediocrità di coloro che hanno usato il suo partito, suo e di nessun altro per fare carriera senza avere però non dico il carisma ma nemmeno la sua simpatia, abilità, furbizia e faccia tosta e che si stanno estinguendo a beneficio del Patron di Palazzo Ghigi. Anche tanti pescati da lui si sono rivelati proprio farlocchi. Del resto infelice fu per quanto se ne possa dire oggi su improbabili riavvicinamenti, la tragica scelta di un personaggio che non mi sembra ultimamente amasse molto come annotava su quel famoso biglietto bianco che non nascondeva alle telecamere. Forse non aveva ben capito quando la fece ministro anni fa o si era distratto con qualche fuori programma dell’appetito mostruoso del donzello e purtroppo non ha nemmeno capito prima di lasciare questo mondo che tante gioie gli ha dato e pochi seppur pesanti dolori ha dovuto “inghiottire”, che aveva la possibilità di vendicarsi facendo saltare il banco e rimandando a spasso chi gli ha soffiato il posto compreso chi lo prendeva in giro spacciandolo per probabile nuovo Presidente della Repubblica. Come lui governa per dimostrare la sua forza, praticamente alla Cicera pro domo sua. Lo dicono cristiano ed allora non doveva aver pietà di loro così da poter peccare che fa molto vicino al Signore. Adesso è tardi e in tanti dicono, anzi tutti che se oggi quella lì ,sta dove sta è colpa del berlusconismo che poi sarebbe il Berlusconi diventato il sistema per eccellenza per ricevere tutto quel che si può avere e con qualsiasi mezzo meno quello liberale di cui effettivamente quando mai è stato un rappresentante? Ma di quale rivoluzione liberale parlate? Ma quando vi farete scrivere quelle scolorite dichiarazioni da qualcuno meno sicuro che tutti siano così tonti da credere all’impossibile. Per citare Churchill si può dire che mai un politico solo sia riuscito a ricevere tanto da milioni di uomini e donne che votandolo glielo hanno permesso, senza dare nulla in cambio tolto il raddoppio della “ pensione delle casalinghe”. Se passera alla Storia, nemmeno per questo unico gesto di bontà, se veramente era tanto buono e prodigo e filantropo lo ricorderanno ma probabilmente per la nipote di Mubarak o come non hanno nemmeno aspettato all’estero per il bunga bunga, le prescrizioni e per il dono di vedere comunisti invisibili a tutti.
Garantisti?