Grande partecipazione, ieri pomeriggio, in un Auditorium della biblioteca Mozzi Borgetti gremito, per il convegno inaugurale della seconda edizione del Festival della Famiglia, promosso dall’assessorato alle Politiche Sociali, “La famiglia e i giovani nel post Covid. Le nuove sfide”.
La ministra Eugenia Maria Roccella
Ad aprire l’incontro, il video messaggio della ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Maria Roccella che ha sottolineato «la disattenzione verso la famiglia negli anni passati e il dovere di difendere tutto ciò che la famiglia porta con sé, in primis la genitorialità e quindi creare un ambiente di lavoro che permetta alla donna di armonizzare la vita professionale e la maternità senza doversi trovare davanti a una scelta». La ministra, che ha ringraziato l’amministrazione per aver promosso il Festival, ha concluso il suo intervento evidenziando «la necessità di stimolare la vitalità del Paese e le sue capacità sussidiarie attraverso il coinvolgimento di tutte le forze in campo, a sostegno della famiglia».
«L’amministrazione comunale ha voluto mettere al centro un tema di grande attualità qual è quello della famiglia nella società odierna – ha detto la vicesindaca alle Politiche sociali Francesca D’Alessandro che ha moderato il convegno -. Oggi la famiglia soffre a causa di un disorientamento a livello sociale, valoriale, economico e lavorativo. I giovani inoltre hanno subito le conseguenze di un periodo che ha fortemente penalizzato la socializzazione e le relazioni, così importanti nel periodo dello sviluppo. Parimenti, il ruolo genitoriale rischia di essere compromesso da una società sempre più disgregata. È necessario dunque sensibilizzare a livello sociale e culturale sulle criticità che la famiglia odierna attraversa, offrendo anche un supporto concreto per consolidare il vero pilastro del welfare che è appunto la famiglia. Grazie quindi ai relatori che sono intervenuti e al loro prezioso contributo».
Dopo i saluti del sindaco Sandro Parcaroli, della senatrice Elena Leonardi, del prefetto Flavio Ferdani e del vescovo Nazzareno Marconi, si è entrati nel vivo del confronto con il contributo del giudice del Tribunale dei Minori dell’Umbria, e già suo presidente, Sergio Cutrona che ha sottolineato l’importanza della famiglia nella responsabilizzazione dell’individuo che cerca e offre sostegno. Il giudice Cutrona ha evidenziato, poi, il ruolo sociale dei genitori verso i figli dato che questi ultimi «hanno necessità di ricevere regole, sentirsi accolti e avere un sostegno affettivo ed educativo»; ciò deve andare di pari passo con servizi di sostegno per la famiglia che favoriscano anche l’occupazione lavorativa e generino quindi il benessere interiore della persona.
Maurizio Pincherle, direttore del reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’ospedale di Macerata, ha fatto un focus sull’impatto della solitudine nella genesi della patologia psichica del bambino e dell’adolescente evidenziando i consequenziali rischi. Pincherle ha osservato che «i genitori devono consentire la crescita e l’autonomia dei propri figli» coniugando questo aspetto con la necessità di regole che indirizzino i ragazzi dato che tra le cause principali del disagio dei minori c’è il venir meno del ruolo protettivo, forte e rassicurante delle figure genitoriali.
Massimiliano Stramaglia, ordinario di Pedagogia generale e sociale dell’Università di Macerata, ha introdotto e analizzato il concetto di moratoria psico-sociale, la “sospensione” che i giovani e gli adolescenti hanno dovuto attraversare, dal punto di vista psicologico ed evolutivo, durante il periodo della pandemia e del lockdown, un fenomeno storico senza precedenti che ha, appunto, sospeso il tempo della crescita. «Ci si è trovati davanti a un’adolescenza che ha convissuto con restrizioni che hanno cagionato, inevitabilmente, la nascita di problematiche psico-sociali nuove ed inedite», ha spiegato Stramaglia.
Giuseppe Rivetti, presidente del corso di laurea in Scienze del Servizio Sociale Unimc, ha evidenziato la necessità, anche dal punto di vista statale oltre che sociale, di favorire le misure a sostegno della famiglia e dei giovani auspicando un futuro in cui questi ultimi possano scegliere di intraprendere il loro percorso lavorativo senza allontanarsi dalle proprie radici e connessioni. «In questi anni le risorse statali, dal punto di vista economico e fiscale, a sostegno della famiglia e dei nostri giovani, sono state inadeguate e il legislatore deve avere una visione di famiglia per orientare risorse e sostegni», ha osservato Rivetti. Il giornalista e scrittore Carlo Cambi ha sottolineato quanto, oggi, sia «decaduta la considerazione sociale della famiglia in relazione anche all’utilizzo della tecnologia che passa attraverso il concepire la ‘non-vita’ degli esseri umani».
Cambi, esperto di enogastronomia, ha messo in connessione, infine, la famiglia con il pasto a tavola che rappresenta «un vero e proprio evento sociale dato che attraverso il cibo passa il codice identitario più forte che si può immaginare». In conclusione, l’assessore con delega alla Famiglia Marco Caldarelli, ha ringraziato i relatori del convegno per «le interessanti valutazioni giuridiche, medico-psichiatriche e culturali che ci hanno permesso, grazie a questo incontro, di illuminare il tema della famiglia sotto diversi profili e in modo non scontato».
Quando la destra ci spiega di difendere la famiglia e con essa la genitorialità: Giorgia Meloni ha un compagno e una figlia ma non è sposata; Matteo Salvini è divorziato con un figlio, dopo ha convissuto con un avvocatessa da cui ha avuto una figlia, poi storia con Elisa Isoardi, ora fidanzato con Francesca Verdini; L'ex marito di Alessandra Mussolini ha patteggiato una pena per prostituzione minorile; Su Berlusconi glisso perché ho la batteria al 30%.
L' analista sa che la famiglia è in crisi da più generazioni ( cit ) .
Ma chi la tocca sta famiglia? Dormi tranquilla dai..Invece di far chiacchiere e convegni iniziate a dare soldi..e fare fatti. La famiglia come la intende lei non esiste da anni.. in tutta Europa. (Senta lintervista della Murgia di ieri). Sandro Parcaroli Sindaco di Macerata sempre più ridicoli.
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… fra gli amici della Roccella ci sono individui che vogliono cosi tanto bene alla famiglia che ne hanno più di una …
Ieri a Torino sono stati gli studenti a stappargli le orecchie al Salone del Libro dove voleva presentare chissà cosa, riportato nel suo probabile capolavoro letterario ” La famiglia radicale”. Probabilmente la platea già abbondantemente in disaccordo con chi ha tanto tempo da perdere e che avrebbe voluto lo perdesse da qualche altra parte, là dove ci sono immense possibilità di trovare chi l’accorda. Leggo che una ventina di contestatori sono stati denunciati. Non sono mancati momenti di autentica comicità sia da parte della retrocessa Ronzulli che parla di “atti di squadrismo” che da parte del difensore della libertà ad ogni costo che sdegnosamente, presumo, proprio lui…. dichiara solennemente «ci troviamo di fronte all’ennesimo atto antidemocratico». Però è bello volere aiutare la famiglia, finora con il pensiero ma poi con le chiacchere che se non dappertutto (vedi Torino) se ne faranno tante. Mi piace quel volere intervenire sul welfare per aiutare la famiglia, tecnicamente è una buona idea ed al momento abbiamo un governo che vive solo per aiutarci a superare ogni difficoltà, basta non averne.