Il questore Silipo entra in azione:
«Tra le priorità spaccio e furti,
attenzione anche all’usura» (Video)

MACERATA - Luigi Silipo, 55 anni, ha preso servizio in Questura. «Essere poliziotti è uno stile di vita, un modo di vivere per gli altri. Tutti i tipi di criminalità sono una forma di vigliaccheria perché sfruttano le debolezze delle persone». In carriera diversi arresti di latitanti, tra cui un esponente della Banda della Magliana, sparito da 20 anni

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Il nuovo questore a Macerata
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Luigi Silipo, 55 anni, di Roma, è il nuovo Questore di Macerata

di Matteo Zallocco 

«Per me la polizia non è un lavoro, essere poliziotti è uno stile di vita, un modo di essere, quello di vivere per gli altri», Luigi Silipo, 55 anni, romano, si presenta ai maceratesi. «Alla Squadra mobile ho imparato che il poliziotto vive tante vite, quelle delle vittime e anche di chi commette reati. Se una vittima di usura si rivolge alla polizia è perché in quel momento vive una vita strozzata, se gli risolviamo il problema può cambiare vita».

Per lui è la prima esperienza da questore, con ogni probabilità un trampolino di lancio verso piazze più grandi: «Per me inizia una nuova vita, totalmente differente dai tanti anni trascorsi in Squadra mobile, più simile agli ultimi due passati alla direzione centrale della polizia criminale. Ho avuto grandi esempi a Reggio Calabria, Torino e Roma. Il questore Trombadore ha lasciato un’ottima organizzazione, è una persona in gamba e molto gentile».

LuigiSilipo_FF-2-325x217Dirigente Superiore della Polizia di Stato, laureato in Giurisprudenza alla “Sapienza”, Luigi Silipo è in prima linea dal 1992. «Vorrei essere il questore della gente. Assicuro il mio massimo impegno. Sono felice di esse qui e non è una frase fatta, nelle Marche ho passato la mia infanzia e la mia gioventù trascorrendo tutte le estati a Sant’Elpidio a Mare con mio zio e i miei cugini. Per me è un secondo ritorno a casa dopo quello a Roma nel 2015».

Il nuovo questore di Macerata si è fatto subito un’idea sulla realtà provinciale: «Di problematiche ce ne sono tante ma questa è una terra di lavoratori e brave persone. Il prefetto Ferdani ieri ha convocato un comitato per fami conoscere i colleghi della finanza e dei carabinieri. Mi sono state illustrate le problematiche del litorale e di altre zone della provincia. C’è un problema di spaccio di stupefacenti che va affrontato, così come quello dei furti. Va controllata l’usura, di cui non ho ancora notizie precise, ma è uno dei reati dove la criminalità organizzata sguazza. Essendo questa una terra molto laboriosa il rischio usura c’è e invito sempre a rivolgersi alla polizia».

Un altro invito ai cittadini: «Tutti i tipi di criminalità sono una forma di vigliaccheria perché sfruttano le debolezze delle persone. Penso anche allo stalking, alle persecuzioni, alle violenze di genere. Non bisogna avere paura di denunciare. E’ fondamentale che la comunità ci veda come punto di riferimento per tutte le problematiche».

LuigiSilipo_FF-4-325x217Luigi Silipo si presenta con un curriculum da super esperto di ‘Ndrangheta in una provincia dove sta nascendo il cantiere più grande d’Europa per la ricostruzione post sima. «Sui cantieri – risponde – c’è un comitato interforze in Prefettura in cui tutto viene attentamente esaminato. Oggi spesso la criminalità crea ditte intestandole a persone pulite. Da parte nostra ci sarà massima attenzione, anche sulla costa. Ma non è questo il motivo per cui sono mandato qui».

E ancora: «Avendo sempre fatto esperienza di Squadra mobile ho imparato bene cosa significa il termine squadra, non devono esistere individualismi. Una squadra unita supera tutte le difficoltà. Ho già incontrato anche il procuratore e il presidente del tribunale, e un pm che conoscevo dai tempi di Reggio Calabria, quando dirigevo la sezione criminalità organizzata».

Una carriera prestigiosissima la sua. Nel 2015 è diventato dirigente della Squadra mobile di Roma e in precedenza lo stesso incarico lo aveva ricoperto a Torino. Silipo ha diretto le Volanti della questura di Reggio Calabria ed è stato vice dirigente della Mobile dello stesso capoluogo. Il suo lavoro in Calabria ha consentito di far scattare le manette ai polsi di numerosi criminali e di catturare pericolosi latitanti. Un grande impegno, dunque, sul fronte della lotta alla criminalità organizzata. Fra le operazioni più importanti l’arresto dei responsabili dell’omicidio del vicepresidente del consiglio regionale calabrese Franco Fortunato, la ricostruzione della strage di Duisburg legata a una faida di ‘Ndrangheta e l’indagine sulle infiltrazioni mafiose per i lavori sulla Salerno-Reggio Calabria. Promosso dirigente superiore nel 2021, dopo sei anni e mezzo lascia la Squadra Mobile per la direzione Centrale della Polizia criminale. Ha ricevuto il premio “Gerbera Gialla” assegnato dall’associazione antimafia “Riferimenti” e il premio “Livatino- Setta-Costa”.

Nel contrasto alle traffico di sostanze stupefacenti dirige numerose indagini che smantellano consorterie criminali capaci di importare nelle piazze di Roma ingenti quantità di cocaina. In particolare nel quartiere di Tor Bella Monaca le attività consentono di disarticolare una delle più potenti consorterie, la famiglia Cordaro, dedita al narcotraffico ed allo spaccio su piazza. L’attività si concentra anche sulla cattura latitanti, da citare in particolare l’arresto in Spagna di Fausto Pellegrinetti, esponente della Banda della Magliana irreperibile da 20 anni.

(Foto di Fabio Falcioni)


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