Uno chalet a Civitanova
di Laura Boccanera
Da inizio marzo gli chalet possono riaprire il bar e i chioschi, ma la tegola arrivata ieri dalla sentenza del Consiglio di Stato non alimenta ottimismo nel settore. Bocciata infatti anche la proroga di un anno che faceva slittare le concessioni dal dicembre 2023 al 2024. Le norme che hanno disposto la proroga automatica delle concessioni balneari “sono in contrasto” con l’articolo 12 della direttiva europea e, dunque, “non devono essere applicate”. Così nella sentenza i giudici del Consiglio di Stato che accolgono il ricorso contro la decisione del comune di Manduria di prorogare al 2033 le concessioni. Una sentenza che rischia di vanificare il percorso del governo che aveva inserito la proroga all’interno del decreto Milleproroghe per lo slittamento di almeno un anno.
Per il Consiglio di Stato dunque, ancora una volta, le leggi dello Stato vanno in contrasto con la direttiva europea e pertanto le concessioni scadono il 31 dicembre e devono essere messe all’asta. Una delusione per la categoria e un boomerang per il Governo Meloni, che di fatto aveva deciso di non decidere in merito prorogando di un altro anno le concessioni. Fratelli d’Italia infatti è sempre stato in prima linea nella battaglia contro la Bolkenstein promettendo ai balneari di poter uscire dalla direttiva e scongiurare per sempre l’ipotesi delle aste. A Civitanova più volte avevano fatto tappa per parlare di Bolkenstein la stessa Giorgia Meloni, il ministro Francesco Lollobrigida e Fratelli d’Italia ha rastrellato voti alle ultime elezioni dalla maggior parte della categoria che ora però si ritrova con una sentenza che mette una data di scadenza al lavoro di una vita e agli investimenti fatti in questi anni.
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È vero sì che con la storiella sulla Bolkestein FdI a Civitanova ha preso voti. Però sti birbaccioni li si può perdonare in quanto pur contribuendo all’elezione del sindaco tenevano di più a dimostrare di essere il primo partito della coalizione e della città che non ammiratori sfegatati del poi eletto. Comunque, andando sul problema, i balneari oltre a contare sul cognato della Meloni hanno dalla loro nientepopodimeno che la Santanchè, addetta al dicastero del turismo e alla quale il Signor Giorgia Primo Ministro ha pregato di scrivere una lettera all’Unione Europea. L’ha pregata di mettere l’accento sul fatto che poi le spiagge libere sono sempre sporche e frequentate da tossicodipendenti come dalla Daniela affermato tempo addietro e caso mai alle aste dovrebbero andare solo loro e non tutte le altre a cui ha promesso in cambio del voto di salvaguardarle.