Un momento dell’incontro
Dialogo in famiglia e bagni di realtà senza una visione edulcorata della vita. Questi i consigli di Andrea Muccioli per la prevenzione e la sensibilizzazione rispetto al tema della dipendenza. E’ andato in scena ieri nella sala consiliare l’incontro di presentazione del libro “Fango e risate. Storia di San Patrignano”, alla presenza dell’autore Andrea Muccioli, figlio del fondatore della comunità romagnola, Vincenzo Muccioli.
Pierpaolo Borroni, Barbara Capponi, Andrea Muccioli e Riccardo Ficara
L’iniziativa, organizzata dall’assessorato al Welfare del comune di Civitanova ha visto la presenza oltre che di moltissimi cittadini, di consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione, insegnanti, genitori ed anche dei responsabili del servizio di educativa di strada. L’incontro, moderato da Riccardo Ficara, si è aperto con i saluti istituzionali portati dall’assessore Barbara Capponi e per la regione Marche dal consigliere Pierpaolo Borroni. Andrea Muccioli ha raccontato, in particolare, la genesi della comunità di San Patrignano e i momenti salienti, anche i più difficili come l’arresto del padre.
Durante lo spazio per le domande, Muccioli ha interagito con il pubblico ed ha sottolineato l’aspetto dell’educazione e della dipendenza non legata strettamente alla sostanza assunta, ma alla ricerca di situazioni o mezzi che possano sollevare dalle angosce. Nel corso dell’incontro, sono stati affrontati anche gli argomenti della liberalizzazione e delle droghe cosiddette “leggere” e, a più riprese, è stata rimarcata l’importanza del dialogo in famiglia e della necessità di non edulcorare ai giovani le difficoltà e le criticità, o persino gli eventi più dolorosi.
Soddisfatta l’assessore Barbara Capponi, che ha dichiarato: «Ringrazio tutti gli intervenuti e in particolare Andrea Muccioli, Riccardo Ficara e Andrea Mozzoni per la volontà e la collaborazione di voler organizzare questo momento di riflessione a Civitanova sull’educazione, sulla famiglia e sui concetti di dipendenza, sostanze e relazioni. È stata davvero importante la risposta della cittadinanza, rappresentata in modo copioso e trasversale: giovani, insegnanti, educatori, professionisti del settore, rappresentanti della politica, genitori, congiuntamente con la loro presenza, hanno dimostrato che c’è grande attenzione sul tema. È stato un momento di condivisione emozionante e anche forte, seguito con attenzione da una comunità attenta e sensibile, a cui va la nostra più sincera gratitudine per il suo volerci essere».
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Abbiamo avuto modo di dire al consiglio comunale aperto che siamo rimasti agli anni 90 nella prevenzione delle dipendenze e lo confermiamo qui. Tutto aggravato dal fatto che non ci sono progetti concreti conseguenti come allora, se non feste guidate a tema per altro sporadiche senza un vero monitoraggio. ASSORDANTE IL SILENZIO DELLA GIUNTA e in particolare dell’assessore competente che non risponde alle proposte inviate con pec. Continuate a scegliere i “degni” meritevoli delle vostre risposte. Assenti importanti sono le scuole cittadine tutte e, con loro, le loro famiglie.
Hanno detto che non esistono droghe leggere?
Questa Giunta, sapeste come ci sente benissimo quando si toglie i tappi dagli strettissimi budelli auricolari , isolati nel loro bunker dalla voce del popolo. Quando stappano possono così sentirsi tra loro per parlare poi dei vari interessi che vanno da pelose carità ai più poveri, naturalmente sempre bene pubblicizzate per far sapere quando sia vicina questa Giunta al Paradiso a cose ben più private e riguardanti solitamente l’amministrazione urbanistica o giù di lì dove l’unica legge che vale è quella che lì viene decisa. Naturalmente non è quella del più forte, visto che qualcuno troppe volte ha dovuto trangugiare L’Amaro Strever, l’amarissimo che buca lo stomaco. Chissà che l’ultimo resoconto dell’Avv. Bommarito sul Varco al Mare e sui frazionamenti dei costi dell’appalto per aggirare le norme sugli affidamenti diretti e le discutibili collaborazioni, magari anche in fatto di costi, costringeranno qualcuno a dover bere qualche bottiglia dell’amaro fiele.