Sabrina De Padova
I diritti delle donne e del popolo iraniano al centro delle attività del Consiglio delle donne di Macerata presieduto da Sabrina De Padova. Dopo il flash mob organizzato l’8 febbraio scorso in piazza Vittorio Veneto per «esprimere solidarietà, sostegno e vicinanza a una popolazione che tutti i giorni rischia la propria vita per far tornare la democrazia nel proprio Paese non era possibile restare inermi a guardare», commenta Sabrina De Padova. Infatti, per approfondire la situazione iraniana, il 10 febbraio alle 16.30 nella Sala Castiglioni della biblioteca Mozzi Borgetti, il Consiglio delle donne ha organizzato l’incontro “Donna, vita e libertà. I diritti delle donne e del popolo iraniano”.
All’iniziativa, dopo i saluti istituzionali del sindaco Sandro Parcaroli, del vice sindaco e assessore alle Pari opportunità Francesca D’Alessandro e della presidente del Consiglio delle donne Sabrina De Padova, interverranno Maria Lina Vitturini (presidente della commissione regionale Pari opportunità), Anna Menghi (consigliere regionale), Martina Biondi (docente dell’Università di Perugia) e Mia Santacroce (avvocato esperta in diritto internazionale della famiglia). Previste testimonianze di Mojtaba Sadeghi e Gahaempanah Bahar.
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Quando c’era lo Scià le donne andavano in minigonna. Poi, vennero i religiosi dell’Islam e imposero ciò che la loro religione impone in forma scritta.
Riguardo al “velo” una delle “sure”, come “La Luce”, dichiara espressamente: “Dì alle credenti di abbassare lo sguardo, di essere costumate e di non mostrare i loro ornamenti (seni, pube, glutei, eccetera – ndr), eccetto quelli esterni (gioielli – ndr), di stendere i veli sui loro seni e di non mostrare i loro ornamenti (le nudità) se non al marito o al padre o al padre del marito, o ai loro fratelli o ai figli dei fratelli o ai figli delle sorelle, o alle loro donne (possono prendere fino a 4 mogli), o alle loro schiave, o ai loro servi maschi che non hanno bisogno di donne (perché eunuchi), o ai bambini che non notano le nudità delle donne”… Questa “sura” trasuda molto ottimismo sulle intenzioni maschili… Poi la “sura” continua con concetti che noi, ormai materialisti consumati, non potremmo mai capire… tipo “vi accostate infatti ai maschi…”. Ancora nella Sura de La Formica viene scritto: “Commettete turpitudini ad occhi aperti? Vi accosterete per lussuria agli uomini anziché alle donne? Siete davvero un popolo d’ignoranti!”.
Perciò scenderà il castigo di Dio.
In conclusione, cosa vengono a raccontarci le donne iraniane, cittadine di uno Stato islamico voluto dal popolo? Che vogliono una democrazia fasulla e una civiltà cadaverica come la nostra?
Per favore non fate dichiarazioni fasulle su di una civiltà definita e scritta come quella islamica, tanto per giustificare le nostre turpitudini come esempio di civiltà evoluta e democratica. Siamo ormai alla frutta. Chiesa cattolica compresa. Che però sarà l’unica a salvarci.
Per il sig. Rapanelli. Non solo le sure dicono di non mostrare gli ornamenti! Le donne poi lo sanno bene da sé.
Il titolo dell’incontro, sebbene sia il tema molto attuale delle persecuzioni in IRAN, in realtà riguarda molti altri paesi islamici ed anche l’EUROPA per i problemi che crea una religione estrema, radicale e fanatica.
Stamattina, ho ascoltato su RADIO 24 un missionario cristiano cattolico in PAKISTAN, paese di 250 milioni di abitanti di cui solo il 2% cristiani fra cattolici e protestanti, che ha affermato forti difficoltà nonostante un suo dovuto “ottimismo”, altrimenti non farebbe un missionario, poi altri interventi piuttosto scettici riguardo la convivenza ritenuta impossibile dato che l’islam in oltre 1000 anni non è mai cambiato, anzi negli ultimi decenni con l’aiuto finanziario dei ricchi paesi del golfo persico sta espandendo la sua influenza in EUROPA pretendendo la costruzione di moschee, centri culturali islamici quando da loro i cristiani sono perseguitati ed uccisi…
Sul RdC odierno inoltre leggo sul caso della ragazza pakistana SAMAN uccisa a Reggio Emilia:
“PROCESSO PER SAMAN, SI PARTE SENZA IL PAPA’, IL PAKISTAN CONTINUA A PRENDERCI IN GIRO, UN ALTRO BLUFF: E’ IL DECIMO RINVIO PER LA RICHIESTA DI ESTRADIZIONE, VEMERDI’ A REGGIO LA PRIMA UDIENZA CON IMPUTATI I GENITORI, DUE CUGINI E LO ZIO DELLA VITTIMA.”