La presentazione del Capodanno cinese
di Mauro Giustozzi (foto Fabio Falcioni)
L’anno del Coniglio riporta il Capodanno cinese nelle vie e piazze di Macerata dopo tre anni di stop dovuti alla pandemia covid. Riprende così sabato 21 gennaio un appuntamento tradizionale, una festa popolare che coinvolge la città, l’università e l’amministrazione comunale, sentita ancor più in questo 2023 visto la recente proclamazione a venerabile di Padre Matteo Ricci che rappresenta l’anello di congiunzione tra Unimc, Macerata e la Cina. Cortei, lanterne rosse, vetrine addobbate in stile cinese, figuranti, arti marziali, cibo cinese, the caldo, spettacoli di cultura e folklore sono previsti nel ricco programma che è stato stilato per questa ripresa dell’ottava edizione del Capodanno cinese che è stata presentata stamattina dal rettore di Unimc John McCourt, da Katiuscia Cassetta assessore comunale alla Cultura, Giorgio Trentin, direttore dell’Istituto Confucio e da Daniele Montenovo direttore artistico che ha coordinato le tante iniziative che sono previste.
Il rettore John McCourt
In particolare piazza Mazzini si trasformerà in una tipica via cinese, con lanterne rosse, locande, templi e figuranti per conoscere usanze e tradizioni di una cultura millenaria, il tutto preceduto dal tradizionale corteo di tamburini, leoni e draghi danzanti. Sarà la magia del Capodanno cinese, con l’anno della Tigre cede il passo a quello del Coniglio, il quarto animale nel ciclo di 12 anni dello Zodiaco cinese, un animale tranquillo, gentile, elegante e fortunato che fa presagire un anno di pace. «Questo è il più grande auspicio che ci possiamo fare –ha esordito il rettore McCourth- e siamo felicissimi di riprendere questo cammino interrotto purtroppo dal covid. La cultura cinese è ben presente a Macerata da tanti anni grazie all’Istituto Confucio e al China Center che sono punti di forza e internazionalizzazione del nostro ateneo che vogliamo spingere anche negli anni futuri. L’istituto Confucio, per statuto, ha come presidente il rettore dell’ateneo per cui ora, dopo 12 anni a guida del professor Lacchè che tanto ha dato e poi del mio predecessore Adornato, adesso tocca a me questo ruolo. E’ nelle mie intenzioni accompagnare il Confucio negli anni futuri ad avere ulteriore sviluppo. Il Capodanno cinese è una festa popolare, porterò anche io qualcosa di rosso per scongiurare eventi negativi: è una manifestazione che ci collega alla città, al territorio, una festa cui tutti sono invitati a partecipare».
L’assessore Katiuscia Cassetta
Si comincia alle 15 in piazza Annessione con un corteo di maschere tradizionali e costumi per un totale di circa settanta figuranti che si muoverà attraverso via Garibaldi, corso Matteotti, piazza Cesare Battisti, via Gramsci, piazza Vittorio Veneto e piazza della Libertà fino a piazza Mazzini. Suonatori e danzatori sono anche studenti di Unimc, che hanno completato le prove nei giorni scorsi con l’istruttore Daniele Montenovo dell’Accademia arti marziali ‘Giuseppe Giosuè’. L’Accademia, che festeggia i trentacinque anni dalla sua fondazione, si esibirà anche nel Kung Fu e nel Tai Chi Chuan, antiche arti marziali che esprimono l’armonia della natura, preparando, nel contempo, alla difesa personale. «E’ un progetto iniziato molto tempo fa che vedrà la sua conclusione sabato prossimo –sottolinea l’assessore Katiuscia Cassetta– grazie al lavoro svolto dall’Istituto Confucio. Quando il professor Trentin è venuto in Comune e ci ha chiesto collaborazione disponibilità gli abbiamo aperto completamente le porte. Sono curiosa di partecipare al Capodanno cinese non avendo preso parte alle edizioni del passato ma sono stata presente all’inaugurazione della mostra agli Antichi Forni di arte calligrafica che è estremamente raffinata nell’allestimento che per le opere rappresentate, cinesi e italiane, perfettamente integrate e dalle quale si può comprendere che sono tante le cose che ci uniscono seppur le realtà siano diverse. Del resto abbiamo il privilegio di avere un canale di collegamento con la Cina unico che si chiama Padre Matteo Ricci che ci ha consentito, e mu auguro passata la pandemia ci consentirà ulteriormente di avere prolifici rapporti culturali, economici e politici con la Cina».
Daniele Montenovo
Sabato dalle 16.30 in piazza Mazzini prenderà vita una “Via Cinese”: una riproduzione e animazione delle principali rappresentazioni di cultura e folklore cinese, come il tempio delle arti marziali e la cerimonia del té, la scuola delle arti a quella di calligrafia, usi e costumi e perfino locande dove degustare gratuitamente i piatti tipici. Presentati come sempre da Huang Ping, insegnante e lettrice di lingua cinese, si alterneranno, danze tradizionali, canti e poesie classiche a cura dell’Accademia di lingua cinese delle Marche. La Wu Long, la danza del drago, simbolo di saggezza, potere e fortuna, vedrà un drago di luce di 20 metri volteggiare come buon auspicio del nuovo anno, a cura dall’Accademia ‘Giuseppe Giosuè’. Coinvolti anche i locali del centro storico che si vestiranno a festa con lanterne rosse beneaugurali e, in molti casi, proporranno menù a tema. Lo stesso giorno, con orario 10-13 e 16-20 sarà possibile visitare la mostra della pittrice calligrafa Lin Fengxuan allestita agli Antichi Forni. Laureata in pittura classica cinese all’Università Normale di Pechino con un master in scuola di calligrafia, Lin ha partecipato a diverse mostre di rilevanza internazionale e attualmente insegna calligrafia all’Istituto Confucio, lingua cinese al Liceo Linguistico di Recanati e a UniMc.
Giorgio Trentin
«Vogliamo rimetterci in cammino col Capodanno cinese dopo tre anni di stop, l’ultima edizione fu realizzata nel 2020 all’Orto dei Pensatori in forma ridotta -ribadisce il direttore del Confucio, Giorgio Trentin– e sono felice che questo accada con l’arrivo del rettore McCourth alla presidenza di un istituto che ha voglia di crescere, allargarsi, restare un punto di riferimento dell’ateneo. Per noi questo è un appuntamento importante ed è vitale riallacciare il rapporto con la città, col Comune, rimettere insieme un progetto portato avanti per anni in maniera proficua. Macerata è Matteo Ricci, una figura iconica, una figura che unisce le vere realtà della città che si ritroveranno sabato per rafforzare quel rapporto con un universo che può apparire lontano ma che invece è molto vicino a noi tramite rapporti di scambio accademico e scientifico-culturali che vogliamo rilanciare, si rimetta in moto, proprio partendo dal Capodanno cinese del prossimo fine settimana».
Infine domenica 22 gennaio alle 17 con replica alle 18 a Villa Lauri si terrà invece il concerto degli allievi cinesi del Conservatorio “Pergolesi” di Fermo organizzato in collaborazione con Appassionata. Saranno proposte musiche e arie di Mozart, Rossini, Verdi, Haendel, Gounod e Sorozabal. La partecipazione è gratuita ma i posti sono limitati. E’ possibile prenotarsi sul sito www.unimc.it nella sezione dedicata al Capodanno cinese 2023.
È vaiiì
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Libertà e giustizia per Jimmy Lai.
Secondo me anche i cinesi stanno spingendo moltissimo alla venerabila’ e alla beatificazione del nostro concittadino piu’ illustre che si chiama PADRE MATTEO RICCI, grazie al suo insegnamento i cinesi lo adoravano.
L’Italia non è un Paese sovrano oltre che terra natia di Matteo Ricci?
…capo danno cinese…e già… gv