Daniela Corsi, direttrice dell’Area Vasta 3
di Luca Patrassi
La questione del blocco, per un mese, dell’attività libero professionale di alcuni medici dei reparti di Medicina, Geriatria e di Cardiologia dell’ospedale di Macerata è al centro da alcuni giorni di una lunga serie di interventi. Antonio V. ci aveva inviato una lettera in cui spiegava i disagi collegati che, da paziente, è costretto ad affrontare.
La direzione di Av3, nel particolare la dirigente Daniela Corsi, risponde per «fornire i necessari chiarimenti che sono già stati esplicitati in maniera dettagliata all’interessato e che evidenziano la correttezza dell’operato dell’AV3 con esclusione di qualsivoglia pregiudizio a scapito dell’utente».
Il punto di partenza della questione, vale a dire la sospensione. Ecco cosa scrive la Corsi: «Contrariamente a quanto sostenuto da Antonio V. va osservato come il procedimento di sospensione dell’attività libero-professionale sia complesso, regolato da specifiche norme nazionali e regionali, coinvolga una serie di attori e non sia lasciato certo ad una decisione discrezionale della sola direzione. Dai controlli periodici che vengono eseguiti, nonché dalla relazione redatta dalla Commissione paritetica dell’AV3, che ha lo scopo di monitorare il rapporto tra attività istituzionale e libera professione, è emerso che il numero delle prestazioni che i cardiologi dell’ospedale di Macerata debbono garantire agli utenti in regime istituzionale sia risultato inferiore rispetto a quello necessario per soddisfare le richieste degli utenti ed evitare che gli stessi debbano rivolgersi ai professionisti a pagamento. Pertanto non vi è stato alcun superamento di soglia libero professionale, come sostenuto, bensì una sottostimata attività istituzionale che è necessario che venga riequilibrata al più presto proprio per garantire ai cittadini l’accesso gratuito alle prestazioni».
L’ospedale di Macerata
Non solo la questione in generale, la dirigente dell’Av3 arriva alla fattispecie evidenziata: «Va detto come Antonio V. abbia provveduto a prenotare una visita cardiologica, incluso Ecg, in libera professione da un cardiologo dell’ospedale di Macerata al quale veniva sospesa l’attività libero professionale limitatamente al mese di novembre. Non appena Antonio V. è stato avvertito dal Cup regionale della sospensione, lo stesso provvedeva immediatamente con l’impegnativa, che nel frattempo il proprio medico di famiglia aveva redatto, a prenotare una visita cardiologica al Cup Marche ed in quella occasione l’operatore prenotava in regime istituzionale (e non a pagamento quindi) una visita cardiologica con Ecg per i primi giorni di dicembre presso una struttura del distretto di Civitanova. Molto probabilmente non soddisfatto lo stesso Antonio V. richiamava nella stessa giornata il Cup regionale il quale gli fissava, sempre in regime istituzionale, un nuovo appuntamento anticipandolo alla metà del mese di novembre in una struttura dell’Area Vasta 2».
La considerazione finale della dirigente dell’Av3: «Alla luce dei fatti così come rappresentati non possono trovare spazio, pertanto, le arbitrarie contestazioni avanzate in merito al fatto che Antonio è dovuto ricorrere alle visite a pagamento in quanto avrebbe dovuto aspettare mesi per ricevere le prestazioni in regime istituzionale. Prova né è il fatto che il tempo di attesa tra la data della ricetta e quello dell’appuntamento è stato di pochissimi giorni peraltro con possibilità di scelta tra varie strutture. Alla stessa stregua sono di difficile comprensione le ragioni per le quali è stata scritta e pubblicata una lettera aperta due giorni dopo che Antonio V. aveva risolto il proprio problema ed era già in possesso dell’appuntamento che gli garantiva la prestazione in tempi celeri e per di più in regime di esenzione. Da ultimo va anche sottolineato come la sospensione dell’attività libero professionale abbia riguardato solo alcuni cardiologi dell’AV3, pertanto l’utente avrebbe potuto optare per altre scelte. L’invito di Corsi ad Antonio V. è stato quello di evitare per il futuro inutili ed infondate polemiche che discreditano l’operato dei professionisti che con molta difficoltà cercano oggi di garantire un servizio pubblico qualificato nonché un equo accesso alle prestazioni».
Articolata la risposta di Antonio V. alla lettera della dirigente dell’Av3: «Sul procedimento di sospensione – si legge nella lettera inviata alla dirigente Daniela Corsi – per superamento della soglia libero professionale ho detto a chiare lettere che ha applicato la legge e io non ho contestato questa decisione, e non è mia questa affermazione, ma è su Cronache Maceratesi come avrà letto: (Macerata, troppe visite a pagamento L’Av3 blocca l’attività di alcuni medici)». La prima precisazione: «Ero sicuro ed era scontato che avrebbe fatto lo storico dei miei appuntamenti, tuttavia alle sue meticolose ricerche non risultano le telefonate al Cup dove ho dovuto rinunciare ad alcuni appuntamenti perché mi venivano prospettati dopo due, tre mesi, ed è per questo motivo che uno decide di fare le visite a pagamento, di quelli lei ce l’ha qualche notizia? Non è vero che ho chiamato solamente il 3 novembre per prenotare, prima che mi fosse stata annullata la visita a pagamento avevo già chiamato ad ottobre e mi era stata prospettata una data di fine novembre. E cioè dopo un mese, ma io non potevo aspettare tanto tempo, per questo motivo avevo deciso di farla a pagamento. Altro esempio: avevo bisogno di effettuare un Holter a 48 ore, ho telefonato al Cup per prenotare sempre in regime di esenzione, ma avrei dovuto aspettare a gennaio. A meno che non sarei voluto andare a Senigallia. Per cui ho accettato di farlo nel giro di due giorni ad una clinica privata e non più a 48 ore ma a 24 ore».
Altra questione, le prenotazioni: «Lo scarto di cui parla di soli 12 giorni è stato ottenuto dopo 4-5 mattine trascorse al telefono ad ascoltare la vocina che ti dice (la sua posizione è la numero 60… 59… 58 ecc. per poi, come le ho già detto, sentirsi appioppare appuntamenti a 1-2-3 mesi a seconda del tipo di prestazione) visto che sa tante cose sui miei appuntamenti, immagino saprà anche che i suoi collaboratori mi hanno consigliato di telefonare alle 8 di mattina perché avrei potuto sfruttare lo spazio lasciato dalla rinuncia di alcuni utenti, pensi un po’? Io sono convinto che sarà stato per questo motivo che sono riuscito ad ottenere un appuntamento dopo 12 giorni». L’invito alla dirigente Corsi: «Lei è a capo di una azienda che è in grave affanno, sarà complesso quanto vuole il procedimento di sospensione, ma visto che è stata così brava e precisa a fare lo storico dei miei appuntamenti, avrebbe potuto fare la stessa cosa per accertarsi se “tra i pazienti che avevano prenotato ci fosse stato qualcuno in una situazione abbastanza seria da non poter rimandare”, era così difficile prendersi cura di qualche decina di pazienti e magari dare loro un’alternativa piuttosto che abbandonarli a loro stessi? Questo era il nocciolo del mio discorso, e questo invece lei lo ha ignorato completamente, come le ho scritto il suo non è un ruolo semplice, tuttavia sarebbe stato bello e sorprendente ricevere una chiamata come quella che ho ricevuto io, se oltre al rinvio dell’appuntamento mi fosse stata prospettata una data alternativa non troppo distante da quella già prenotata e magari anche il nome di qualche medico alternativo, questo sì che sarebbe un bel servizio. Invece lei mi scrive: “Da ultimo va anche sottolineato come la sospensione dell’attività libero professionale abbia riguardato i soli cardiologi dell’ospedale di Macerata e non gli altri cardiologi dell’Av3 che, le assicuro, sono numerosi, ove si sarebbe potuto rivolgere”. Che cosa deduco da questa sua affermazione? Io ho bloccato le visite a pagamento di alcuni medici dell’ospedale di Macerata, però tu arrangiati e cercatene qualcuno da un’altra parte, perché ce ne sono tanti. Questa è la sua filosofia? Questo è il suo modo di procedere?». Antonio V., posta la domanda, risponde anche: «Mi spiace ma io non lo condivido, così come non accetto nella maniera più assoluta il suo “invito” ad evitare “Inutili polemiche”. La mia precaria situazione di salute mi ha reso insofferente, non ho molta pazienza e mi arrabbio quando vedo cose che a mio avviso non vanno, per cui le dico sin da ora che non è mia intenzione evitare “inutili polemiche”, perciò stia tranquilla, che ogni volta che vedrò qualcosa che non va, avrà mie notizie tramite mail e tramite i media, perché a mio avviso questi ultimi sono un mezzo efficace e democratico per far conoscere agli altri il proprio disappunto e magari attirare l’attenzione di chi sta ancora più in alto di lei». La considerazione finale di Antonio V.: «Come avrà letto, tanta gente e tanti pazienti la pensano come me, ma magari molti di loro non hanno voglia di esporsi, io invece non mi tiro indietro, ovviamente io non ce l’ho con lei e non ho pregiudizi, anzi colgo l’occasione per complimentarmi con lei perché stamattina, e la cosa non accadeva da tempo immemorabile, ho chiamato il Cup per altri due esami e uno dei due l’ho avuto in tempi brevissimi e addirittura a Macerata, voglio inoltre sottolineare la professionalità e il garbo degli operatori telefonici, bravissimi ed estremamente disponibili».
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Non riesco a prenotare nessun analisi importante.. Non ci sono date! È mai possibile?
Tre prenotazioni che mi servirebbero per gennaio perche richieste dal reparto dove ero ricoverato il cup ha risposto non c' e' nulla ! Allora?
Inutili?
Dimettiti
Spiegate perché x prenotare analisi bisogna recarsi in ospedale. Dovreste pagare x i danni che state facendo.
Ai dirigenti dell' area vasta " polemiche inutili " è una risposta che piace molto. Che contesta una decisione è solo uno scocciatore
Ed io che volevo disdire un appuntamento non sono riuscita ad annullarlo. Ho chiamato anche l'ospedale dove dovrei effettuare la visita, mi sono fatta passare lo sportello prenotazioni ed un impiegato ineducato mi ha risposto male, ha detto che non era suo compito e mi ha sbattuto il telefono in faccia
Vanessa Bianco è diventata veramente una situazione insostenibile....
"Polemiche inutili". Sipario.
Si può risolvere con i balletti
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“MODELLO MARCHIGIANO”…Ora va tutto bene non ci resta che rosicare…
la dirigente deve seguire gli ordini della politica e barcamenarsi sulla pelle dei cittadini…..nonostante il dettaglio da parte della dirigente del fatto, quello che tutti i giorni il cittadino subisce è semplicemente scandaloso, sembra che l’ ammalato non lo è affatto , che si diverte a chiedere prestazioni per gioco non perché ne ha bisogno, che una persona anziana sola debba arrivare a casa del diavolo per fare degli accertamenti quando servono ..se hai urgenza PAGHI questa è la norma da molto tempo. capisco la tensione che subisce la dirigente forse dovrebbe prendere decisioni più responsabili senza essere schiava di ordini da persone che non capiscono nulla della materia.
Bella la risposta in linguaggio burocratese a favore del popolo dei malati ..
A Tolentino ho fatto le analisi il giorno stesso senza prenotare e ho avuto i risultati il giorno stesso.Sono un marziano ?
Raccomandato oppure per caso sei un politico? ….
Il CUP arride agli audaci.