Giovanni Sgalla
La frazione di Piediripa, dopo oltre un secolo, perde uno dei suoi cittadini più anziani, se non il più anziano: si è spento ieri, a cento anni, Giovanni Sgalla. Un uomo che non solo ha tagliato il traguardo del secolo di vita ma che ha avuto un matrimonio dalla lunghezza record con la moglie Florinda, durato oltre 75 anni (festeggiati lo scorso novembre). Cinque figli, 7 nipoti, 9 pronipoti. Singolare la storia della sua data di nascita. Sgalla, che in vita sua ha fatto l’agricoltore, è venuto al mondo in un antico inverno, il 28 dicembre del 1921. Ma non è stato iscritto subito all’anagrafe, hanno atteso il primo gennaio del 1922 (un modo per consentire ai figli che nascevano alla fine dell’anno di partire un anno dopo per il militare, un tempo obbligatorio). Così era stato il primo gennaio che ufficialmente era venuto al mondo. E insomma deve essere stato un po’ come avere due compleanni.
La foto pubblicata dal nipote Diego
Uno dei nipoti, Diego Sgalla, gli ha dedicato un pensiero, pubblicando una foto scattata in occasione del traguardo del secolo di vita. «Una foto che racchiude un po’ tutto, la tua instancabile voglia di fare festa, di stare in mezzo alla gente, di raccontare storie di una vita vissuta al massimo con 5 figli, 7 nipoti e 9 pronipoti che ti hanno sempre voluto bene ed ai quali ne hai voluto ancora di più tu. Rimarrai nella memoria e nei cuori di tutti noi, ma anche di chiunque, nel corso della propria vita, abbia avuto l’onore di conoscerti». Anche Mattia Orioli, amico di famiglia, ha dedicato un pensiero per Giovanni: «Orgoglio della frazione di Piediripa e della città di Macerata» l’ha definito, aggiungendo «è stato un vero pezzo di storia della comunità di Piediripa e Macerata».
(redazione CM)
Un secolo di vita per Giovanni Sgalla, l’uomo “nato” due volte
Condoglianze alla famiglia
R.I.P.!. Condoglianze
Condoglianze
Condoglianze
R I P
Condoglianze
Condoglianze
R.I.P..... condoglianze a tutta la famiglia
Tantissimi Condoglianze
R.i.p
Sono addoloratissimo ho avuto il grande piacere di conoscere Giovanni persona perbene e soprattutto molto giovane mentalmente con il quale si poteva parlare di qualsiasi argomento amabilmente riposa in pace carissimo
Condoglianze alla famiglia
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Leggo con una certa commozione storie come quelle di un uomo che ha lavorato i campi, che è stato protagonista della nostra civiltà contadina – di cui tutti eravamo figli – ormai distrutta; che ha lavorato i campi spingendo l’aratro con le braccia guidando le “acche”, che veniva con “lu virrocciu” in città, che faceva chilometri a piedi per le scuole elementari. Che puzzava di stallatico durante la settimana, ma che veniva col vestito della festa in città per la Messa domenicale… Ma quale profumo di saggezza c’era in quella civiltà contadina… E sono lieto – pur facendo parte degli “artisti”, ossia di coloro che vivevano entro le mura castellane della città – di avere vissuto le mie elementari in campagna con quei contadini.