L’assessore Marco Caldarelli
di Luca Patrassi
L’assessore comunale al Personale Marco Caldarelli si chiama fuori dalla partita dei biglietti da visita, lo fa simpaticamente con una battuta: «Il mio biglietto da visita sarà più che raro, direi introvabile. Avendo chiesto espressamente di non stamparmeli, non saranno immessi sul mercato; nell’album bisognerà sostituirlo con qualcos’altro». Un assessore dunque ha chiesto che non si stampino per lui i biglietti da visita.
Silvano Iommi, assessore all’urbanistica
Un altro assessore, quello con delega all’Urbanistica Silvano Iommi, cade dalle nuvole: «Non ne so nulla di questa storia dei biglietti da visita, figurarsi, io ho ancora quelli dell’epoca della Menghi sindaco».
Biglietti all’insaputa degli interessati? Come il celebre attico con vista Colosseo? La determina in effetti parla genericamente di 18mila biglietti per gli organi istituzionali e fa riferimento solo agli assessori anche se in Comune si assicura la presenza anche del sindaco e del presidente del Consiglio. In ogni caso Caldarelli e Iommi non sono della partita, quindi cresce il numero dei biglietti da visita che saranno stampati per gli altri assessori anche se già è partita la caccia a chi possa aver proposto un simile intervento peraltro nel cuore dell’estate. A cosa può servire, nell’era del digitale, un biglietto da visita? Magari ad esibirlo quando si va in Regione, così si evitano assenze tipo quelle appena evidenziate all’Erap, con nessun maceratese nei ruoli apicali.
A proposito di ruoli apicali, non di solo Erap si nutre chi rileva un calo di peso politico del capoluogo maceratese. Anche all’Amat il consiglio di amministrazione è stato rinnovato e nel board non siede alcun maceratese, contro i due dello scorso Cda (Cesca e Miliozzi): anche in questo caso dominano ascolani e pesaresi.
«Il biglietto da visita? Eccolo» Il Comune ne stampa 18mila per assessori e presidente Consiglio
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Sig Patrassi, è il suo secondo articolo che leggo sul clamoroso caso dei bigliettini da visita e le volevo chiedere: cosa si prova a fare giornalismo di così alto profilo?
In effetti sarebbe più interessante capire se veramente l’Ufficio Tecnico è così oberato da dover assegnare incarichi esterni ad ingegneri ed architetti vari per la progettazione di interventi vari.
Mi pare che siamo arrivati, tramite affidamento diretto ovvero senza gara, a cifre considerevoli.
Come mai l’Ufficio non riesce a far fronte ai suoi incombenti? Con queste cifre non era meglio assumere un altro ingegnere o architetto in pianta stabile?
Credo che questo possa interessare gli elettori.
Che dice Patrassi?
Biglietti che scottano.
le teste quadrate , non possono diventare rotonde .
se cete du sordi spenneteli per sistema’le strade che fa schifo
e no x li biglietti da visita