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«Arte e cultura come antidoto alla violenza»
l’omicidio di Alika entra in Rocksophia (Foto)

CIVITANOVA - Un minuto di silenzio e riflessioni filosofiche sul delitto in corso Umberto I, nella prima serata del festival di Popsophia dedicato a Vasco Rossi. Il sindaco Ciarapica: «Questa è una città pacifica e accogliente e questa sera è sgomenta per una vicenda estranea al suo carattere e alla sua anima». La direttrice artistica Lucrezia Ercoli: «Quando arrivano le tenebre la filosofia e l’arte possono davvero riportare la luce». E Vasco rilancia la serata sui suoi social

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Tutti in piedi in silenzio in memoria di Alika. Si è aperto così il primo evento di Rocksophia. La cronaca drammatica di quanto accaduto è entrata nella scaletta del primo spettacolo di Popsophia. Una serata gravata nello spirito dalla brutale aggressione subita da Alika, il mendicante nigeriano ucciso a mani nude ieri pomeriggio da un 32enne italiano.

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Il sindaco e Lucrezia Ercoli durante il minuto di silenzio

«Quando arrivano le tenebre la filosofia e l’arte possono davvero riportare la luce» ha esordito la direttrice artistica Lucrezia Ercoli che ha chiesto in apertura un minuto di silenzio assieme al sindaco Fabrizio Ciarapica anche lui commosso e che ha rappresentato lo sconcerto della comunità per i terribili fatti che hanno scosso la città. «Esprimo lo sdegno – ha detto il sindaco –  l’orrore e il dolore per il fatto di sangue di oggi. Condanno a nome di tutti i civitanovesi questo assurdo e gravissimo episodio di violenza. Civitanova è una città pacifica e accogliente e questa sera è sgomenta per una vicenda estranea al suo carattere e alla sua anima.
Siamo al fianco delle forze dell’ordine e faremo tutto quello che è in nostro potere per essere vicini alla famiglia e per combattere la violenza e favorire la pacifica convivenza e la tolleranza.
Per la vittima e per tutto ciò vi chiedo un minuto di silenzio».

E tutto lo show è stato un tentativo di elaborare insieme come comunità unita il trauma dell’odio e della violenza proponendo l’alternativa della cultura e della bellezza. Su questa linea anche gli interventi di apertura degli ospiti chiamati a raccontare la filosofia di Vasco Rossi: «ho saputo quanto accaduto a pochi metri da qui – ha detto Ilaria Gaspari filosofa e scrittrice – di fronte alla violenza così efferata si rimane sconcertati, con un senso di impotenza che mi ha fatto interrogare su quale sia il ruolo di chi si occupa di filosofia, di letteratura, di cultura rispetto a fatti di cronaca di questo tipo. Siamo chiamati a riflettere sull’odio e sulle brutture dell’animo umano. E che solo un nuovo umanesimo può essere consolazione del nostro stare al mondo come comunità». A ricercare “un senso” a quanto accaduto anche il giornalista Leo Turrini che si è appellato alla pratica dell’accoglienza, a guardare a chi è in difficoltà riscoprendo l’umanità che proprio con la musica e con la cultura possono essere coltivati. E Civitanova ha risposto ieri sera con un grande abbraccio corale, quasi 2000 i presenti, dentro e fuori l’arena, un pubblico eterogeneo, composto anche dai tanti fan del Blasco. L’evento, il primo della trilogia di Rocksophia, ha avuto al centro la filosofia di Vasco Rossi: nel pomeriggio il filosofo Alessandro Alfieri ha aperto la discussione analizzando come il fenomeno Vasco si sia consolidato fino a diventare mito, mentre nella serata la Gaspari ha azzardato un curioso accostamento fra Vasco e Proust e sulla nostalgia per il tempo perduto che permea la Recherche e i tempi verbali di gran parte delle canzoni del rocker di Zocca. Su tutto a scandire il ritmo delle canzoni reinterpretate dalla band Factory, intervallate dagli aneddoti del giornalista Leo Turrini che ha raccontato episodi inediti della carriera di Vasco come il primo concerto alla discoteca Picchio rosso come rimpiazzo di Patrick Hernandez. In scaletta i brani epici: Vita spericolata, Stupendo, Una canzone per te, Sally, Vado al massimo.

ce1af856-209f-4d87-bd6e-ef7ad1062c71-325x289Un omaggio che è stato apprezzato dallo stesso Vasco Rossi che tramite la sua pagina Instagram seguita da oltre 2 milioni di follower  ha rilanciato la serata condividendo in una storia il festival civitanovese. Stasera si prosegue con l’omaggio a Raffaella Carrà con ospiti alle 18.30 Claudia Bonadonna autrice e scrittrice che racconterà le icone musicali pop al femminile, Selena Pastorino che affronterà il tema del corpo e Paolo Armelli che invece racconterà come la Carrà sia diventata il mito anche per la comunità Lgbt. Chiusura domenica con Lucio Dalla a 10 anni dalla morte. Dalle 18.30 al Lido Cluana un viaggio a ritroso nel tempo di 40 anni, a quel 31 luglio 1979 quando il polisportivo civitanovese ospitò la tappa di Banana Republic con Dalla, De Gregori e un giovanissimo Ron a spalla del cantautore bolognese. Per l’occasione dall’archivio fotografico di Enrico Lattanzi verranno proiettati alcuni scatti inediti. A seguire Massimo Donà filosofo e musicista, affronterà il ruolo del jazz e dell’improvvisazione in Lucio Dalla. La sera, accompagnato dalle melodie di Lucio Dalla, lo scrittore Filippo La Porta leggerà il testo di “Anna e Marco” come se fosse l’esegesi di un brano poetico. Torna sul palco di Rocksophia Carlo Massarini, a lui il compito di tessere le tante anime di Lucio Dalla in uno show che si annuncia indimenticabile. Prosegue fino a domenica anche la mostra “Autres regards” al Lido Cluana dalle 21.30 navigabile con visori 3D.

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Lucrezia Ercoli con Leo Turrini e Ilaria Gaspari

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Alessandro Alfieri

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