Il sindaco Fabrizio Ciarapica
«Sulla direttiva Bolkestein mi sono battuto personalmente, e con l’Amministrazione comunale tutta, per far riconoscere ai balneari la validità delle concessioni fino al 31 dicembre 2033, a tutela del loro lavoro e dei loro investimenti, con i quali hanno contribuito allo sviluppo turistico di Civitanova. Su questo non ci sono dubbi, dal momento che il Comune ha deciso di applicare la normativa statale del 2018, proprio per venire incontro alle esigenze delle imprese, molte dei quali aziende storiche della città. Ma il recente ricorso al Tar, in cui gli operatori chiedono al Comune il risarcimento dei danni, obbliga l’amministrazione comunale a difendere se stessa e gli interessi della comunità intera, in caso dovesse paventarsi un danno erariale». Sono le parole del sindaco Fabrizio Ciarapica, che si difende così dagli attacchi della consigliera e segreteria dem Lidia Iezzi. Ieri infatti l’esponente del Pd aveva attaccato la giunta per la delibera con cui l’amministrazione ha deciso di costituirsi contro il ricorso presentato dai balneari per scongiurare l’applicazione della Bolkenstein.
«La questione amministrativa, subito cavalcata dal Pd per attaccare l’Amministrazione – ribatte Ciarapica – è quindi solo un atto dovuto della Giunta, che con il suo costituirsi in giudizio non intende certo rinnegare quanto fatto sinora a tutela dei balneari, ma intende difendersi contro una azione risarcitoria che competerebbe al Demanio e non al Comune che si è trovato incomprensibilmente coinvolto. Mi corre l’obbligo pertanto verso la comunità intera di intraprendere una azione di difesa e tutela. In questo momento di crisi politica ed economica del Paese, spiace che ci sia qualcuno che faccia leva su questo clima di forte tensione e difficoltà, per screditare chi amministra la città e ha fatto tutto il possibile per categorie ed operatori. E’ da irresponsabili esporre il Comune ad un richiamo della Corte dei Conti o ad ingenti risarcimeti assicurativi dovuti alla richiesta di risarcimento danni».
«Invito pertanto tutte le forze politiche – continua il primo cittadino – a non fornire letture superficiali di questioni complicate come quelle in campo sulle concessioni demaniali. Occorrono soluzioni condivise per andare a sbloccare una questione che nel 2018 era stata affrontata dallo Stato con possibilità di proroga automatica di 15 anni, ma su cui nel 2021 il Consiglio di Stato in Adunanza Plenaria, e quindi nella sua funzione di interprete unitario delle norme, ha stabilito una serie di principi che ribadiscono la prevalenza del diritto Ue e di conseguenza la inesistenza di diritto di atti contrari ad esso anche se attuativi di norme di legge dello Stato. In alcuni comuni italiani, i dirigenti che avrebbero dovuto firmare le proroghe delle concessioni si rifiutarono proprio perché consci di questo contrasto normativo e della prevalenza della normativa europea su quella statale. Il Comune di Civitanova – delegato dalla Regione per la gestione del demanio – ritenne di applicare la normativa statale proprio per venire incontro alle esigenze dei titolari degli chalet. Con il ricorso al Tar, 29 balneari di Civitanova (insieme ad altri dei Comuni limitrofi) hanno chiesto al giudice mministrativo un provvedimento (particolare in merito di giudizi amministrativi) di conferma della scadenza delle loro concessioni al 31 dicembre 2033 (data della proroga dei 15 anni). E su questa richiesta la Amministrazione comunale è a fianco dei balneari. Con gli stessi ricorsi però i balneari fanno presente che, se non otterranno la conferma della scadenza del 31 dicembre 2033, chiedono anche al Comune il risarcimento dei danni subiti (danni naturalmente da accertare). E’ del tutto evidente – specifica Ciarapica – che di fronte a tale richiesta l’Amministrazione comunale non poteva non costituirsi per difendere le ragioni dell’Ente, con il rischio di far pagare somme ingenti alla collettività civitanovese. L’atto adottato dalla Giunta comunale, lo ribadisco, è stato pertanto un atto dovuto ed obbligato che, se non adottato, avrebbe potuto causare un danno ingiusto all’Ente con onere per la collettività tutta. E’ evidente che se questo aspetto risarcitorio venisse meno, il Comune ben potrebbe rivedere la propria posizione. Le polemiche politiche non possono esimere l’Amministrazione dal compito di tutelare gli interessi della collettività intera di Civitanova».
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Il PD non finisce mai di stupire.
Dopo aver letto la spiegazione del Sindaco Ciarapica, mi vedo costretto a mettere un “mi piace” al commento dell’utente Andrea Monachesi sopra. Non capisco cosa altro avrebbe dovuto fare il Comune. Aspetto di leggere la delibera originale ma per ora rimango dell’idea che l’intervento del PD sulla questione sia stato veramente maldestro.